Verona. Esce in libreria “Vita mia che esplodi”, il nuovo romanzo dello scrittore veronese Fabio Baronti pubblicato dalla casa editrice Augh! (collana Frecce, pp. 152, euro 14).
Baronti, classe 1979, impiegato di banca e scrittore per passione, in “Vita mia che esplodi” narra la storia personale di Demetrio Villa, a partire dalle prime scoperte e prese di coscienza nella splendida cornice del paesino dove da piccolo trascorre le vacanze fino, anni dopo, alla grigia routine di un lavoro non gradito.
Il filo narrativo ripercorre l’incontro con le paure di un’età non ancora adulta, le difficoltà di accettarsi, lo scontro generazionale con uno statico universo familiare, la caduta in un abisso doloroso e la ricerca di un appiglio umano per innescare il cambiamento interiore.
«È un romanzo di formazione che inizia nel 1990, attraversa il 2001 e arriva ai giorni nostri, e indaga un’età sulla quale molte volte si spengono i riflettori: la post-adolescenza», spiega Baronti.
«Sentiamo infatti spesso parlare degli adolescenti e dei loro problemi, ma tutto ciò che arriva dopo l’adolescenza ha un peso specifico non di poco conto sulle vite dei giovani. Vi sono infatti scelte fondamentali da compiere che nel tempo possono rivelarsi vere e autentiche gabbie dalle quali non si è più in grado di uscire.
Ho letto di recente un articolo che parlava di un’infermiera australiana, Bronnie Ware, autrice di un libro nel quale ha raccolto i cinque più grandi rimpianti dei pazienti in fin di vita che ha assistito nel corso degli anni. Il loro rimpianto più grande? Non aver vissuto fino in fondo la propria vita». Demetrio Villa, il protagonista del romanzo, attraversa un dolore che ha echi nel passato della madre, una sindrome depressiva definita “ereditaria” – aggravata da un lavoro scelto da Demetrio per far felice il padre e la sua ossessione del posto fisso – e riesce a uscire da questo dolore solo quando capisce che può affidarsi all’aiuto degli altri.
«Siccome ritengo che la parola “resilienza” sia tra le più abusate di questi anni» continua l’autore, «in questo mio romanzo preferisco parlare di “amore verso il dolore”, che non è masochismo, ma qualcosa di estremamente significativo e che ha a che fare con la consapevolezza: ogni forma di dolore va conosciuta fino in fondo, se vogliamo affrontarla e superarla».
“Vita mia che esplodi” è un potente romanzo sul coraggio, sull’importanza delle scelte, sulla voglia di rinascere e sul valore della solidarietà. Perché se è vero che nessuno si salva da solo, è altrettanto vero che la vita va vissuta e accettata con i suoi saliscendi, come il movimento armonioso di uno yo-yo.
Fabio Baronti ha ottenuto vari riconoscimenti a livello nazionale per poesie e racconti. È amministratore della pagina Facebook “Poesia Nuova”. Nel 2018 ha pubblicato “Insegnaci come si vola” per Edizioni La Gru.
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