di
Laura Gorini - Federica Pento, 21 anni, vincitrice del XIX° Festival Internazionale di
Croazia, del Concorso Internazionale dello Yerevan (Armenia) e del X° Festival
Internazionale di canto a Chieti su quasi 800 partecipanti, Finalista Nazionale
del Cantagiro 2016 e premio della critica con Presidente di giuria Katia
Ricciarelli. In questa intervista l'artista si
racconta con la passione per il canto e la sua innata sensibilità.
Partendo dalle esperienze all’estero come è vista la musica Italiana?
La nostra cultura è più apprezzata
all’Estero che in Italia. Quando ho
vinto il “Festival Internazionale di Canto” in Armenia ho avuto apprezzamenti
dal pubblico e dalla critica al di sopra delle mie aspettative. Sono stata la prima cantante italiana a
vincere; a differenza degli altri concorsi in Croazia ci tenni a celebrare la
serata -che coincideva con la giornata di sensibilizzazione contro la violenza
sulle donne- con il brano “Je Suis Malade”.
La mia esperienza mi porta a pensare
quanto lavoro ci sia da fare in Italia per emergere e parallelamente quanta sete
di italianità ci sia nel mondo.
Treno a Colori rappresenta il
connubio delle mie più grandi passioni: il Canto, la Pittura e i Bambini. Potremmo riassumere “Treno a
Colori” in una frase: La magia dell'infanzia è nello stupore di uno sguardo
vergine che si apre sul mondo.
Percorrendo i passi della nostra
esistenza veniamo rapiti dalla bellezza intorno a noi, respiriamo i colori, le
sfumature e purtroppo anche tutte le contraddizioni della vita; veniamo
sconvolti dalle ingiustizie di questo tempo e l’unica cosa che ci resta è
quella di rifugiarci nella Fantasia. Il brano è scritto e arrangiato dal
M° Gianluca Sole e vede la partecipazione al violino di Giulia Di Tomasso.
Al brano e al suo successo ha
partecipato una vera squadra, e devo ringraziare davvero tutti per il grande
impegno e per tutta la passione che hanno saputo mettere in campo.
Quanto è importante oggi secondo te la “bellezza esteriore”, soprattutto nelle
donne in un settore come quello dello spettacolo?
Purtroppo l’estetica oggi viene
messa spesso al primo posto nella scala dei valori, specialmente per una
ragazza che vuole raggiungere il successo. Considerato che i valori
fondamentali per me sono il perdono, l’onestà, la libertà, l’amore, il rispetto
per la vita, reputo importante confrontarmi con “esempi” da prendere come
riferimento.
Frida Kahlo esplorava i sentimenti
e le emozioni attraverso la pittura: trasformava le sofferenze in arte, ed è
quello che faccio anch’io quando dipingo o canto. Amo questa donna perché
eccentrica, indipendente; nonostante le sue evidenti difficoltà e disabilità,
ha sempre avuto un carattere combattivo rimanendo se stessa e opponendosi a ciò
che le veniva inflitto; messa alla prova, ha reagito, ha imparato a camminare,
ha sfidato la sorte esorcizzando i dolori e trovando nell’arte la sua ancora di
salvezza.
Una delle soddisfazioni più grandi è stata la proposta di inserimento del
videoclip di “Lunincanto”, mio primo singolo, in un DVD degli “Aerosmith” in
vendita in tutti i Mediastore e online in Italia e all’estero. Ricordo con
affetto l’incontro con Mogol: nel CET ho avuto l’opportunità di confrontarmi
con un mostro sacro della musica italiana. Sono stata ospite d’onore in
occasione della mostra “Silenti Riflessi” della scultrice di fama mondiale
Paola Romano. Sono stata in molti programmi televisivi, da Top of The Tops all’Incontro
con l’Autore Stefano Jurgens noto autore Rai dai tempi di Corrado e oggi al
fianco di Paolo Bonolis. Non posso non citare la collaborazione con il M°
Angelo Valsiglio, produttore di Laura Pausini, Eros Ramazzotti e tanti altri. La
cosa che più mi affascina di queste grandi personalità è proprio la loro
umanità e senza quella sono certa non sarebbero mai arrivati dove sono ora.
Foto di Fazio Gardini
Foto di Fazio Gardini