Libri, «Aragona e il suo Rosario: metafora del paese. Un itinerario tra fede e arte». La recensione

Dopo un iter progettuale accurato «Aragona e il suo Rosario», pubblicazione tenacemente voluta e realizzata dall'Unità Pastorale "Santa Maria dei Tre Re" di Aragona, sa ancora di lastre tipografiche.
L'architettura dell'opera e i saggi che la implementano realizzano sapientemente «un itinerario tra fede e arte», rispondendo così alle attese del sottotitolo del volume, che riconosce nella chiesa del Rosario una «metafora» della comunità cittadina e di quella porzione di Casal Diesi abitata stabilmente a partire dal 1606. Metafora nel senso forte del termine, «Il Rosario» è infatti per molti tratti: storici, artistici, sociali, politici, sovrapponibile ad Aragona, ne è un'immagine, la evoca senza opacità.
La chiesa del Rosario ha una storia complessa le cui trame fitte ci vengono svelate, con perizia ed efficacia documentale, da Giuseppe Seminerio, giovane appassionato e promettente studioso di filologia e storia, appartenente al Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Palermo, che, generosamente, da forza ulteriore al volume con un saggio, rigorosamente documentato, sul «Pendente reliquiario» della Sacra Sindone.
Aragona, per un tratto importante della sua storia, non può essere compresa se si omettesse la conoscenza di due potenti «Compagnie» (Confraternite), di quella del Rosario, una delle due con quella del Carmine, si incarica di rendere conto Giuseppe Graceffa; mentre dell'impronta teologico-pastorale della parrocchia, la cui attività ebbe inizio il 19 marzo 1907, e delle realtà ecclesiali attualmente operanti, rende conto Alfonso Cacciatore; dei parroci che si sono avvicendati riferisce Alfonso Tedesco; a chiusura di questa prima sezione, due in effetti, teologico-pastorale e storica, fuse in un continuum necessario, il saggio-testimonianza di Giuseppe Di Giacomo Pepe e Salvatore Pulselli.
La sezione artistica registra interventi di notevole spessore al punto tale da far vedere, attraverso un ricco apparato fotografico, e quasi "toccare", la bellezza di arredi, oggetti della devozione popolare e paramenti sacri. L'indiscutibile autorevolezza di Maria Concetta Di Natale prende per mano il lettore conducendolo nell'intelligenza dei manufatti, promuovendolo pertanto ad attivo fruitore di bellezza. Rosalia Francesca Margiotta guida alla comprensione di alcune vesti liturgiche, testimonianza dello strettissimo nesso tra culto e bellezza, tra Mistero creduto e Mistero celebrato; evocazione del valore teologico e liturgico della bellezza, in tessuti e ricami. 
L'aula liturgica nel corso della sua storia - al 26 febbraio 1689 risale l'autorizzazione vescovile alla costruzione, mentre nel 1695 la chiesa risulta completata nelle sua fabbriche -, ha registrato evoluzioni architettoniche ed artistiche, la cui descrizione viene fatta apprezzare dagli architetti Giuseppe Parello e Gianfranco Mirasola, quest'ultimo focalizza il suo studio sul soffitto ligneo e le sculture ancora presenti, consapevole che non tutto ciò che nel passato è stato prodotto è stato conservato; Raimondo Sorintano descrive le linee del recente adeguamento liturgico. 
Del «Museo della Cripta», dei dipinti e delle committenze, rende ragione Grabriella Costantino, Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali della provincia di Agrigento. 
L'opera prefata da don Angelo Chillura, parroco-moderatore dell'Unità Pastorale Santa Maria dei Tre Re, è salutata con vivo compiacimento da mons. Francesco Montenegro, da mons. Ignazio Zambito, vescovo emerito di Patti, già parroco ad Aragona per oltre un decennio, e dal Sindaco Giuseppe Pendolino; introdotta dai curatori, è arricchita da appendici documentali e fotografiche.
Il volume, tanto narrativo quanto descrittivo, è l'esito di un processo di evangelizzazione della cultura, che nel paese fondato dai Naselli dura da oltre quattro secoli. Ed è, a suo modo, nello spirito che va da Gaudium et spes ad Evangelii gaudium, uno spaccato di Vangelo che si fa cultura. Venerdì, 5 ottobre, antivigilia della memoria liturgica della Madonna del Rosario, Agata Gueli, Dirigente Scolastico, lo ha presentato al pubblico che gremiva entusiasta e rapita la chiesa di Aragona della quale Maria di Nazareth è titolare e patrona.
Focaccia

Fattitaliani

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