di Laura Gorini - Andrea G. Pinketts è un genio assoluto e immortale,
per questo parlo di lui al presente, anche se fisicamente non è più
con noi
È
una giornata molto speciale oggi, soprattutto per gli amanti della
buona lettura, visto che è la Giornata
Mondiale del Libro.
Quale migliore occasione dunque per scambiare nuovamente quattro
chiacchiere con la giornalista e scrittrice Laura Avalle? Tanti
progetti e un sentito ricordo di un caro amico e collega.
Laura
oggi è la Giornata
Mondiale del Libro
e sarai coinvolta in una lunga diretta Facebook della Morellini
Editore, a proposito dell’iniziativa “Fai volare una fiaba” di
cui sei ideatrice e promotrice. Di che cosa si tratta?
Tutto
è nato quando, per spiegare la quarantena a mia figlia di tre anni,
ho scritto per lei “Storia del mostro dagli occhi rossi”,
diventato poi un podcast prodotto da Raflesia Group per Storylands e
distribuito gratuitamente sulle piattaforme di Spotify
(https://open.spotify.com/episode/2otBuFOVXbz8jnC7nLU5xh),
Spreaker (https://www.spreaker.com/user/storylands),
Podcast Addict (https://podplayer.net/?podId=2774885)
e Deezer (https://www.deezer.com/show/1007122).
L’idea è piaciuta a Mauro Morellini della Morellini Editore, che
ha lanciato l’iniziativa “Fai volare una fiaba,” aperta a tutti
quelli che vogliono partecipare scrivendo e mandando una favola sul
Coronavirus all’indirizzo email: info@morellinieditore.it
(c’è tempo fino al 30 aprile). Ne nascerà un ebook.
Una
scrittura poliedrica la tua, che adesso sei in libreria con “La
dieta della Camminata” (Tecniche Nuove), scritto con la
nutrizionista Sara Cordara...
Sono
giornalista, ho diretto per tanti anni riviste specializzate in
salute e benessere e continuo a fare divulgazione scientifica perché
prendersi cura di sé e delle persone a cui vogliamo bene è
importante. A tal proposito, sempre per Tecniche Nuove, ho appena
finito di scrivere un secondo saggio insieme a Bernard e Martin
Dematteis, campioni europei di corsa in montagna, che vedrà presto
la luce. Un libro per metà manuale: è la nuova guida dei sentieri
di montagna e per metà il racconto emozionato di chi queste montagne
ha imparato a conoscerle e ad amarle fin da bambino. Nel mezzo, dal
fisiatra alla nutrizionista, tanti consigli medici su come
approcciare la corsa e la camminata in quota.
Dai
giornali ai libri il passo è stato breve, ma se andiamo a scavare
indietro è con la narrativa che ti sei fatta sconoscere al grande
pubblico. Nel 2015 il tuo esordio con “Le altre me” (La Lepre
Edizioni). Hai mai pensato a un secondo romanzo?
Uscirà
in libreria a giugno per Armando Curcio Editore. Si intitola “Il
mito dell’eterna giovinezza” e racconta la storia tormentata, di
amore e di sesso, tra una donna matura e un ragazzino che potrebbe
essere suo figlio. Erotico, a tratti crudo, ma profondamente reale,
dove i protagonisti sono divisi da un tempo che non fa sconti a
nessuno.
Un amore per questo genere letterario che nasce forse dal tuo incontro con il grande scrittore Andrea G. Pinketts, per il
quale sei stata la sua musa ispiratrice?
Andrea
è un genio assoluto e immortale, per questo parlo di lui al
presente, anche se fisicamente non è più con noi. Gli devo molto, a
cominciare dai seminari di giallo e noir che teneva la sera insieme
ad Andrea Carlo Cappi. Un appuntamento settimanale gratuito e aperto
a tutti dove si respirava una Milano diversa da quella raccontata
sulle riviste di moda, lontana anni luce anche da quella Milano da
bere che conosciamo. La Milano di Pinketts, chi conosce i suoi libri
lo sa (e chi non li conosce è pregato di rimediare subito a questa
lacuna), è una Milano noir surreale e strampalata raccontata con una
verve unica e uno stile inconfondibile (che in molti hanno provato a
imitare, ma nessuno c’è riuscito). Le sue storie sono una
mescolanza di generi e linguaggi che prendono la forma della favola
nera, del giallo, della commedia dell’horror e del pulp e sì, in
uno dei suoi libri (Nonostante Clizia, ndr.)
ci sono anch’io, sotto il nome d’arte di Laura Downvalley. Ho
sempre amato scrivere e lui mi ha sempre spronata e incoraggiata a
farlo. Da qui il nostro “E l’allodola disse al gufo: «Io sono
sveglia, e tu?»” (Europa Edizioni), scritto a 4 mani e pubblicato
nel 2012.
E
poi è arrivato Gigi Marzullo e da qualche anno sei critica
letteraria nel suo programma Milleeunlibro su Rai Uno...
Un
onore per me. Stimo moltissimo Marzullo e il suo impegno culturale
per una Tv di qualità e di alto livello e gli sarò sempre grata per
la fiducia professionale che ha dimostrato nei miei confronti,
scegliendomi a fianco di nomi importanti del panorama giornalistico e
letterario italiano.