Vanessa Cremaschi e l'omaggio a Gabriella Ferri: uno spettacolo fatto di passione e rabbia, tenerezza e gioia di vivere. L'intervista di Fattitaliani

Stasera alle 21 nell’ambito della rassegna: “sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo" al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo avrà luogo "Ti regalo gli occhi miei" pièce multiforme come l’artista a cui rende omaggio, la grandissima Gabriella Ferri. Nato da un’idea di Adamo Dionisi e Vanessa Cremaschi con Vanessa Cremaschi (voce, violino e pianoforte) e Giovanna Famulari (violoncello, pianoforte e voce), lo spettacolo acustico propone il repertorio che va dalla tradizione romana alla canzone popolare sudamericana, dall’ avanspettacolo a incursioni nella canzone napoletana. Fattitaliani ha intervistato Vanessa Cremaschi.

Quando è stato concepito il progetto? è nato in seguito a qualche stimolo particolare...?
"Ti regalo gli occhi miei" debutta nel 2013 per la Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea di Roma (gli odierni TIC - Teatri in Comune) anche se già da qualche tempo, con Adamo Dionisi - grazie al quale sono entrata in contatto con un tipo di romanità che non conoscevo - stavamo lavorando su Gabriella Ferri, punto di convergenza tra lui, romano doc, e me, ciociara di nascita ma romana d'adozione. 
Dall'incontro con Dionisi nacque "Nata da Roma. Viaggio emozionale nella musica di Gabriella Ferri" un primo spettacolo pensato per il 70esimo anno dalla nascita della Ferri che scegliemmo di portare nel Carcere femminile di Rebibbia e al Ceis di don Mario Picchi come atto simbolico: regalare un'ora di libertà e spensieratezza a coloro che vivono una condizione temporanea di disagio e privazione, un po' come fa la protagonista del Valzer della toppa di cui Gabriella Ferri ci ha lasciato un' interpretazione fatta di carne e speranza. 
Come è articolato? la scaletta quale criterio segue?
Lo spettacolo è un viaggio che segue una scansione interiore che si esplicita attraverso canzoni che vanno dal tradizionale repertorio romano a classici del Varietà come Rosamunda o Dove sta Zazà e al repertorio popolare sudamericano tanto caro alla Ferri; e abbiamo scelto di inserire anche brani meno conosciuti come Via Rasella Zelletta, che ci raccontano la Ferri autrice. 
"Ti regalo gli occhi miei" è uno spettacolo in cui ci sono passione e rabbia, tenerezza - come quella intimamente sussurrata in Pupo Dorce - e tanta gioia di vivere: c'è la vita, quella di tutti i giorni.
Mi piace pensare ad una scaletta che è dialogo tra sensibilità femminili, un luogo dove raccontarsi senza dover dimostrare nulla, con verità e semplicità.

Perché la scelta del titolo è caduta sulla canzone "Ti regalo gli occhi miei"?
Perché regalare i propri occhi, il proprio sguardo, vuol dire non nascondere niente, essere trasparenti, donarsi agli altri. Quale rapporto più autenticamente onesto si può ambire ad avere con il pubblico, e per estensione, con la vita? È generosità, è dare prima che avere e, a mio avviso, racconta anche l'immensa forza di Gabriella Ferri, artista capace di essere permeabile alla vita per amore e generosità verso il suo pubblico.
Ci dice qualcosa sul suo rapporto personale con Gabriella Ferri e il suo repertorio?
Il mio rapporto personale con Gabriella Ferri e con il suo repertorio è lungo e a volte non è stato semplice.
Poi un giorno ho sentito che il modo più giusto per confrontarmi con un'artista così immensa fosse avvicinarmi a lei in punta di piedi, con pazienza, in attesa che si svelasse un po' alla volta attraverso la sua musica. Da allora ho sempre cercato un rapporto in divenire, di scoperta, e questo mi permette di stupirmi ancora della bellezza di una linea melodica o di commuovermi per un verso cantato cento volte ma che in quel preciso momento mi racconta altro. 
Mi aspetto sempre qualcosa di nuovo, e puntualmente arriva.

Man mano che avete proposto lo spettacolo, avete cambiato, aggiustato, integrato degli elementi?
Continuamente ma nel rispetto di una struttura solida e ben definita. 
I cambiamenti più importanti hanno riguardato la veste musicale: dacchè le canzoni erano abbigliate di tutto punto, col tempo abbiamo tolto i soprabiti, gli accessori in più - quelli che si indossano più per moda che per necessità -, per arrivare a vestirle dell'essenziale, per liberare il corpo-canzone, per farle respirare e favorire lo scambio emotivo, empatico con il pubblico, il nostro primo interlocutore.
Questo grande lavoro a togliere è stato possibile grazie alla collaborazione - o meglio, la simbiosi - con Giovanna Famulari, musicista e amica preziosa, capace di dare valore anche al più piccolo suono prodotto. 
Qual è stata nel tempo la reazione del pubblico?
Il pubblico è sempre stato molto attento ed emotivamente partecipe, per mia fortuna.
All'inizio ero un po' spaventata nel proporre una lettura più intima della Ferri ma una sera, alla fine di un concerto al Teatro del Lido di Ostia, si avvicina una signora di una certa età, una di quelle belle matrone romane con i capelli bianchi e lo sguardo aperto, che mi dice: "Signorì, nun pensavo che la Feri (rigorosamente con una erre) potesse esse' così elegante. E brava!", e aggiunse una scafetta, quel gesto affettuoso che sta tra la carezza e lo schiaffetto. 
Miglior complimento non potevo ricevere.
Che cosa si viene a scoprire e capire in più sulla Ferri grazie al vostro progetto?
Mi auguro che si possa scoprire qualche sfaccettatura altra rispetto alle più conosciute del suo repertorio ma soprattutto che lo spettacolo sia il  pretesto per stare bene insieme un paio d'ore; e questo vuol dire scambiarsi emozioni, perché lo spettacolo si fa insieme, artisti e pubblico. Giovanni Zambito.

VANESSA CREMASCHI, musicista, cantante, autrice, attrice e regista.

Costruisce la sua attività partendo da una rigorosa formazione classica che la porta ad esibirsi importanti rassegne, prima fra tutte il Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Dal 1999 fa parte dell'Orchestra di Musica Leggera della Rai rivestendo di frequente il ruolo di Primo violino e partecipando ad importanti show televisivi, dal Festival di Sanremo al Pavarotti and Friends passando con le partecipazioni agli spettacoli di Fiorello, Massimo Ranieri, Gianni Morandi e molti altri.

DAl 2004 al 2007 collabora con RaiDoc come autrice, conduttrice e regista.

Di particolare rilievo il documentario "Da Trieste con amore" su e con Lelio Luttazzi.

Nel 2009 debutta alla regia teatrale e come attrice con "Visioni- viaggio sentimentale nelle viscere delle poetesse beat", spettacolo con Mariangela D'Abbraccio; nel 2013 scrive con Adamo Dionisi "Ti regalo gli occhi tuoi - omaggio a Gabriella Ferri" per la Casa dei Teatri e delle Drammaturgie di Roma, fino ad arrivare al 2018 in cui viene invitata con un suo testo "Mia nonna faceva la mondina" al Festival Narrastorie di Simone Cristicchi.

Nel 2012 produce "Il cinema lo faccio io" in concorso alla Festa del Cinema di Roma.

Dal 2013 collabora con la Compagnia Teatro Libero di Rebibbia - G12 A.S. di Fabio Cavalli.

Nel 2018 produce, partecipa agli arrangiamenti e suona per "La voce del padrone - Un adattamento gentile" di Fabio Cinti che vince la Targa Tenco nella categoria Migliore interpretazione.

Nel 2020 un suo brano viene scelto per la colonna sonora di Suburra 3 - La Serie.


La rassegna “sotto l’Angelo di Castello” coglie l’ultimo scorcio d’estate per proporre piccoli momenti di socialità e benessere attraverso la fruizione, in sicurezza, di arti e linguaggi artistici diversi.

La rassegna si terrà nel rispetto delle norme anti Covid-19 ed i video degli spettacoli saranno successivamente pubblicati:

-        sulla pagina FB del Museo Nazionale Castel Sant’Angelo https://www.facebook.com/MuseoCastelSantAngelo

-       sul canale YOUTUBE della Direzione Musei Statali della città di Roma https://www.youtube.com/c/DirezioneMuseiStatalidellaCittàdiRoma

L’ingresso agli spettacoli alle ore 21 è consentito ai visitatori fino ad esaurimento dei posti ed è incluso nel costo del biglietto del Museo.

Intero € 12

Ridotto € 2 per i cittadini europei tra i 18 e i 25 anni. Gratuità di legge

 

La prenotazione del biglietto d’accesso al Museo può essere effettuata entro il giorno precedente tramite call center Ticketone 06/32810 o online sul sito https://www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo

E’ possibile acquistare il biglietto dello spettacolo al botteghino del Museo solo per la fascia 19.30 – 21.00 il giorno dell’evento.

 

 

programma completo su:

www.castelsantangelo.beniculturali.it

www.direzionemuseistataliroma.beniculturali.it/

FB: https://www.facebook.com/MuseoCastelSantAngelo

IG: https://www.instagram.com/castelsantangelo

YT: https://www.youtube.com/c/DirezioneMuseiStatalidellaCittàdiRoma

 

Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo

Lungotevere Castello, 50 - 00193 ROMA

Fattitaliani

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