I passi di mia madre, Elena Mearini a Fattitaliani presenta "una storia che aveva voglia di essere raccontata". L'intervista

Agata è un’editor quarantenne che vive nel quartiere cinese di Milano, ossessionata dal vuoto e dalla mancanza nel ricordo di sua madre che decide di scomparire senza spiegazioni, quando lei è appena una ragazzina. Stiamo parlando della protagonista de "I passi di mia madre. La ricerca di un amore mancato", nuovo romanzo di Elena Mearini, autrice e docente di scrittura creativa e poesia, in uscita il prossimo 21 gennaio per Morellini. Fattitaliani l'ha intervistata.

Quando è arrivata l'ispirazione del romanzo? dovuta a un evento o a un'idea...?

I passi di mia madre è un romanzo che mi viveva dentro da tempo, fa parte di quelle storie che crescono insieme a te, toccano le tue diverse età e i tuoi diversi sguardi, fino a che trovano il giusto tempo per lasciarti e andarsene a vivere altrove. In questo caso, sulla pagina scritta.

La gestazione del libro è stata lunga a livello di costruzione, limatura ed editing?
È stato un lavoro uscito con immediatezza durante la prima stesura, spinto dall’urgenza di una storia che aveva voglia di essere raccontata. Poi sono seguite diverse revisioni per cercare di amalgamare nel modo giusto le due voci della protagonista, quella che si rivolge al lettore e l’altra rivolta alla madre.

A volte si definisce un romanzo "fatica letteraria"...: "I passi di mia madre" lo è stato per lei?
La scrittura è demolizione e ricostruzione al tempo stesso, il pensiero frana per poi assemblarsi in nuova forma nella parola. In questo disfare e fare c’è sempre grande fatica, a volte sfinimento sia mentale che fisico, perché il corpo partecipa interamente al processo creativo.

Quanto di lei c'è in Agata o nella madre?
Di Agata credo mi appartenga l’attitudine alla rivoluzione, lo destabilizzare una situazione esistente che induce poi all’agire inevitabile. Anch’io, come lei, non riesco a restare a lungo in uno stato di immobilità interna, ho bisogno di partecipare al divenire delle cose. Inoltre, ci accomuna l’incontro e lo scontro con il vuoto, questo qualcosa che non ha volto ma ti osserva e ti impara senza chiederti il permesso.


Che cosa spera che possa arrivare al lettore dalle pagine del libro?
Sarei felice se questo romanzo potesse contribuire alla restituzione del valore di ciò che resta, quando tutto sembra preferire l’altrove all’accanto.

Quando scrive ha in mente un destinatario, un tipo di lettori preciso oppure per il senso di piacere intrinseco della scrittura?
Quando scrivo ho in mente la parola, mi serve quella esatta per dire ciò che voglio. Ho in mente la scelta, e questo non lascia spazio ad altro. Scegliere è un lavoro assai faticoso.

Più facile scrivere o insegnare a scrivere?
Scrivere è un atto egoistico, alla fine. Scrivi comunque e sempre prima per te stesso, poi seguono tutte le altre motivazioni. Condividere invece la propria visione della scrittura con altre persone, quindi insegnare se vogliamo, presuppone un aprirsi all’ascolto e allo sguardo dell’altro, farse un passo indietro da sé per cercare l’incontro. Li amo entrambi.

Elena Mearini
I PASSI DI MIA MADRE

Morellini editore

Collana Varianti diretta da Sara Rattaro
cm 14x21 brossura con alette
224 pagine – 15,90 euro
ISBN: 9788862988131

Elena Mearini vive a Milano ed è autrice e docente di scrittura creativa e poesia. Ha pubblicato una raccolta di poesia per Liberaria editore, Strategie dell’addio, e per Marco Saya Editore, Per silenzio e voce e Separazioni. Nella narrativa ha esordito con 360 gradi di rabbia per Excelsior 1881, e poi ha pubblicato A testa in giù, Morellini Editore, Bianca da morire, per Cairo Editore, selezionato al Premio Campiello, ed È stato breve il nostro lungo viaggio, Cairo Editore, selezionato per lo Strega nel 2018 e finalista al Premio Scerbanenco. Nel 2019 ha pubblicato per Perrone Editore, Felice all’infinito. Nel 2020 ha curato l’antologia Tra Uomini e Dei per Morellini, ed è presente in diverse antologie di narrativa, tra cui Lettere alla madre (2018) e Lettere al padre (2019), sempre per Morellini, a cura di Anna di Cagno.

Fattitaliani

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