L'insegnamento dell'Italiano in Spagna

di Laura Carlucci* - Max Weinreich, famoso linguista ebreo del secolo scorso e grande specialista della lingua yiddish, sosteneva che “una lingua è un dialetto con un esercito e una marina”.
Al di là di qualsiasi considerazione di carattere etico o ideologico che possa scaturire da tale aforisma, è un dato di fatto che, oggi più che mai, gran parte del prestigio assegnato ad una lingua, così come la sua diffusione, è direttamente proporzionale alla capacità di un determinato paese di competere nell'ambito dell’economia mondiale. Come in ogni battaglia, anche in questa “lotta” immaginaria tra le lingue, ognuna di esse con il proprio “potenziale bellico”, ci sono dei vincitori e dei vinti, eppure in questo caso occorre parlare di un unico vincitore: l’inglese. In piena globalizzazione, sembra che parlare inglese sia divenuto un imperativo categorico. In questo senso, il progressivo declino politico ed economico dell’Italia non sta contribuendo alla diffusione dello studio della lingua italiana in una prospettiva professionale.

Aspetti quali l’arte, la letteratura, la moda, il cibo, la musica o il design, elementi propri dell’identità culturale del nostro Paese, fanno indubbiamente parte dell’immagine del “made in Italy” che esportiamo all’estero e che diventa una delle prime motivazioni che induce gli stranieri ad avvicinarsi alla lingua di Dante, piuttosto che uno studio linguistico mirato ad otteneremaggiori opportunità a livello lavorativo. Secondo Luca Serianni, infatti, la domanda di una lingua corrisponde principalmente ad una domanda di cultura e, nel caso dell’italiano LS, l’ammirazione degli stranieri verso il patrimonio culturale riveste un ruolo fondamentale.

Tra gli addetti ai lavori, docenti d’italiano, linguisti e studiosi in generale, i momenti di riflessione sulla vitalità o, al contrario, sulla debolezza dell’italiano all’estero non mancano. I giornali riportano risultati di indagini e ricerche che, se da un lato attestano la buona salute della nostra lingua, sempre più studiata dagli stranieri, al punto da continuare ad occupare il quarto posto tra le lingue straniere più studiate al mondo, dall’altro provocano un certo allarmismo, avvertendo che nelle istituzioni europee la presenta dell’italiano continua a perdere terreno, come ricorda il titolo minaccioso di un articolo apparso sulquotidiano La Repubblica il 27 aprile 2010: “L’Europa non parla italiano”, che definisce “nobile quanto inutile” la battaglia in difesa della nostra lingua nell’ambito dell’Unione Europea.

Gli attori dell’offerta dell’italiano LS

Per quanto concerne l’offerta linguistica dell’italiano LS attualmente disponibile in Spagna, presentiamo a continuazione un quadro d’insieme dei principali enti e strutture che erogano questo tipo di formazionelinguistica, la cui tipologia appare estremamentediversificata e composita. Il principale centro di diffusione e promozione della cultura e della lingua italiana in Spagna è rappresentato dai due Istituti Italiani di Cultura esistenti, a Madrid e a Barcellona. Le attività organizzate sono molteplici, in primo luogo la Settimana della Lingua Italiana, ma anche incontri letterari, cicli di conferenze, convegni e rassegne cinematografiche, oltre, naturalmente, ai corsi di lingua italiana. Secondo i dati gentilmente fornitici dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, nei primi nove mesi del 2011 vi si sono iscritti ben 1466 alunni. A questi dueIstituti si affiancano due centri italiani: la Scuola Statale Italiana di Madrid, nella quale è integrata la Scuola dell’Infanzia, che offre dal 1940 un’istruzione Scuola Primaria, Secondaria di 1º grado e Liceo Scientifico, e L’Istituto Italiano Statale Comprensivo di Barcellona, che ingloba la Scuola dell’infanzia e la Scuola primaria “Maria Montessori”, un’istituzione sorta alla fine dell’Ottocento, la Scuola Secondaria di 1º Grado ed il Liceo scientifico.

All’interno della scuola primaria e secondaria, l’insegnamento dell’italiano LS continua ad avere una presenza molto scarsa. Completamente assente nella scuola primaria e con un’offerta molto limitata in alcuni centri della ESO, sempre e solo come seconda lingua straniera, in alcuni istituti di scuola secondaria si sta introducendo l’italiano come terza lingua straniera, ma si tratta ancora di progetti pilota.

L’università ha indubbiamente un ruolo chiave sul versante dell’insegnamento e della formazione linguistica in generale, ed anche per quanto riguarda la diffusione dell’italiano LS, il ruolo svolto dai centri universitari è assolutamente fondamentale. L’insegnamento dell’italiano a livello universitario è corroborato dalla presenza di corsi di lingua, letteratura ecultura italiana nella quasi totalità delle Facoltà di Filologia; in alcuni casi questi corsi vengono inseriti all’interno dei curricula inerenti la Filologia Romanza. Per promuovere lo studio della lingua italiana i dipartimenti delle Università spagnole contano con la collaborazione di lettori inviati dal Ministero italiano degli Affari Esteri. Va ricordato che la quasi totalità delle cattedre spagnole di italianistica possiede una tradizione consolidata nell’ambito degli studi linguistici e letterari inerenti l’italiano, ed offre titoli di laurea specifici. Tra le più prestigiose ricordiamo le Cattedre di Filologia Italiana dell’Università di Salamanca, Madrid (Universidad Complutense), Siviglia, Oviedo, Santiago di Compostela,Valenza, Barcellona e Granada. Una presenza significativa nell’ambito dell’insegnamento dell’italiano come lingua professionale in un contesto differente da quello filologico, è quella delle Facoltà di Traducción e Interpretación, a cui si affiancano numerose Facoltà di Filologia che negli ultimi anni hanno creato appositi dipartimenti specializzati nella formazione di traduttori ed interpreti. Secondo i dati forniti dal CCDUTI (Conferencia de Centros y Departamentos de Traduccióne Interpretación), in Spagna attualmente esistono 25 centri universitari di Traduzione ed Interpretazione, la maggioranza dei quali offre corsi non obbligatori di italiano come terza lingua straniera (definita nei piani di studio come lingua D). Unicamente otto università offrono la possibilità di scegliere l’italiano come seconda lingua straniera, allo scopo di formare, sulla base di un'approfondita preparazione linguistica e culturale, figure professionali con elevate competenze traduttive nell’ambito dei linguaggi specialistici (scientifico, tecnologico, economico, commerciale, giuridico e altro). L’offerta formativa si completa con la proposta di nuovi Master che verranno attivati nei prossimi anni e che apriranno la strada a nuovi sbocchi professionali per i traduttori della combinazione linguistica spagnolo-italiano. Piuttosto comune è anche l’insegnamento della lingua italiana inserito in un’area disciplinare più ampia, all’interno dei curricula di facoltà non specificamente umanistico-letterarie, come è il caso delle Facoltà di Economia e Commercio, Ingenieria, Architettura o BelleArti, dove i corsi di lingua italiana si focalizzano verso campi e settori ben determinati, e con obiettivi professionali concreti. 

Centros de Lenguas Modernas (CLM). Pur dipendendo dall’università, il Centro de Lenguas Modernas merita un discorso a parte, in quanto si tratta di un centro che organizza corsi di lingue straniere (e corsi di spagnolo per stranieri) che non sono solamente rivolti alla comunità universitaria, bensì aperti a tutti. Tra i vari centri esistenti, il Centro de Lenguas Modernas di Granada è uno dei più prestigiosi per quanto riguarda l’insegnamento dell’italiano LS, con un’offerta differenziata durante tutto l’anno, secondo tre tipologie diverse di corsi: corsi quadrimestrali della durata di 60 ore, corsi estivi intensivi e superintensivi della durata di un mese, per un totale di40 ore.

Escuela Oficial de Idiomas (EOI). Questa istituzione pubblica rappresenta una delle strutture fondamentali per l’insegnamento delle lingue in Spagna. Ha una durata di cinque anni e vi si accede con un minimo di 16 anni; l’accesso è ammesso anche a studenti di 14 anni che abbiano terminato il periodo di obbligo scolastico, a condizione che scelgano una lingua straniera diversa da quella studiata nei quattro anni della ESO (Escuela Secundaria Obligatoria). La formazione linguistica offerta dalle Escuelas Oficiales de Idiomas è indirizzata a giovani ed adulti, poiché non è previsto alcun limite di età per l’ammissione ai corsi. Questa tipologia di scuola è completamente assente in Italia. Secondo i dati forniti dal Ministerio de Educación, su tutto il territorio spagnolo sono presenti ben 307 EOI, enel 25% di esse è possibile studiare la lingua italiana a livello elementare, intermedio e/o avanzato. I centri che offrono la possibilità di seguire tutti e tre livelli di italiano sono attualmente 41.

Società Dante Alighieri.

In Spagna attualmente vi sono sette sedi della Società Dante Alighieri, cinque delle quali concentrate al sud del Paese: Malaga, Siviglia, Granada, Murcia, Mar Menor, Oviedo e Saragozza. Abbiamo chiesto al Dott. Francesco Covarino, Direttore della Dante Alighieri di Granada, sorta alla fine del 2007, quali siano la tipologia e le motivazioni degli studenti interessati allo studio dell’italiano. Covarino sottolinea la costante crescita della domanda, circa 150 iscritti nel 2010, e riguardo la tipologia e le motivazioni che spingono a studiarlo, commenta: “abbiamo studenti di tutte le età, dai 18 ai 70 anni. Le ragioni per cui scelgono di studiare italiano variano a seconda dell’età: i giovani universitari si iscrivono ai nostri corsi per ragioni essenzialmente pratiche, alla vigilia di un esame universitario, ma soprattutto in previsione di un soggiorno Erasmus in Italia. Un corso di italiano per principianti delle durata di 8 settimane generalmente fornisce loro le basi per difendersicon la lingua una volta arrivati in Italia. Poi, al ritorno dall’Erasmus, sono molti i ragazzi che si iscrivono nuovamente ai corsi di italiano, stavolta con la prospettiva di ottenere il certificato PLIDA di livello C1. Gli studenti “adulti” sono persone che lavorano e che decidono distudiare l’italiano per ragioni di tipo sentimentale o interesse personale. Un aspetto che va considerato quando si parla dello studio dell’italiano da parte di studenti madrelingua spagnoli è la quasi immediata gratificazione che si riceve: gli studenti spagnoli notano progressi costanti, soprattutto nei corsi di livello elementare ed intermedio, e questo costituisce un importantissimo fattore motivazionale che li stimola a continuare con lo studio della lingua, soprattutto nei corsi. La percentuale di studenti che abbandonano il corso dopo le prime otto settimane è praticamente irrilevante, e la maggior parte di coloro che si iscrivono a un corso per principianti porta a termine gli otto mesi di corso dell’anno accademico”.

Sociedad Española de Italianistas (SEI).

Quest’associazione, nata negli anni ’60, rappresenta un punto di riferimento per tutti i docenti ed i ricercatori di lingua e letteratura italiana in Spagna. Pur se l’attività dell’associazione non è orientata all’insegnamento linguistico, riteniamo opportuno citarla in questa sede perché si propone come foro di discussione, scambio di esperienze e di risultati per tutti gli specialisti in italianistica. Ne fanno parte oltre cento soci, la maggior parte dei quali appartiene all’ambito universitario. Dagli anni `80 ad oggi ha organizzato tredici convegni internazionali (il quattordicesimo si terrà a marzo del 2012 presso l’università di Murcia) sulla lingua, la letteratura e la cultura italiana, con la pubblicazione dei relativi atti delcongresso.

Conservatori di musica.

“Hablo latín con Dios, italiano con los músicos, español con las damas, francés en la corte, alemán (tedesco) con los lacayos (lacchè) e inglés con mis caballos". Così si esprimeva, nel sedicesimo secolo, l’imperatore Carlo I di Spagna (Carlo Vd’Asburgo), figlio di Filippo I d'Asburgo e di Giovanna la Pazza, sottolineando lo stretto legame esistente tra la lingua italiana ed il linguaggio della musica. L’influenza delle scuole musicali italiane sui musicisti stranieri, i grandi compositori italiani, il bel canto e la gloriosa stagione dell’opera lirica a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento giustificano l’importanza della lingua italiana nell’ambito dell’educazione musicale. Per questo motivo, lo studio dell’italiano LS e la sua applicazione al canto lirico, con particolare attenzione agli aspetti prosodici, fonetici e fonologici, fa parte dei curricula del 90% dei Conservatori Superiori di Musica.

Possiamo concludere questo breve excursus sull’offerta dell’italiano LS affermando che in Spagna esiste una considerevole domanda di "italianità", che si traduce in un interesse verso la nostra lingua e la nostra cultura. In questo senso, crediamo che il Paese ha saputo dare una valida risposta ad una domanda di apprendimento dell’italiano sicuramente notevole, proponendo diverse tipologie di offerta, grazie ad un ampio ventaglio di strutture ed enti preposti all’erogazione di una formazione linguistica di qualità. Tutto questo senza contare che esite un’enorme offerta privata di corsi di italiano LS, disegnati su misura per tutte le esigenze.

(*) Professore Università di Granada (Spagna)

Fonte: Scuola Europa, novembre 2011.

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