“Il distacco”, scritto e diretto da Roberto Leoni, va in scena al Teatro Le Sedie anche per il prossimo finne settimana, dal 27 al 29 maggio. Regista e autore cinematografico, Roberto Leoni torna, con questa pièce, al suo vecchio amore per il teatro, posto in dialogo con il cinema: una lite tra un attore ed un'attrice, che si rinfacciano teatralmente a vicenda i motivi della fine della loro storia d'amore, diventa improvvisamente un pretesto di sfoggio delle loro capacità istrioniche. Fattitaliani lo ha intervistato per la rubrica Proscenio.
In che cosa "Il distacco" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi? Quale linea di continuità, invece, porta avanti?
Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti...
Il mio primo approccio con il teatro è avvenuto casualmente quando frequentavo l'università di Roma e studiavo Giurisprudenza per i miei genitori con una libera frequenza a Lettere per me. Avevo infatti intenzione di diventare un poeta maledetto e di attraversare gli Stati Uniti in motocicletta scrivendo poesie selvagge. Ma un compagno di studi mi pregò di accompagnarlo alla leva di attori del mitico Teatro Ateneo, dove per un equivoco fui erroneamente scelto da Vittorio Gassman, da Giorgio Albertazzi e da Raf Vallone come attore. Sorprendendo tutti, rifiutai per la mia vocazione di futuro poeta maledetto e motociclista selvaggio, ma Marisa Fabbri, la docente di dizione, mi fece notare che se avessi accettato di seguire il corso avrei ricevuto una piccola borsa di studio per due anni. Siccome volevo comprarmi una motocicletta Triumph, accettai, a patto però di non fare l'attore, ma di fare "quello che scriveva e muoveva gli attori". Ridendo Gassman e Albertazzi mi ammisero al corso come unico "uditore" per la regia. Alla prima lezione avevo subito dimenticato la motocicletta, i poeti maledetti e ogni selvaggia epopea americana…
È successo anche che un incontro casuale abbia messo in moto l'ispirazione e la scrittura?
Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
Il timore di ogni padre per la sua figlia prediletta: speriamo che qualche bruto non la violenti.
D'accordo con la seguente affermazione: "La scrittura: unire una parola all’altra con la speranza di unire un uomo all’altro" di Fabrizio Caramagna?
Rosaria Cianciulli - Enrico Manes-Gravina
Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale...
L'ultimo spettacolo visto a teatro ? un giudizio (se vuole)
Rispetto e apprezzo il lavoro di tutti.
Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?
Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
La migliore critica che vorrebbe ricevere?
Quella di avere fatto un buon lavoro con il testo e con gli attori.
La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
Quello di avere lavorato senza ispirazione e senza convinzione.
Dopo la visione dello spettacolo, che cosa Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?
C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé l'essenza e il significato de "Il distacco"?
Sì, è il momento in cui i protagonisti sono, improvvisamente e drammaticamente, spogliati dalla loro maschera quotidiana ed esposti ad una verità che lacera anche le loro ultime ipocrisie. In questo momento crudele cerco, nonostante tutto, di mostrare la loro (ma anche la nostra) dolorante umanità, perfino meschina, ma che tuttavia tenta di sopravvivere e di conservare almeno una speranza, un sogno… Giovanni Zambito.
LO SPETTACOLO
Lo spettacolo è una commedia, che lega il quotidiano al surreale. Basandosi su un meccanismo a sorpresa, vede gli interpreti scambiarsi, a repliche alterne, nei ruoli principali: Rosaria Cianciulli, Enrico Manes-Gravina, Alessandro Corte, Alfonso D'Iorio, Federico Micheli e Ugo Torrini sono i protagonisti di questa ardita prova attoriale.
“Il distacco” ha l’apparenza di una storia usuale, che suscita il riso leggero ma, per impercettibili spostamenti, allusioni e spiazzamenti progressivi, conduce ad una realtà straniante e metafisica.
La promettente Rosaria Cianciulli duetta con Enrico Manes-Gravina, attore della Cinema Players Acting School, diretta e fondata dalla rinomata Casting Director Rita Forzano, che con Leoni si cimenta nel ruolo di costumista. A giorni alterni, tutti gli attori si scambiano di ruolo, dando così vita ad uno spettacolo prismatico, latore di nuovi aspetti ad ogni messa in scena.
“Il distacco” mette a nudo quello scatto surreale che, come talvolta accade, irrompe nella routine quotidiana e modifica le carte in tavola, costringendo a riflettere, con amaro sorriso, sulle nostre fobie e sulle nostre fragilità.
Roberto Leoni – BIO
Ha esordito con la poesia, affettuosamente incoraggiato da Diego Fabbri e Giuseppe Ungaretti, ma siccome 'carmina non dant panem', ha tradito la Musa prima con il teatro con la complicità di Vittorio Gassman e poi con il cinema con la complicità di Cesare Zavattini. Ultimamente, si è pentito ed è tornato 'umilmente' al teatro. www.robertoleoni.com
TEATRO LE SEDIE
Via Veientana Vetere 51 - ROMA
Costo Biglietti: Intero 10€; Ridotto (Over 65 e Under 26) 8€
Orari spettacoli: Venerdì e Sabato h.21.00 – Domenica h.18.00
Info e prenotazioni: info@teatrolesedie.it -3201949821