Intervista a Luca O' Connor: io, Harper, la nostra stella.

Fattitaliani

di Laura Gorini - Per uno scrittore ogni momento è buono per buttare giù idee che poi, una volta ordinate e messe insieme, danno vita a qualcosa di meraviglioso.

È giovane, giovanissimo, Luca O' Connor, ma ha già le idee molto chiare: infatti, dopo la pubblicazione per Edizioni We di Harper Evans e La Stella dei desideri, sta lavorando già ad altri sei romanzi che sono il seguito di esso.

Luca, parlaci un po' di te e di come ha avuto origine la tua ultima opera Harper Evans e la stella dei desideri...

Eccomi qui, Luca O’Connor, 31 anni, di Pavia. Da sempre appassionato di scrittura e di recitazione. Scrivo da quando ero bambino e all’età di 7 anni ho deciso di intraprendere la strada dell’attore. Quando ne avevo 13 e andavo in seconda media, la mia professoressa di italiano ci diede un compito a casa: scrivere in forma anonima un breve racconto per la settimana successiva. Questo racconto sarebbe poi stato dato a uno dei compagni della classe che l’avrebbe letto davanti a tutti. Il mio testo era la prima stesura di Harper Evans e la Stella dei Desideri.

Quanto ci trovi di autobiografico nel personaggio di Harper Evans, ovvero il protagonista del libro?

Harper Evans racconta di un ragazzino pigro e svogliato che odia la scuola e i compiti. Passerebbe l’intera infanzia a giocare, guardare i cartoni animati e mangiare i dolci. Esattamente come ero io a 10 anni! Harper Evans non è altro che la mia immagine spensierata di quel periodo fantastico, quindi posso affermare che c’è molto di autobiografico.

Un uccellino ci ha detto che questo libro sarà l'inizio di una saga, ce ne vuoi parlare?

Le avventure di Harper Evans non finiscono con “La Stella dei Desideri”, ma si sviluppano in sette romanzi. Inizialmente ne avevo previsti cinque, ma poi ho preferito aggiungerne altri due. (il numero 7 è molto importante per me e nei miei prossimi romanzi ne verrà spiegato il motivo). Man mano che si prosegue con la storia, il nostro Harper cresce, matura, fa delle esperienze e conosce molte cose.

Da cosa è nata l'idea per l'illustrazione della copertina?

Volevo che la copertina fosse il sunto di quello che il lettore andava poi a leggere. Un messaggio importante che attira immediatamente l’attenzione e che faccia intendere, in un battito di ciglia, cosa ci si può aspettare. Infatti, vediamo il nostro Harper affacciato alla finestra che ammira una stella cadente che “precipita” nel suo giardino. Questa è la scena clou di tutto il romanzo, dunque non solo quella in cui inizia la magia, ma tutta la storia. Damiano Conchieri, il disegnatore che l'ha creata, ha fatto un ottimo lavoro.

La tua opera, si può in qualche maniera dire che rappresenti una sorta di metafora della vita, un qualcosa come dire “dantesco”?

Assolutamente sì! La tematica della vita (e molte altre) sarà un elemento costante nei libri futuri e Harper dovrà essere sempre pronto a difenderla insieme ad altri valori morali. D'altronde, anche Peter Pan disse: “La vita può essere una grandiosa avventura” dopo aver baciato Wendy.

Come mia la scelta in maniera particolare di ambientare la storia nel Regno Unito anziché nel nostro Paese?

Avevo già ambientato il mio primo romanzo L’aquila E La Stella in Italia, più precisamente nella mia meravigliosa Pavia, in Pianura Padana, durante le leggi razziali del 1938. Con Harper Evans invece ho voluto cambiare. E poi per me il Regno Unito, oltre ad essere un luogo fantastico da visitare, è anche un posto dove si respira magia dietro ogni angolo.

Vuoi raccontarci in modo particolare i momenti in cui sentivi l'impellenza di scrivere e di mettere nero su bianco le lettere e le parole che poi sono andate a comporre questo romanzo?

Io penso che per uno scrittore, ogni momento sia buono per buttare giù idee che poi una volta ordinate e messe insieme, danno vita a qualcosa di meraviglioso. Come anticipato prima, le prime righe di Harper Evans e la Stella dei Desideri sono state scritte quando avevo 13 anni , quindi nel lontano 2003. Prima di Harper mi sono dedicato sette lunghi anni (notare come ritorna il numero sette) al mio primo romanzo: L’Aquila e la Stella. Ma questo è un libro per giovani/adulti. Volevo fare qualcosa anche per i bambini. Cosi mi sono ricordato di quel famoso compito di seconda media in cui presentavo per la prima volta Harper Evans a qualcuno. Lo ripresi in mano e durante il primo lockdown cominciai a riscriverlo da capo. In due mesi finì la prima stesura del libro. Ce ne furono almeno altre dieci prima di inviare il manoscritto alla casa editrice “Edizioni WE” (la stessa che mi ha pubblicato anche L’Aquila e la Stella). Il mio editore Nicola Bergamaschi poi, mi ha fatto conoscere Damiano Conchieri, un bravissimo disegnatore, che in un giorno solo ha realizzato la prima di sette future copertine.

E prima di salutarci, cosa ti auguri per il futuro imminente?

Sono molto grato a Nicola per avermi fatto conoscere persone straordinarie. Mi auguro di poterne conoscere ancora tante che possano arricchire ulteriormente la mia vita e di essere sempre felice come lo sono ora.

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