La conferenza, Racconti brevi da leggere online. Ottava puntata

di Andrea GiostraL’8^ puntata dei “Racconti brevi da leggere online”, presenta la novella “La conferenza” che racconta di un simposio tenuto in Sicilia, al quale partecipano dirigenti ed alti funzionari di un ministero che il lettore probabilmente potrà capire con facilità qual è…

“La conferenza”, tratto da Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, StreetLib, Milano, 2017.
«Il Direttore del Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia, la dottoressa Melita Cavallo, già giudice minorile presso la Procura dei Minori della capitale, aveva appena finito il suo intervento amplificato da un microfono che dal palco ronzava la sua voce rauca dritta dritta dentro le orecchie di un centinaio di ascoltatori attenti e partecipi, malgrado i timpani fossero infastiditi dal ronzio delle casse acustiche distribuite perimetralmente lungo le pareti bianche della sala colorata dal verde pallido delle sedie nel cui leggio ripiegabile erano poggiati taccuini che penne Bic strette da mani leste riempivano di appunti al ritmo di teste che sintonicamente annuivano agli accenti oratori della Cavallo.
Che spettacolo, dicevo a me stesso guardando dall’ultima fila della sala quel balletto di nuche ricoperte di capelli ricci, lisci, mossi, biondi, scuri, chiari, bianchi, brizzolati, gialli, lunghi, corti, pelati, scarni, chiazzati, sistemati con cura da mani inesperte che avevano cercato di imitare maldestramente parrucchieri di fiducia.
Che spettacolo era quel movimento sincronizzato ed elegante che annuendo dava consistenza alle parole della Cavallo!
Che spettacolo!
Ne ero affascinato.
Il “grazie, grazie” conclusivo dell’oratrice diede il là ad uno scroscìo di applausi che dimostrava il consenso degli uditori, che i decibel raggiunti dimostravano assoluto, unanime ad ascoltatori incompetenti o ignari degli argomenti trattati.
Fu allora che la Cavallo si alzò dalla sua sedia e con occhi luccicanti d’orgoglio, che raccoglievano soddisfatti il plauso degli uditori, attraversò con una camminata lenta, sicura e apparentemente claudicante, il corridoio centrale della sala delimitato dalle file di sedie in parallelo sistemate di fronte al tavolo dei relatori ricoperto da un panno verde poker.
Io quella donna la guardai ammirato, incantato, stupefatto.
Era riuscita, ancora una volta, ad esercitare un potere magnetico che mai il suo aspetto avrebbe lasciato intuire.
Aveva fatto danzare meravigliosamente cento teste addobbate a festa che s’erano mosse come fantastici ballerini su “Il lago dei cigni” di Pëtr Il'i Čajkovskij.
Si rifugiò dentro l’auto blu che l’avrebbe accompagnata a sirene spiegate a Fontana Rossa per rientrare nella capitale, ed era scomparsa dietro l’angolo dell’hotel Le Dune.
Tutti gli sguardi che avevano visto sparire dalla vista la Cavallo, come saette erano schizzate fuori dalla sala delle conferenze per precipitarsi chi in piscina, chi al bar, chi negli angoli privè, chi in auto messe velocemente in moto, chi a formare crocchi pettegoli sul prato verde appena innaffiato, chi a mostrare borse firmate della nuova collezione Louis Vuitton, Saint Laurent, Prada, Gucci, Hermès, chi a parlare della nazionale di calcio, lasciando i relatori frementi di dare pronte risposte all’introduzione della Cavallo.
Gli oratori erano rimasti silenti e composti dietro al tavolo verde della sala delle conferenze, che adesso svuotata appariva ancora più bianca e con sedie libere che mostravano a occhi assenti il loro mancato splendore.»

In copertina, Tarsila do Amaral, “Operários” (1933), 150x205, olio su tela.

Chi fosse curioso di leggere le novelle delle precedenti puntate, potrà cliccare qui:

Note dell’autore alle “Novelle brevi di Sicilia”:
«Quelle che leggerete sono delle novelle brevi, anzi, brevissime, di vita di Sicilia, di vita di siciliani, di vita vera e raccontata spontaneamente senza mediazioni linguistiche; che non vogliono rappresentare metafore o meta-significati. Sono delle piccole storie e rappresentano quello che dicono, quello che leggerete! Rappresentano la mia esperienza diretta, vissuta in prima persona e che ho scritto di getto con il mio vecchio Nokia E90, oggi da museo di archeologia informatica. Il senso, la morale, se c'è un senso o una morale da dare, li darà il lettore che le leggerà.»

Andrea Giostra
Fattitaliani

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