Franco Fasano a Fattitaliani: mi ispira tutto ciò che vivo. L’intervista


Il 2 e il 3 aprile al Teatro degli Eroi di Roma Franco Fasano (foto di Federico Ferrario) torna in scena e a cantare nello spettacolo teatrale “2 Pezzi da Novanta 2”.
Il cantautore e autore di canzoni per tanti artisti (Leali, Goggi, Oxa, Drupi, Di Capri, Mina, Arigliano, Fiordaliso, D'Avena e per lo Zecchino d'Oro) insieme a Francesca Alotta sarà accompagnato dal vivo dalle chitarre di Paolo Rainaldi e dalle percussioni di Piero Fortezza. Regia di Pier Luigi Nicoletti. A Fattitaliani parla dello spettacolo e risponde alle domande formulate con il titolo di alcune sue canzoni. L’intervista.

"L’idea -ammette- non nasce come un progetto di lavoro, ma di amicizia e stima. Dopo aver visto Francesca Alotta a “Tale e quale show” nell’imitazione di Mia Martini, le ho inviato un messaggio per invitarla a ricevere un riconoscimento durante la serata del Premio Mia Martini di cui sono direttore artistico e che si svolge a Bagnara Calabra. Parlando, ci siamo resi conti che erano già passati trent’anni dal suo debutto a Sanremo con “Non amarmi” e dalla mia prima partecipazione fra i “Campioni”. A lei avevano proposto uno spettacolo su Mia Martini chiedendomi di aiutarla nel racconto e mentre lavoravo al suo progetto, lei si è sentita artisticamente protetta. Era stata contattata dal Teatro degli Eroi e nell’incontro col direttore artistico Nicoletti insieme abbiamo concepito l’idea di uno spettacolo, ma io ho pensato di realizzarlo non a forma di concerto, ma come una sorta di un invito a casa nostra dove raccontare le origini della nostra passione per la musica sin da piccoli."

Avete pensato al rischio di un triste effetto nostalgico?

Come diceva qualcuno, “bisogna venire per credere”. L’effetto nostalgico ci sarà ma non “piagnone”. Certo, dipende dal carattere di ciascuno, ma è come quando si rivedono certi film classici con Sordi, Magnani, Manfredi o Chaplin: non ti mettono tristezza. Credo che il pubblico si sentirà parte e protagonista di un’epoca, che va dagli anni Sessanta fino alla fine degli anni Novanta: abbiamo volutamente deciso di non andare oltre.


C’è una canzone che proporrete cui entrambi avete pensato immediatamente?

Io e Francesca non siamo anagraficamente coetanei, ma lo siamo dal punto di vista artistico. Le canzoni che hanno acceso il mio gusto musicale sono diverse da quelle di Francesca, ma si uniscono clamorosamente con i produttori e la discografia vissuta all’epoca. Non posso anticipare nulla al riguardo, ma ti posso dire che Mia Martini non sarà solo il nostro angelo custode, ma anche madrina e entrambi dedichiamo lo spettacolo ai nostri papà. Tengo a precisare che io e Francesca non siamo attori: il nostro sarà un racconto personale per il pubblico. Io non ho mai smesso di cantare e di divertirmi, cosa di cui mi sono maggiormente reso conto anche grazie ai ricordi rispolverati in occasione del libro “Io amo” scritto con Massimiliano Beneggi. 


A proposito della canzone “Per niente al mondo”, hai più sentito nel tempo Flavia Fortunato?

Non ho mai perso di vista Flavia Fortunato, ma non ci frequentiamo. Da 18-20 anni vivo a Roma, ma col cuore ad Alassio dove sono nato, e a Milano dove ho un figlio pianista. Non so se Flavia verrà o meno allo spettacolo, tutto può essere. Lei era a metà fra un personaggio televisivo e una cantante e sarebbe potuta diventare un’icona della tv che sapeva cantare: ha poi fatto una scelta di dedicarsi agli equilibri familiari.

Nella tua carriera come compositore, per ogni brano che scrivi dai Tempo al tempo oppure ti metti fretta?

Tempo al tempo, ma mi fido dell’istinto.

L'ispirazione arriva Dovunque?

sì, perché mi ispira tutto ciò che vivo.

Di fronte a una delusione forte, hai reagito più frequentemente come se avessi perso L'ultimo treno oppure dicendoti che Nulla è perduto?

Mi dico Nulla è perduto nemmeno L’ultimo treno. Basta correre.

Un Incontro che ricordi particolarmente con piacere?

Quello con Bruno Lauzi: ho vissuto con lui tante cose vissute con mio padre.


A parte la musica a che cosa non rinunceresti Per niente al mondo?

Non per essere retorico ma in questo momento direi di non poter rinunciare all’amore e alla pace. Non per niente ho voluto intitolare il libro “Io amo” che racchiude un’attitudine e un atteggiamento all’amore.

I meccanismi discografici sono davvero cambiati o tutto funziona Come al solito?

Come al solito per come funzionano i grandi successi sempre legati a particolari fasce d’età, dalla post-adolescenza al periodo universitario, in cui si cresce con determinati artisti. Ho avuto la fortuna di vivere verso la fine di un periodo d’oro in cui ci si lamentava perché si vendevano solo 300mila copie. Sono cambiati i supporti; resta l’atteggiamento artistico di nomi come Endrigo e Bindi, Elton John o Stevie Wonder, ma è accompagnato da altri parametri. Oggi la musica ha una velocità di propagazione pazzesca. Certo, risulta più efficace un post su Instagram o Tik Tok piuttosto che una nuova canzone. Ma sicuramente fra cinquant’anni qualcuno proverà ancora dei brividi perché ha vissuto i Brividi di Mahmood e Blanco.

Facile Convivere con la stanchezza e la mancanza di ispirazione?

Ogni volta che penso, canto, suono e scrivo non mi stanco mai: me lo fanno notare gli altri e quindi vengo interrotto. Non ho la percezione della stanchezza, sono stakanovista. Per quanto riguarda l’ispirazione, non viene se si è stanchi, ma solo quando non si vive.


La luna
era destinata a Mia Martini... Perché questo corpo celeste ispira così tanto?

Io sono un romanticone eppure ricordo forse cinque canzoni dedicate alla luna. Questa canzone a differenza di tante altre non l’ho scritta a parole già scritte. È stato un desiderio di Mia Martini che era diventata ben più di una collega e di una conoscenza. Frequentavamo lo stesso ristorante e durante il tour di Sanremo in the world lei si faceva fotografare solo da mio padre. Lei aveva notato che non ero presente nelle trasmissioni in cui c’era lei (ti parlo del 92-94) e ci siamo poi ritrovati a “Viva Napoli” dove lei aveva interpretato “Luna Rossa” e io “Tu vuo' fa' l'americano”. Lì nacque l’idea di fare un album con le canzoni famose dedicate alla luna con due inediti, uno di Mimmo Cavallo e l’altro mio. Mia Martini mi disse che se io scrivevo per i bambini, ero pronto a scrivere anche per lei. Mi ha sollecitato e mi ha tolto dall’imbarazzo della sua statura artistica. A questo punto ti posso spoilerare qualcosa: ci sarà un momento dedicato alle canzoni per i bambini e una sorpresa legata alla canzone che Mimì scelse ma che poi non fece in tempo a cantare.

Ti reputi Un cane sciolto

Mi reputo Un cane sciolto, ma in realtà scodinzolando mi rendo conto che l’unico guinzaglio sono gli anni che ho, con tutto quello che si portano dietro: affetti, responsabilità, inquietudini…) e che mi ha permesso di mettere in piedi tutto quello che ho e sono. Sono una persona con la testa fra le nuvole però piuttosto pratica. Giovanni Zambito.

Fattitaliani

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