Luca Guidi presenta "Sudoku": preferisco i dubbi alle verità. L'intervista canzonata di Fattitaliani

Fotografia di un periodo a cavallo tra il prima e il dopo la fine di una relazione, “Sudoku” di Luca Guidi salta nel tempo e nello spazio, osservando gli indizi del disamore, i piccoli particolari che scaturiscono nel distacco emotivo. È un disco chiuso in casa, che racconta il tentativo di risolvere l’incapacità di farsi del bene come se fosse un enigma logico, matematico, con la soluzione all’ultima pagina. Un tentativo destinato a fallire ma che permette di compiere un viaggio all’interno dei vari stadi di quel piccolo “inferno” che si può annidare nella quotidianità della coppia. Fattitaliani lo ha intervistato formulando le domande coi titoli della track-list. L'intervista canzonata.

Qual è il tuo rapporto con il "Sudoku"?
Ho iniziato a giocarci mentre scrivevo il disco, così giusto per conoscerlo un poco visto che ne avevo usato il nome. Lo trovo abbastanza divertente ma niente di più. Ho smesso appena finito il disco.
Per arrivare a incidere dischi qual è stata "La battaglia" più dura che hai vinto?
Incidere un disco è di per sé una battaglia. Io mi ero promesso di farlo solamente se si fossero create le premesse economiche per non dover accettare il trend attuale che costringe il cantautore ad essere l’unico reale investitore nel progetto. È successa una cosa bellissima, molte persone hanno fatto proprio Sudoku investendo il loro lavoro a fianco al mio. È una strada possibile, mi piacerebbe che soprattutto i più giovani tra i cantautori ne fossero consapevoli.
Se dovessi inventare una "Preghiera" per salvare il nostro mondo dalla piega che sta prendendo, come sarebbe?
Mi pare difficile, dovrei intanto convertirmi a una qualsiasi religione, poi avere una vaga idea di quale piega stia prendendo il mondo. Mi sa che sono ancora molto lontano.
Sei un tipo che crede nella "Monogamia" o nell'assoluta reciproca libertà all'interno di una coppia?
Credo nel rispetto e rispetto qualsiasi configurazione. Tra esseri senzienti non ci sono grandi limiti. Per la mia limitatissima esperienza la monogamia comporta delle difficoltà e la libertà di coppia forse ancora di più. Vale comunque la pena di godersi quello che si ha, essere sinceri con chi si ama e rispettarsi, in due o più.
A chi chiederesti "Portami via"? e dove vorresti essere portato?
Una volta ho scritto una canzone che diceva “Scarlett Johansson portami via” ma era brutta e non l’ho mai pubblicata. Forse sotto sotto non mi farei portare via da nessuno, però sogno di passare una parte della vita a Cabo de Gata, un parco naturale in Andalusia. Chi vuole venire è il benvenuto.
C'è una persona in particolare a cui devi "Tutto quello che hai"?
Tutto a nessuno, tanto ad un sacco di persone, amici, maestri, incontri, occhi, suggestioni, parole. Sarebbe un'impresa azzardare un elenco e dimenticherei comunque qualcuno.
Ne "La lista della spesa" di Luca Guidi cosa non deve mai e poi mai mancare?
Mi è difficile lavorare senza una birretta aperta sopra la scrivania.
Esiste "Una verità in tasca" che hai avuto da sempre e che hai ri-scoperto tu stesso solo di recente?
Preferisco di gran lunga i dubbi alle verità. Non credo di averne di verità, di dubbi invece ne ho un sacco e me li godo parecchio.
"Mio zio Virgilio" potrebbe essere 'adottato' da chiunque ascolti il tuo disco o no?
Se volete ve lo faccio conoscere, poi giudicate voi. Suggerisco di non giocarci a carte, non ne uscireste bene. Ognuno ha il Virgilio che si merita.
Se avessi la possibilità di spostare la linea dell'"Equatore" in che punto della terra la collocheresti?
Mica è facile, il clima di quelle zone non mi dispiace ma Vianello mi insegna che da quelle parti sono altissimi e io che sono piccoletto farei brutta figura. Lasciamolo lì dov’è nel dubbio, magari cercherò io di spostarmi un po’ di più che c’è tanto mondo che vorrei vedere. Giovanni Zambito.

Cantautore e chitarrista, Luca Guidi ha fatto parte del gruppo blues Betta Blues Society, pubblicando il disco omonimo e vincendo il Samedam Blues Contest in Svizzera. Successivamente entra a far parte dell'orchestra di ukulele Sinfonico Honolulu, che insieme a Mauro Ermanno Giovanardi pubblicherà "Maledetto Colui Che È Solo", disco vincitore della Targa Tenco 2013 come miglior disco di cover. Da questo incontro nasce una collaborazione con l'ex leader dei La Crus che porterà all'inserimento di due brani scritti da Guidi, "Più Notte Di Così" e "Nel Centro Di Milano", nel disco "Il Mio Stile", vincitore della Targa Tenco 2016 come disco dell'anno.
Nel 2017 pubblica insieme ad un altro cantautore livornese, Luca Carotenuto, il disco di inediti "L'Epoca D'Oro". Insieme a NoviGiulia Pratelli e Gio Mannucci porta in giro uno spettacolo dedicato a Lucio Dalla dal titolo "Come è profondo il mare".
Nel gennaio 2020 pubblica il suo primo album solista “Sudoku”.


CREDITS SUDOKU
Luca Guidi: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, basso, pianoforte, organo, synth, iPad, sequencer, cori
Ernesto Fontanella: batteria, percussioni, sequencer, cori
Daniele Catalucci: basso
Fabrizio Balest: contrabbasso Ravi Di Tuccio: batteria
Laura Marchionne: violino Asita Fathi: viola
Ellie Young: violoncello
Chiara Lazzerini: tromba, trombone Massimo Gemini: sax
Tiziana Gallo: flauto
Giulia Pratelli: cori
Giorgio Mannucci: cori
Luca Carotenuto: cori
Leonardo Frangioni: cori
Registrato e mixato a “La Tana Studio” da Ernesto Fontanella Masterizzato a “La Maestà Studio” da Giovanni Versari
Produzione artistica: Luca Guidi e Ernesto Fontanella
Produzione esecutiva: “Non è mica dischi”
Edizioni: “Noteum”
Testi, musiche ed arrangiamenti di Luca Guidi Fotografie e progetto grafico di “Officina Calze Lunghe”
Fattitaliani

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