di Damiano Conchieri - Potrei passare ore (e talvolta lo faccio) a colorare
senza accorgermi del tempo che passa.
Lorenzo Di Salvio è giovanissimo ma, nonostante ciò, possiede già una
grandissima passione per l'arte del disegno, che lo induce a creare e a
sperimentare, soprattutto nel fumetto. Ed è in nome delle sue capacità, oltre
che di questo suo atteggiamento, che ha già alle spalle svariate pubblicazioni.
Lorenzo, quando e come hai scoperto questa passione e
come è cominciato il tuo percorso da fumettista?
Ho sempre amato disegnare: spesso sono stato
ripreso anche a scuola perché, pur ascoltando la lezione, non potevo smettere
di disegnare. In Prima Media ho coinvolto alcuni miei compagni di classe nella
realizzazione di un “fumetto demenziale” ispirato a Scottecs dal titolo
“Calzino fritto”, pubblicato da Tomolo Edizioni. Adesso Calzino fritto è
diventato un canale YouTube.
Come mai questa scelta di utilizzare dei semplici
stick-men come protagonisti?
Li ho scelti perché sono immediati e
piacciono ai bambini e ai miei coetanei.
Al giorno d'oggi si sa che la creazione di un fumetto
sia per la maggior parte un lavoro di grafica digitalizzata, soprattutto per
quanto concerne l'inserzione nelle vignette di dialoghi e baloon, come mai
invece tu hai scelto di disegnarceli direttamente e di scriverci direttamente i
dialoghi all'interno a mano?
A dire il vero non ci ho mai riflettuto, ma
credo che sia perché mi piace fare quasi tutto sul momento, senza dover
prolungare il lavoro.
Una piccola indiscrezione, il colore, preferisci darlo
a mano oppure in computer grafica? Nel secondo caso di quale tipologia di
programma ti avvali?
Dipende dalla tipologia di disegno, ma in
genere mi piace di più disegnare e colorare a mano, perché mi rilassa. Potrei
passare ore (e talvolta lo faccio) a colorare senza accorgermi del tempo che
passa. Quando invece disegno e coloro sull’ I-pad e utilizzo Adobe Fresco.
Sappiamo inoltre che una delle tue recenti storie, che
per altro è stata reperibile e acquistabile presso l'ultima rassegna della MicroEditoria
di Chiari Edizione 2019, parla di un'indagine condotta in vecchio castello,
ce ne vuoi parlare?
Si tratta di una leggenda (o forse no…)
legata al castello di Ameglia, in provincia di La Spezia: insieme ad un gruppo
di “operatori del paranormale” sono stato a effettuare delle rilevazioni
notturne all’interno del castello e beh, non posso raccontare nulla sennò
“spoilero” il libro, che si intitola “Il castello di Ameglia-l’indagine”.
Hai vinto qualche premio inerente alla tua carriera
recentemente? E se sì ce ne vuoi parlare?
Gli ultimi due premi li ho vinti con il
fumetto educativo “La tutela dell’ambiente a fumetti”, che a Chiari ho
presentato anche nella versione in Giapponese. Sono il Trofeo Quercia d’oro
perché mi sono classificato Primo nel Concorso Letterario Quercia in favola, e
il Premio riservato agli autori junior nel Concorso Letterario “Città di
Sarzana”.
Come riesci a conciliare il tuo lavoro da fumettista
con gli impegni legati allo studio?
Non è sempre facile: studiare mi piace ma, se
fosse per me, disegnerei continuamente.
Sempre in riferimento a ciò, a causa della pandemia
che ha tristemente colpito il nostro Paese quest'anno, il che ha implicato la
chiusura delle scuole, hai avuto di conseguenza molto più tempo per dedicarti
al tuo impegno di fumettista?
Questo periodo è stata una grande
opportunità, per me, di progredire nella realizzazione di disegni che mi
piacciono molto: i doodles. Ho anche aperto un mio profilo Instagram
(@dissy_doodleart, ho personalizzato t-shirt, mascherine, jeans…ho conosciuto
ragazzi di altre parti del mondo e disegnato con loro in diretta. Durante la
quarantena è uscito anche il mio ultimo fumetto demenziale, dal titolo “La
leggenda di Zorro C”: si può vedere il suo book trailer (realizzato da me) sul
canale YouTube Tomolo Edizioni.
Raccontaci un po' il tuo modo di sviluppare una
storia, dal suo concepimento fino alla realizzazione definitiva del disegno su
carta.
Le mie storie, in genere, nascono nei momenti
più bizzarri e insoliti, ad esempio “La leggenda di Zorro-c” è un fumetto
cominciato e finito durante una fiera dell’editoria. Ci sono volte in cui salto
direttamente alla realizzazione del fumetto (come con Zorro-c), volte in cui un
minimo di pianificazione è richiesta (come ne “La Tutela dell’Ambiente a
Fumetti”) e volte in cui, ad esempio per non dimenticarmi le battute dei
personaggi, eseguo prima uno schizzo del fumetto (è il caso di un fumetto a cui
sto ancora lavorando, che ho ideato durante una spiacevole permanenza ad un
campo estivo vicino a casa mia).
Sappiamo anche che stai tentando la strada
dall'animatore oltre che di fumettista, ovvero del “regista di cartoni
animati”, come sta procedendo questo tuo nuovo intento? Ti sta dando
soddisfazioni o sei stato tentato di mollare e cambiare strada qualche volta?
Sto avendo moltissime soddisfazioni anche in
questo campo: il mio canale YouTube Calzino Fritto cresce sempre di più,
molto lentamente, ma cresce. Si sa infatti che su YouTube è molto difficile
emergere, specie se ci si dedica alle animazioni piuttosto che a gameplay o ad
altri tipi di video. Non sono mai stato tentato di mollare e rinunciare
completamente alle animazioni o al videomaking in generale: di recente,
infatti, ho anche comprato un microfono per migliorare la qualità audio dei
video.
E prima di salutarci Lorenzo, dove ti vedi tra,
diciamo, una decina d'anni?
Tra dieci anni mi vedo frequentare l’Università e, contemporaneamente, seguire un corso presso la Scuola Comics di Reggio Emilia. Sono molto soddisfatto di quello che sto realizzando e mi ritengo fortunato per l’appoggio che ricevo dai miei genitori.
foto copertina: Lorenzo Di Salvio ritratto da Damiano Conchieri