L'intervista.
Ciao Salvatore, io
partirei dai due programmi che conduci, insieme a Daria Graziosi, su Donna Tv.
“Sì, Mi Amor e
Novela News. Inoltre, c’è una striscia quotidiana dove facciamo dei lanci,
raccontando curiosità e notizie sugli attori e le telenovelas che vanno in onda
su Donna Tv”.
E proprio qui mi
aggancio. Quando è nata la tua passione per le telenovelas?
“È nata già da
quando ero piccolo, fondamentalmente perché la mia famiglia seguiva le
telenovelas e le soap opere. Le storie mi appassionavano, mi incuriosivano, le
trovavo intriganti. È successo poi che, nel 1994, ho iniziato a guardare tutte
le puntate di Perla Nera con Andrea Del Boca e Gabriel Corrado. Da lì ho
iniziato a seguire la carriera della Del Boca, guardando tutti i suoi lavori e
pure altre telenovelas come Cristal, Marilena, Principessa. Tutte trasmesse
all’epoca da Rete 4 o da tv campane”.
So che hai
incontrato diversi attori di telenovelas. Qual è stato il primo?
“La prima
attrice è stata Grecia Colmenares, il 13 maggio 2018. Fu un’emozione
grandissima. Prima di questo incontro collaboravo con una radio web. Avevo
dunque già intervistato Grecia. Da lì si è instaurato un rapporto amichevole e
mi sono sempre tenuto in contatto con Giovanni Ruggiero, che seguiva il fanclub
della Colmenares e mi ha fatto ottenere anche il suo numero. Quando io e Grecia
ci siamo incontrati, a Napoli, in una serata di galà fu un’emozione grande per
entrambi. Lei mi riconobbe, mi abbracciò fortissimo. Ci sono foto e video che
testimoniano questo; quasi non ci volevamo più lasciare da questo abbraccio”.
Una bella storia,
davvero. Altri attori incontrati?
“Certo. Ariel
Lopez Padilla, che è l’antagonista della telenovela Cuore Selvaggio. L’ho
incontrato a Milano. Avevo prima fatto una riunione con il canale, Donna Tv,
che commissionò a me e Daria uno speciale su Celeste, poi dei programmi sulle
telenovelas. Nel giugno dello stesso anno, doveva inoltre arrivare in Italia
Fernando Carrillo ed anche in quel caso Donna Tv scelse di investire su di noi
per uno speciale. Questo ha creato i presupposti per la nascita della nostra
creatura, che è appunto Mi Amor”.
Mi Amor, in onda da
due anni.
“Sì. Il programma
lo ha tenuto a battesimo Victor Gonzalez, un altro attore di telenovelas, come
Pasion Morena, con il quale io avevo già contatto da cinque anni. Ci sentivamo
spesso perché anche con lui avevo avuto l’occasione di intervistarlo nella
radio web di cui ti parlavo prima”.
Immagino non ti
aspettassi di arrivare in televisione con questa tua passione, giusto?
“Il mio sogno
era sempre quello di vedere un programma di telenovelas. Volevo che alla
conduzione ci fosse Patrizia Rossetti, che per anni è stata la regina di
trasmissioni di quel genere. Sicuramente non mi aspettavo di condurlo io, ma ci
ho sempre creduto in quello che io e Daria facevamo e continuiamo a farlo
ancora oggi. C’era sempre la speranza che qualcuno potesse ascoltare la nostra
voce. Anche perché sul web avevamo un certo riscontro, grazie agli
amministratori di pagine di telenovelas, con la nostra stessa passione, che ci
hanno incoraggiato, sostenuto. Tutto questo è nato sia grazie a Donna Tv che ci
ha dato la possibilità, sia a tutte quelle persone che, insieme a me e Daria,
avevano questa passione e ci hanno dato voce attraverso il web, la stampa e
tutto”.
Che ricordi hai
delle prime puntate di Mi Amor?
“Innanzitutto,
parto col dirti che rimasi senza parole quando ci catapultarono davanti alla
telecamere per dirci, sia a me e sia a Daria, che eravamo i conduttori di Mi
Amor. Nelle prime puntate eravamo un po’ freddi. Chi mi conosceva nel privato,
si è accorto che quella persona non ero io. Ero frenato, intimorito. Girare un
programma non è semplice: ci sono dei tempi e delle inquadrature da rispettare.
È difficilissimo. All’esordio di Mi Amor, io e Daria avevamo tra l’altro
sempre la cartellina in mano; successivamente, siamo partiti all’avventura, non
seguendo per forza il copione. E così la cartellina, su cui segnavamo alcuni
appunti, è stata buttata. Inizialmente, avevamo paura di farci prendere
dall’emozione che, si sa, fa brutti scherzi”.
Avete riscontri da
parte del pubblico?
“Per fortuna sì.
Da quelli che, ci tengo a sottolinearlo, ritengo amici e amiche di telenovelas.
Io e Daria non siamo conduttori, ma amici delle telenovelas. Pensiamo che i
conduttori siano ben altri, anche perché io e lei nel privato facciamo
tutt’altra professione. Mi Amor è un programma family, per gli amici, per chi
la passione di questo genere che stava per scomparire”.
Come mai, secondo te, stavano per sparire?
“Spesso si tende
a pensare che le telenovelas siano prodotti di basso livello, ma non è affatto
così. Il genere lancia anche dei bellissimi messaggi: Celeste parlava di
omosessualità, HIV. Amore Senza Tempo parlava di violenza sulle donne. La più
recente Pasion Prohibida è diversa dal solito prototipo perché la protagonista
si uccide nell’ultima puntata perché non riesce a ottenere il suo amore
proibito. Le telenovelas sono prodotti di qualità, a livello dei film e dei
telefilm che vengono trasmessi su varie piattaforme e canali. Bisogna conoscere
il genere ed individuare il prodotto di qualità. Come c’è un film o un telefilm
di bassa qualità, così ci sono le telenovelas. Basta fare una ricerca di
mercato. L’errore italiano è stato quello di non individuare la qualità. Ora ci
sono le turche, disponibile a bassissimo costo, ma che non lasciano un
messaggio come una telenovela sudamericana. Sono più orientate sul comico. Il
pubblico ha bisogno di ridere, ma ci sono telenovelas sudamericane che ti fanno
ridere, piangere, intrigare. Uno deve saper scegliere il prodotto. È il mio
modesto pensiero”.
Pensi che il
pregiudizio che si ha delle telenovelas abbia frenato la loro ascesa in Italia?
“Sì, e ti spiego
anche il perché. Maurizio Costanzo disse all’epoca che le telenovelas erano
solo per le casalinghe. Dato il grosso riscontro delle telenovelas
sudamericane, in Italia si è pensato quindi di produrne alcune ispirandosi alle
stesse. Ci sono stati dei titoli, come Elisa di Rivombrosa, che hanno avuto
successo, ma altre che non hanno raggiunto la stessa popolarità delle
telenovelas sudamericane. Lo scopo di Radio Vero Italia, sul web, che abbiamo
fondato io e Daria era quello di ricordare alle emittenti che la telenovela,
fondamentalmente, è sudamericana. È difficile che un altro paese possa
produrla nello stesso modo. Un po’ come prendere una fiction di mafia italiana,
come Gomorra, e farla in un’altra parte del mondo. Adesso in Sudamerica si
stanno espandendo le narco-novelas, ma non sono mai al livello di Gomorra.
Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Ci sono prodotti in Italia di buona
qualità, così come la hanno le telenovelas sudamericane”.
Un altro
pregiudizio costante, che hai già citato, è quello che identifica le
telenovelas come prodotti destinati soltanto alle donne.
“Non è così. Col
mio lavoro reale sto a contatto con un pubblico variegato. Conosco uomini
sposati che guardano le telenovelas più delle mogli. Mio padre, che ora ha 70
anni, ha visto Anche i Ricchi Piangono, così come i suoi colleghi. Dalla prima
all’ultima puntata. Idem per Maria de nadie di Grecia Colmenares. Non è solo
per le donne, per quella categoria di persone”.
Per quanto riguarda
te, quali sono le telenovelas a cui ti senti più legato?
“La telenovela a
cui sono senz’altro più legato è Perla Nera, perché mi ha aperto un mondo che
non conoscevo e che alla fine mi ha permesso di realizzare tante cose. Grazie a
Mi Amor e al programma che conducevo con Daria sul web, ho conosciuto
tantissime persone. Abbiamo organizzato degli incontri dal vivo, a Roma,
Napoli. Ancora ci sono richieste di organizzare incontri, ma non possiamo
muoverci a causa del Covid. Insomma, da Perla Nera ho conosciuto le
telenovelas, che mi hanno portato a conoscere una marea di persone, sia
virtualmente, sia dal vivo. Bella gente che mi ha sempre sostenuto nelle mie
esperienze in tv e nel web. Tutto ciò mi gratifica e sono veramente felice”.
C’è una telenovela,
mai arrivata in Italia, che sogni un giorno di vedere in tv?
“Ce ne sono
tantissime! Mi viene in mente Dona Barbara, con Edith Gonzalez, che ha al
centro una donna dal carattere molto forte. Tra l’altro ce n’è pure una, Esa
Mujer, prodotta da Andrea Del Boca nel 2013. Racconta la storia di una donna
che scopre di avere un tumore. Dal mio punto di vista è una bellissima storia,
fatta davvero bene. Ti confido che la Del Boca è una delle attrici che,
un domani, mi piacerebbe intervistare. Insieme a Gabriel Corrado, protagonista
insieme a lei di Perla Nera”.
Si era parlato
anche di un remake di Perla Nera, giusto?
“Sì, con
protagonista la figlia di Andrea Del Boca nei panni di Perla, con la madre di
quest’ultima interpretata dalla stessa Del Boca. Un ruolo che nella versione
originale fu affidato Maria Rosa Gallo. Attualmente però le riprese sono
sospese a data da stabilirsi. Sempre per via del coronavirus”.
Io parlerei un po’
di Daria Graziosi, tua collega in Mi Amor e Novela News. Come vi siete conosciuti?
“Daria è una
persona unica, eccezionale. Ha un sorriso che illumina. La nostra conoscenza
risale al periodo in cui io collaboravo con una radio web. Volevamo
intervistare Edith Gonzalez, protagonista della telenovela Cuore Selvaggio. Ho
così contattato Daria, che gestiva e gestisce tutt’ora il suo fanclub ufficiale
italiano, e da vero public relation le ho chiesto se fosse possibile procedere
con l’intervista. Ci siamo sentiti quella sera stessa: dalle 10 siamo stati al
telefono per tre ore e mezza. Si è subito creata una sintonia, come se io e lei
ci conoscessimo da tempo. In seguito all’intervista a Edith, che è stata
portata a termine, non ci siamo mai più divisi. Un’amicizia molto forte, dove
siamo stati vicini l’uno all’altra anche in momenti particolari. Posso dirti
che Daria è riusciti a chiamarmi anche in delle circostanze dove avevo bisogno
di lei. È come se avesse avuto un sentore di questo. Ci conosciamo da cinque
anni, ma lei già dal tono capisce se c’è qualcosa che non va. Una cosa che capita
pure a me”.
C’è qualcos’altro
che vuoi dirmi sulla tua esperienza a Donna Tv?
“Più che altro
ci tengo a ringraziare Olivia Iachetti e Angela Valentino, che si occupano dei
sottotitoli alle interviste che facciamo a Donna Tv. Infine, sento che è doveroso
ringraziare anche i gruppi di telenovelas che ci hanno appoggiato e ancora
continuano a farlo. Posso dire che loro sono la nostra voce. Senza loro,
probabilmente, non potremmo esserci. D’altronde dico sempre che ‘due noci in un
sacco non fanno mai rumore’. Io e Daria ci mettiamo la faccia, ma senza gli
amici e le amiche di telenovelas questo genere non andrebbe avanti. Sarebbe già
morto da tempo. Grazie a Mi Amor e Novela News, le nuove generazioni stanno
conoscendo le telenovelas. Tra l’altro, su Instagram, ogni domenica io e Daria
siamo in diretta con Victor Gonzalez di Pasion Morena. Una persona disponibile,
che risponde sempre a qualsiasi giorno. Anche grazie a lui, molte persone che
ci seguono si sono appassionate alla telenovelas. Anche durante il lockdown
abbiamo intervistato vari attori sui social per tentare di intrattenere il
pubblico, i nostri amici e amiche. Attori con cui abbiamo instaurato un
rapporto, anche privato, che ci ha fatto scoprire anche aneddoti inediti legati
alle telenovelas. Una cosa bellissima, perché vuol dire che si sono fidati di
noi, che abbiamo trasmesso loro fiducia. Quando Siamo partiti a raccontare le
telenovelas non ci aspettavamo nulla, ma credevamo nel nostro progetto. Un
messaggio che vorrei lanciare è che bisogna sempre crederci con forza, senza
aspettarsi nulla. Se poi c’è passione, competenza e dedizione si vede. I
risultati arrivano”.