Elisabetta Bucciarelli è una scrittrice di formazione teatrale, collabora con diverse testate italiane e straniere, occupandosi di filosofie, arte, manie. Ha scritto anche per la televisione e il cinema. La sua sceneggiatura "Amati Matti" ha partecipato alla 53° Biennale del Cinema di Venezia, ottenendo una menzione speciale della giuria. Martedì 5 dicembre parteciperà all'incontro Nero-Giallo su La novela negra, il romanzo giallo, il thriller, il noir, il poliziesco all’Instituto Cervantes di Roma. Nel settembre di quest'anno ha pubblicato per l'editore Skira il suo ultimo libro, "Chi ha bisogno di te". Fattitaliani l'ha intervistata per la rubrica "Segnalibro".
Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?
Anna Maria Carpi, Quando avrò tempo, Transeuropa; Arrigo Cappelletti, Il profumo del jazz, Edizioni Scientifiche Italiane, Ettore Sottsass, Per qualcuno può essere lo spazio, Adelphi.
L'ultimo "grande" libro che ha letto?
Un saggio di Judith Butler, L’alleanza dei corpi, Nottetempo. L’ultimo in ordine cronologico, non l’unico.
Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro?
Chiunque, qualunque media, persino un tweet. Non vengo influenzata ma spinta in modo ossessivo verso i libri. Poi ci sono i librai che mi conoscono e di cui mi fido, apprezzo soprattutto quando mi sfilano i libri dalle mani dicendo: “No Elisabetta, questo non va bene per te”.
Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?
I ragazzi della via Pál di Ferenc Molnár, letto a mio figlio ad alta voce, un capitolo ogni sera. Bellissimo.
Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità?
La saggistica che si occupa di temi importanti, come la definizione del genere e la riflessione sulle migrazioni. Il fumetto, soprattutto per i non lettori più giovani e i libri illustrati, apparentemente per i più piccoli, in realtà perfetti anche per gli adulti. Sono gli unici in grado di proporre nuove e originali letture simboliche del reale.
Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente?
La poesia, per esempio l’ultimo libro di poesie che ho acquistato di Pierluigi Cappello, Stato di quiete, pubblicato da Bur (mi piace molto comprare i libri di poesia, passare il tempo a cercarli nelle librerie e anche farmeli spedire). Trovo nella poesia le parole migliori per dare un nome alle cose del mondo e ai sentimenti. E riesco a scrivere solo dopo aver letto qualche poesia, ogni giorno.
L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere?
C’era una volta una bambina, di Giovanna Zoboli e Joanna Concejo, pubblicato da Topipittori. Una rivisitazione di Cappuccetto Rosso che mi ha fatto sorridere anche dei lupi cattivi.
L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere?
Un libro illustrato pubblicato da Logos di Stéphane Servant e Emmanuelle Houdart. S’intitola Mia madre. Ha un’estetica fortissima e riesce a creare un cortocircuito emotivo tra parole e immagini. Propone metafore e simboli, di cui sento sempre la mancanza.
L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare?
Mi fanno arrabbiare i libri brutti (tra i gialli e i noir e i thriller ce ne sono tanti), ma sono elegante e non farò i nomi.
Di solito mi piacciono più i film dei libri da cui sono tratti. Blade Runner è in assoluto un capolavoro. Non ho amato il film tratto dalla saga di Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne.
Nella mia biblioteca c’è di tutto, chi mi conosce sa che non ho preconcetti, tuttavia potrebbero destare stupore i libri di cucina.
Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? e l'antagonista?
Mercuzio, per me è uno dei protagonisti di Romeo e Giulietta di Shakespeare, lo amo in modo assoluto. Gli antagonisti non mi attirano, ad eccezione di pochissimi, Lady Macbeth e Iago, sono forse quelli che mi hanno colpito maggiormente.
Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe?
Elena Ferrante per vedere in quanti arrivano a tavola; Helen Humphreys perché ha scritto Cani Selvaggi che mi è piaciuto molto, Paul B. Preciado e Gilles Clément per parlare di corpi, identità, spontaneità e vegetali, boschi, soprattutto. E Giacomo Leopardi, mi piacerebbe riuscire a farlo ridere.
Ricorda l'ultimo libro che non è riuscita a finire?
Purtroppo leggo sempre tutti i libri fino all’ultima pagina.
Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia?
Antonio Veneziani, autore di poesie, per Hacca edizioni. Perché mi conosce solo attraverso le parole che ho scritto e ha l’immaginazione del poeta.
Che cosa c'è di Elisabetta Bucciarelli in "Chi ha bisogno di te"?
Le mie emozioni, soprattutto il senso della paura e il sentimento legato all’avere cura (delle creature viventi in generale). Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata
Qui tutte le puntate di "Segnalibro"
IL LIBRO
Esistono molti modi per innamorarsi e altrettanti per chiudere un amore. Ci sono uomini che sanno aspettare, padri che cercano le parole per crescere i figli e poi c'è Meri, una giovane donna con un dono speciale. Vicino a lei una madre che la educa ai sentimenti con le canzoni dei Queen. Meri riceve biglietti anonimi scritti a mano e mentre cerca di scoprire chi sia il mittente, un marito tradisce la moglie e un altro viene abbandonato per disamore. Tra un messaggio e una domanda sbagliata, un'ape in trappola e una canzone di Freddie Mercury, ciascun personaggio arriverà a svelare a se stesso più di un mistero e forse a intuire la bellezza legata all'imprevedibile dell'esistenza. «Chi ha bisogno di te» è una storia che parla d'identità e di come il nostro modo di amare non dipenda solo da noi ma, soprattutto, dagli incontri che la vita ci propone.
L'AUTRICE
Ha pubblicato vari saggi, firmato numerosi racconti e pubblicato antologie. Nell'autunno 2005 è uscito il primo romanzo "Happy Hour" che inaugura la serie con l'ispettrice Maria Dolores Vergani, cui fanno seguito "Dalla parte del torto", "Femmina de luxe", "Io ti perdono", "Ti voglio credere" e "Dritto al cuore". Tra i suoi romanzi più recenti anche "L'etica del parcheggio abusivo" e "La resistenza del maschio".
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IL LIBRO
Esistono molti modi per innamorarsi e altrettanti per chiudere un amore. Ci sono uomini che sanno aspettare, padri che cercano le parole per crescere i figli e poi c'è Meri, una giovane donna con un dono speciale. Vicino a lei una madre che la educa ai sentimenti con le canzoni dei Queen. Meri riceve biglietti anonimi scritti a mano e mentre cerca di scoprire chi sia il mittente, un marito tradisce la moglie e un altro viene abbandonato per disamore. Tra un messaggio e una domanda sbagliata, un'ape in trappola e una canzone di Freddie Mercury, ciascun personaggio arriverà a svelare a se stesso più di un mistero e forse a intuire la bellezza legata all'imprevedibile dell'esistenza. «Chi ha bisogno di te» è una storia che parla d'identità e di come il nostro modo di amare non dipenda solo da noi ma, soprattutto, dagli incontri che la vita ci propone.
L'AUTRICE
Ha pubblicato vari saggi, firmato numerosi racconti e pubblicato antologie. Nell'autunno 2005 è uscito il primo romanzo "Happy Hour" che inaugura la serie con l'ispettrice Maria Dolores Vergani, cui fanno seguito "Dalla parte del torto", "Femmina de luxe", "Io ti perdono", "Ti voglio credere" e "Dritto al cuore". Tra i suoi romanzi più recenti anche "L'etica del parcheggio abusivo" e "La resistenza del maschio".