L'artista ligure Carlo Bacci e i Sovi, i simpatici omini “fumettati”

Fattitaliani

In questo difficile momento che ha colpito tutto il mondo e ci tiene nelle nostre case, sperando che tutto passi in fretta, anche gli artisti seguono i tempi che corrono.  
Ecco una serie di disegni creati dall'artista ligure Carlo Bacci con protagonisti i Sovi, i simpatici omini “fumettati” nati dalla sua penna, in compagnia di Covid19, rappresentato in una forma buffa e colorata, per dare una forma ad un pensiero costante per provare ad avere meno paura. 

L’arte non si ferma. 
Per vedere le altre opere di Bacci inerenti questo periodo di emergenza, potete visitare le sue pagina Facebook:  

Carlo Bacci Artista 

Biografia Carlo Bacci Pittore, scultore, illustratore. 
Carlo Bacci è un artista figurativo a 360° che vive e lavora a Tellaro, in Liguria da oltre 25 anni. Ma Bacci, attraverso le sue opere, è anche un narratore. Ispirazioni, storie, sensazioni: il racconto dietro le immagini, il messaggio che ha bisogno – per essere completato – dello spettatore, è un elemento fondamentale della sua produzione. Diplomatosi al Liceo Artistico “A.Gentileschi” di Carrara nell’80, ha anche vissuto e lavorato a Parma. Ma sono i primi anni ’90 a segnare un passaggio definitivo nella sua vita: «Ho sentito il bisogno di troncare col passato, mi sono trovato di fronte a un bivio – spiega Bacci – Sono partito per la Spagna e lì, a Las Negras, in provincia di Almeria, in un paese di pescatori dove la strada finisce in riva al mare, ho cominciato a scolpire la pietra seguendone le forme. Un mondo diverso, in cui c’è rispetto per l’artista e per quello che fa. Così ho preso coraggio e dopo un anno e mezzo sono tornato in Italia con le idee più chiare. Ho cominciato allora a dipingere». La vita quotidiana, le figure che incontra lungo il suo cammino, le sensazioni date dal legame con la terra d’appartenenza, il mare, i sentimenti che scaturiscono dalle relazioni e dagli incontri tra le persone, sono le principali fonti di ispirazione delle sue opere nel corso degli anni e i temi che lo hanno portato ad esporre ovunque in Liguria e in Italia, fino a sconfinare, come – appunto – in Spagna, ma anche in Francia. Per le sue sculture, dopo quelle in pietra calcarea del suo periodo spagnolo, Bacci usa anche ferro, legno, cartoni, compensati, tavole, tele grezze e raffinatissime; parte dagli oggetti logorati dal tempo e sfrutta le proprietà intrinseche dei materiali: «Quando trovo le cose che mi interessano le prendo e poi le compongo. Ogni cosa è precaria ma, prima del punto di rottura, c’è la possibilità di un ritorno alla vita». Anche nei suoi dipinti compaiono spesso pezzi di recupero, come ferri arrugginiti, oppure sassi levigati dalle onde. E non può mancare come soggetto principe, ovviamente, il mare. Un esempio è “Forma”, una silhouette di pesce che rappresenta la sintesi materiale del rapporto tra Carlo e il suo territorio di appartenenza: severa, eretta ed asciutta, non lascia nulla al superfluo, puntando dritta al potere evocativo del suo contenuto. Sempre diversa ma sempre fedele a sé stessa, “Forma” si muove nel tempo e nello spazio, da più di 20 anni, crescendo ed evolvendosi insieme all’artista, e diventando la protagonista di tele, di sculture e di installazioni, ed assumendo di volta in volta diverse identità. Bacci vive nel Golfo dei Poeti, in uno dei borghi più belli d’Italia e, da sempre, il suo lavoro è teso alla valorizzazione di questi luoghi, alla voglia di far conoscere nel resto d’Italia e del mondo la magia della sua terra. Questo artista vive la sua attività come una sorta di missione, di necessità che appartiene prima alla cultura del luogo e solo successivamente, alla sfera privata. La sua è un’arte che vuole far riflettere e a sua volta ispirare, non solo bella, ma anche utile. Non a caso, sarà una sua creatura, “Sovi”, a dare il benvenuto a chiunque entri nel comune di Lerici a partire da settembre 2019, raccontando tutto ciò che si può fare, vedere, scoprire. La cartellonistica, infatti, è stata affidata a Bacci per fare di un servizio pratico un’opera d’arte, e il soggetto scelto è una piccola figura occhiuta, il cui nome è l’anagramma della parola “viso”. L’idea dell’amministrazione guidata da Leonardo Paoletti è quella di regalare accoglienza e sorriso, empatia e gioia a chiunque arrivi alla porta del Golfo dei Poeti. D’altronde, Bacci ha raccontato che Sovi è nato in onore della nascita del figlio di un amico, e che il suo mondo è pieno di spensieratezza e curiosità. Così Sovi e la sua compagnia surfano, vanno in canoa, giocano a tennis, a golf, leggono gli scritti di Shelley e Byron, fanno trekking, snorkeling, suonano e fanno molto altro, invitando cittadini e visitatori a fare altrettanto. Tutto per rendere la cittadina ligure una «”no stress zone” – ha dichiarato Bacci – ovvero un luogo tranquillo, dove poter vivere il territorio completamente. Proprio ciò che significa per me Lerici, casa mia».
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