A cura di Gianluca Marziani - Si inaugurerà giovedì 18 aprile
alle ore 18:00 a Treviso, presso il Museo Civico Luigi Bailo, la mostra di
Andrea Pinchi “Dal Design al Pincbau”. La rassegna rientra nel ciclo espositivo
di OltreDesign Festival, progetto nato dall’associazione oltreSegno con lo
scopo di promuovere e diffondere la disciplina del design attraverso mostre,
eventi, talk e contest. La mostra è un interessante percorso artistico, curato
e promosso da Gianluca Marziani, che rimarrà visibile al pubblico fino al 12
maggio e che prevede una serie di opere inedite di Andrea Pinchi pensate per il
Festival insieme a un’antologia di lavori realizzati dal 2009 a oggi.
La
mostra nasce da un’idea di Paola Bellin e del Direttore Artistico di
oltreDesign Luciano Setten. “L’idea era di portare a Treviso, nell’ambito
dell’oltreDesign Festival, un artista legato al mondo del design ma in un modo
che definisse le ragioni dell’arte, la mimesi installativa tra l’opera e il
canone del luogo. Il risultato si colloca nel punto di fusione tra arte e
design” spiega il curatore dell’esposizione Gianluca Marziani. Infatti Andrea
Pinchi è un visual artist profondamente legato al mondo del design e
proveniente da una famiglia di noti costruttori e restauratori di organi
musicali e sarà protagonista dal 18 aprile al 12 maggio di una mostra
articolata in tre fasi espositive: la
grande installazione “Unconventional hearts” che occupa l’intero soffitto del
corridoio centrale del Museo, il progetto “Le città invisibili” e un’antologica
di lavori dal 2011 ad oggi.
Andrea
Pinchi si è dedicato per oltre 25 anni al design degli organi della propria
famiglia, tra i più significativi dei quali quello del Duomo di Arezzo, della
Kusatsu Concert Hall in Giappone, del Tempio della Consolazione di Todi e
dell’Aula Liturgica San Pio di Petrelcina in collaborazione con Renzo Piano. Si
è occupato inoltre del restauro di numerosi organi storici.
Inizia a
dipingere da bambino con il pittore Nereo Ferraris compagno della zia, Maria
Pia Pinchi, figura fondamentale per la sua formazione culturale ed artistica.
Tra il 1989 ed il 1996 è in contatto con Aurelio De Felice dal quale accoglie
il suggerimento ad intraprendere la ricerca del proprio mondo espressivo che lo
conduce al PINCBAU che, spiega Marziani, “è il sistema semantico di Andrea
Pinchi, il suo vocabolario e la sua grammatica per definire la biologia del
proprio codice visivo. Il Cuore, ad esempio, si cristallizza senza
arrotondamenti, come una freccia direzionale che moltiplica il segno e aumenta
la febbre emotiva del rosso. Le Città Invisibili ribadiscono la tensione
astratta dei segni, stavolta richiamando Italo Calvino ma senza accenni
diretti, semmai lasciando aleggiare l’ispirazione in una visuale satellitare
delle architetture, come se la mente scoprisse le città del puro immaginario,
gli agglomerati del mondo interiore. I Calamari sono calamite cosmiche di
libera interpretazione, veri e propri feticci iconici che si caricano la
responsabilità degli archetipi, volando come uccelli marini che tagliano
l’articolazione cromatica dei fondali, che occupano il palcoscenico cromatico
degli orizzonti. Tutte le forme geometriche sono stilemi personali, segni
d’autore che Pinchi modula con sapienza tecnica, organizzazione plastica ed
equilibrio cromatico”.
Sia il
ciclo de “Le Città invisibili” che l’installazione “Unconventional hearts”,
spiega lo stesso Andrea Pinchi, sono state pensate e realizzate per il Museo
Bailo di Treviso. Nella parte antologica invece verranno esposte le opere
realizzate tra il 2011 ed il 2019 con materiali di scarto provenienti dagli
antichi organi musicali.
Curioso
sapere che gli stessi “cuorifreccia” che si potranno scrutare alzando gli occhi
al cielo nel principale corridoio del Museo Bailo sono stati l’elemento
caratterizzante che ha permesso allo stesso Pinchi di vincere, quest’anno, la
ventitreesima edizione della “Design Int’l Packaging Competition” ovvero il
concorso internazionale ideato da Vinitaly per premiare le più belle confezioni
e bottiglie di vino dell’anno e sarà quindi esposta anche una bottiglia di
Sartago bianco con l’etichetta vincitrice.
“Treviso
e design possono ormai considerarsi un binomio inscindibile. Anche e
soprattutto grazie ad oltreDesign, rassegna che ha permesso al genio degli
artisti di incontrare l’eleganza dei nostri Palazzi e all’innovazione di
trovare la sua massima espressione in un contesto, quello trevigiano, che ha
sempre dimostrato di avere un occhio di riguardo nei confronti della bellezza
quale sinonimo di creatività e tendenza. Siamo felicissimi di poter dare il via
a una nuova esposizione, che saprà sicuramente coinvolgere addetti ai lavori e
visitatori, appassionati ed esperti” afferma l’Assessore alle politiche sui
beni culturali del Comune di Treviso Lavinia Colonna Preti.
C’è
attenzione verso la città ed i suoi vanti. Lo stesso Pinchi lo sa, Treviso è
città d’arte, di cultura, ma anche di sport. E proprio a uno sportivo
trevigiano, Alessandro Troncon, ex rugbista che vanta 101 presenze in Nazionale
(di cui è stato anche capitano) ed oggi affermato allenatore, Pinchi ha voluto
dedicare l’opera "Troncon Urban Squid”. “Il mediano di mischia” spiega
Pinchi (ex rugbista) “l’ho sempre visto
come un calamaro con gli occhi da mosca, controlla gli avversari e distribuisce
la palla... E per me Troncon è stato un grande Maestro, perchè artista è chi
crea emozioni. Oggi continua a rappresentare un grande esempio di vita”. Il 12
maggio in occasione del finissage l’asso trevigiano riceverà l’omaggio dalle
mani di Pinchi.
"La
mostra a Treviso è la conferma calibrata di un artista metodico e concentrato,
coerente con le proprie radici formative, cosciente di un tempo tecnologico in
cui cucire le sue iconografie universali” conclude il curatore Gianluca
Marziani.
Andrea Pinchi. Dal Design al
Pincbau
dal 18
aprile al 12 maggio 2019
Museo
Bailo - Treviso
Martedì
– Domenica : 10.00
- 18.00; Ingresso
libero