Ilian Rachov, pittore italo-bulgaro di grandissimo successo,
designer per i brand fashion più importanti al mondo. Intervista di Andrea Giostra.
Ilian Rachov nasce a Sofia, in Bulgaria, dove inizia la sua
carriera artistica come autodidatta nel 1988 realizzando copie di icone ortodosse
medievali e affreschi. Nel suo iniziale lavoro artistico riscopre ed utilizza
antiche tecniche di doratura e di incisione di icone prevalentemente dorate.
Una rivisitazione delle antichissime tecniche iconografiche, questa, che lo
porteranno a creare un suo originale metodo di lavoro all’insegna dell’antica
tradizione rinascimentale proiettata al futuro. Queste produzioni lo renderanno
molto popolare in Bulgaria prima, e dopo nel resto dell’Europa e del mondo.
Molte delle sue icone e dei suoi dipinti ad olio, oggi sono proprietà dei più importanti
musei e di antiche chiese della Bulgaria, della Germania, della Spagna,
dell’Italia.
Ilian Rachov ha realizzato ben undici mostre, con partecipazione
dal vivo ad Amburgo, sette in Italia e una a Lyon. Ha creato per Gianni Versace
sei intere collezioni con disegni barocchi. Nel 2005 è stato contattato dalla
British Royal Mail con la richiesta di poter utilizzare alcune delle sue opere
per una edizione limitata di francobolli. È stato incaricato di realizzare
numerosi affreschi e opere murali nei palazzi antichi di Nizza Monferrato,
Incisa, Villa Paradiso, Torino, e in tante cappelle, chiese e abitazioni
private. Nell’arco della sua ventennale attività artistica ha partecipato a diversi
concorsi e mostre di pittura e design, tra i quali possiamo ricordare il Salone
del Mobile, Villa Guallino, La Promotrice delle belle Arti Torino, Villa
Amoretti. Ha vinto numerosi Premi Internazionali e ha ricevuto decine di
riconoscimenti al merito per la sua arte, basati ricordare solo: Fenomeno
d’oro, Artista Emergente, e tanti altri.
Ciao Ilian, benvenuto e grazie per la tua disponibilità
nell’aver accettato questa chiacchierata sulla tua arte. Dopo la breve
presentazione, iniziamo la nostra conversazione con due domande apparentemente
semplici: Come ti presenteresti ai nostri lettori italiani quale Ilian-Uomo?
Ciao Andrea, di solito all’inizio,
una persona cerca stupidamente di far vedere solo i lati belli di sé. Purtroppo
nessuno è perfetto, e non lo sono nemmeno io. In generale ho un carattere
positivo che mi aiuta a superare molte delle difficoltà della vita quotidiana,
ma ho anche i miei lati bui e pesanti che mi impediscono di fare certe scelte
che per altri sono facili.
Ho impiegato anni per togliermi
(non del tutto) alcuni aspetti del mio carattere come la timidezza (occhiali da
sole forever!), la paura di sbagliare (se non è grave si aggiusta), l'ansia per
il futuro (chi vive domani non vive mai), ecc.
Grosso modo sono un bravo essere umano,
che almeno coscientemente vuole che tutti attorno a lui, stiano bene e siano
felici!
La seconda serve per completare la prima: Cosa diresti a
chi leggerà questa nostra chiacchierata dell’Ilian-Artista?
Ilian Artista cerca, ed ha sempre
cercato, la bellezza. Non mi sono mai arreso nel dichiarare che nella mia Arte
esprimo il mio senso del bello, e attraverso elaborate combinazioni di colori
brillanti cerco di ottenere l'armonia. Secondo alcuni scienziati esperti di
cromoterapia, molte delle mie opere hanno un effetto salutare e positivo sulla
salute degli spettatori. Mi hanno dato pure un diploma di Fenomeno d'Oro di
cromoterapia.
Direi anche ai nostri lettori che
l'Arte si impara, e che il talento conta il 5% … il resto è la costanza, il
lavoro, e soprattutto avere chi ti apre gli occhi verso la bellezza.
Nella mia breve presentazione, Ilian, ho raccontato del
tuo favoloso e fantastico incontro con il mondo del fashion, dell’alta moda,
del designer artistico che abbraccio l’eleganza e la raffinatezza del vestire.
Ecco, Ilian, vuoi raccontarti questa tua fantastica esperienza? Un’esperienza
che ti ha portato ad una notorietà e ad un successo planetario e per certi
versi incredibile per chi esercita la tua arte, quella della pittura e delle
arti figurative in genere. Cosa vuoi condividere con i nostri lettori di questo
tuo proficuo connubio con l’alta moda internazionale?
La vera moda è anche Arte! La
moda dovrebbe cercare di abbellire le persone, altrimenti andremo in giro con
dei sacchi di iuta e sarebbe lo stesso. Questo è almeno il mio senso della moda
... cercare la bellezza!
Ho avuto esperienza con grandi
brand della moda italiana come Versace, creando per loro disegni barocchi e
neoclassici, utilizzati tutt'ora nelle loro collezioni. Ricordo ancora la mia
gioia quando ho visto per prima volta su MTV un mio foulard avvolto sulla testa
di Cristina Aguilera in un suo video. Poi mi e capitata una rivista con una
bellissima foto di Donatella Versace seduta su un divano interamente coperto di
cuscini stampati con miei disegni. Non parliamo di Madonna o Sir Elton John,
anche loro hanno indossato delle mie creazioni.
Per un artista, il fatto di saper
e di poter vedere le sue creazioni a livello mondiale, è una grande forma di
ispirazione.
Ho creato diverse capsul collections per altri brand. Proprio in questi giorni sto
lavorando alla seconda esclusiva collezione per Silvio Fiorello, un brand con
sede a Londra, affermato nella produzione di accessori di seta. La collezione
sarà presentata come sempre a Pitti Uomo, London Fashion week e New York
Fashion week.
Avevo creato anche due mie Art
collezioni di T-shirt and Jeans stampati con alcune mie opere, e sono andate
molto bene. Dovrei pensare ad una mia terza collezione perché è bello ricevere
foto su Instagram da persone dall'altra parte del mondo che indossano un
abbigliamento creato con la tua arte, una tua opera insomma.
Saprai certamente, Ilian, che oggi in Italia vivono
tantissimi artisti, ma anche tantissima gente comune che lavora nel nostro
Paese, che viene dall’estero e che ha deciso di vivere nel nostro paese. Molto
spesso succede però che queste persone facciano una vita distaccata dai costumi
e dalla cultura del nostro Paese. Un po’ come avveniva agli italiani del dopo
guerra che andavano in Germania, in Svizzera, in Francia, in Belgio, negli
Stati Uniti, e in tanti altri paesi ancora, e rimanevano chiusi all’interno
delle loro comunità e spesso non imparavano nemmeno la lingua del posto. Solo i
figli più giovani e le seconde generazioni si sono integrati immediatamente.
Tu, Ilian, vivi oramai in Italia da tanti anni e credo che tu ti senta più un
italiano che un bulgaro oramai. Per te com’è stata la tua integrazione in
Italia quando sei arrivato nel nostro Paese? Che età avevi? Cosa ricordi e cosa
vuoi raccontarci dei tuoi primi anni di vita in Italia?
Vivo in Italia dal lontano 1999,
al cavallo tra la lira e l'euro. Mi ricordo che un tubetto di colore costava 3.000
lire ... oggi lo stesso tubetto costa 6,80 Euro!
Per me l'Italia è sempre stata un
sogno, come penso lo sia per ogni artista che vive all'estero. Per me l'Italia
è sempre stata Leonardo Da Vinci, Raffaello, Michelangelo, Botticelli, ecc.
Sono arrivato per motivi di
studio dopo un breve corso d'italiano a Sofia.
Mi ricordo che avevo prenotato
via internet (in quell’epoca internet quasi non esisteva) una stanza in un albergo
molto economico di Torino. Sicuramente mi fregarono perché pagai 100.000 lire a
notte … ma l'ho capito tardi che mi avevano fatto un prezzo fuori mercato.
In quell’epoca Torino era molto
diversa da oggi. Non c'erano tanti stranieri. Quando chiamavo per gli annunci di
affitto, per prendere un appartamento, i proprietari, sentendo il mio accento, sentivo
che avevano paura. Mi rispondevano che l’appartamento era già stato affittato
oppure, nei casi peggiori che ho vissuto, mi chiudevano il telefono senza
neanche rispondere.
Solo grazie a due mie amiche
suore italiane (Suor Annunciata e Suor Gabriella), della Nunziatura Vaticana a
Sofia, dopo tre mesi sono riuscito ad affittare un monolocale. Solo perché loro
avevano telefonato dalla Bulgaria, altrimenti, di lì a poco, avrei finito i
soldi per stare ancora in albergo.
Da quel momento in poi, ho
cominciato a dipingere e mantenermi con la mia Arte dando icone in conto
vendita presso il negozio più antico di Torino che vendeva arredi sacri, la Ditta
Comi.
Un anno dopo, già dipingevo
l'altare della chiesa dei Salesiani, eseguivo ritratti su commissione e
realizzavo affreschi nei castelli e nelle ville del Piemonte.
La questione dell'integrazione,
come viene percepito uno straniero nel paese d'adozione, dipende molto anche
dal fatto di come si presenta quella persona straniera, e se questa rispetta le
regole della convivenza civile di quel paese, l’Italia per me in questo caso.
Purtroppo oggi la situazione con
l'immigrazione è molto diversa. Le persone che vengono in Italia sono diverse dalle
persone di venti anni fa, sia a livello culturale che a livello economico.
Diciamo che prima c'era una tipo di immigrazione politica o culturale. Non
dimentichiamo che molti dei grandi artisti o degli sportivi dei paesi “ex-comunisti”,
scappavano durante le loro tournée in Italia, o in altri paesi dell'Europa
dell’Ovest. Grandi esempi di questa “fuga”, sono stati i cantanti Raina
Kabaivanska, l'unico soprano che ha cantato al funerale di Luciano Pavaroti, Boris
Hristov o Nikolai Giaurov, i due famosi bassi del teatro dell’Opera.
Sai bene che in qualsiasi professione non basta il
talento, ma per diventare veri professionisti serve apprendere le tecniche di
lavoro e tanta disciplina nell’imparare ad utilizzare i “ferri del mestiere”,
un po’ come si faceva nel Rinascimento italiano con i cosiddetti Maestri
d’Arte. Qual è stato il tuo percorso formativo, professionale e artistico da
questo punto di vista?
Il talento, se c’è, l’ho detto
prima, per me incide al 5%!
Ricordo ancora che all’inizio,
quando avevo appena iniziato a dipingere, avevo 18 anni e lavoravo otto ore al
giorno, poi tornavo a casa e dipingevo almeno altre otto ore. Quando mi hanno
licenziato dal lavoro, ho cominciato a dipingere a tempo pieno e per più di
dieci ore ogni giorno.
La vera svolta, nella mia
crescita professionale, è stata l'incontro con una persona in Bulgaria, che poi
è diventata il mio miglior amico, Georgi Perniklijski. Lui mi ha aperto la
mente e mi ha dato la visione della bellezza, dandomi consigli sulla scienza
dei colori. Da quel momento il cromatismo delle mie icone è cambiato
totalmente! Da triste copie antichizzate di vecchie icone, ho iniziato a creare
il mio stile personale, coloratissimo, con visi quasi angelici … questo ha fatto
la differenza tra me e tutti gli altri iconografi del mio paese di origine.
Da questo fortunato incontro, e
seguendo i suoi consigli, il mio lavoro è stato pubblicato su varie riviste, sono
andato spesso in tv, e, ovviamente, da lì ho cominciato a ricevere importanti
commissioni come realizzare icone per chiese e per musei. Addirittura due
ritratti dell'allora First Lady di Bulgaria, Antonina Stoianova, la moglie del
primo presidente bulgaro democraticamente eletto.
Riguardo i ferri del mestiere, ho
letto tantissimi libri in varie lingue. Per le tecniche antiche della pittura a
tempera, all'uovo, e dopo all'olio con l’utilizzo di varie miscele per creare
vernici, come preparare le tavole, le tele, ecc. Se uno vuole imparare
quest’arte, ci sono moltissime informazioni che si possono recuperare
facilmente, ci sono i musei dove si possono vedere opere dei grandi maestri a 5
cm di distanza per cercare di capire come sono state realizzate.
Chi sono stati i tuoi maestri d’Arte e a chi ti ispiri
nell’esercizio della tua professione e nello stile pittorico e scultoreo che
utilizzi?
Sono stato e sono molto
influenzato dai grandi maestri italiani come Leonardo, Raffaello, Botticelli,
Andrea Mantegna, Baciccia, Tiziano, Michelangelo, Pietro da Cortona, Paolo
Veronese, Tiepolo e molti altri.
Sono appassionato dei fiamminghi
come Rubens, Van Dyck, Jordaens, ecc.
Ilian, quando hai iniziato questa professione, quali
difficoltà hai trovato nel tuo percorso professionale che hai dovuto affrontare
e superare? Cosa vuoi raccontare di questo ai nostri lettori?
Quando ho iniziato, ovviamente,
come tutti i giovani artisti, la più grande difficoltà che ho avuto è stata
quella di vendere le mie opere. Per fortuna vicino casa mia, a Sofia, di fronte
al Duomo, c'era un grande mercatino di antiquariato e di arte di strada. Ho
cominciato a dare le mie prime icone ortodosse in conto vendita ad una delle
bancarelle di questo mercatino. Cosi potevo confrontarmi con gli altri artisti
e imparare dalla concorrenza, perché ovviamente ero alle prime armi.
Qual è stata la proposta artistica più strana che ti
hanno fatto e che hai ricevuto da quando lavori come professionista?
Non ricordo più tutte le stranezze
che mi sono state richieste, ma sono molto riconoscente a tutti i miei clienti perché
grazie alle loro richieste ho imparato tantissimo! Se non ci fossero state
richieste fuori dal comune, non avrei mai potuto realizzare alcune opere, sia
murali che su tela.
Addirittura, una signora
dall'Ambasciata d'Italia a Sofia, mi chiese il suo ritratto da realizzare come
una Madonna … Era il primo ritratto che realizzavo nella mia vita! Peccato che
avevo lasciato le finestre dello studio aperte e mentre non c'ero entrò un
uccellino e mangiò il viso della Madonna. Nulla di sovrannaturale ovviamente …
i colori per le icone allora li mescolavo con il giallo d’uovo, quindi avrà
sentito l'odore di frittata? (sorride!)
Saprai bene che nel mondo dell’Arte ci sono moltissimi
giovani talenti che purtroppo non riescono ad esprimersi in questa società, pur
avendo studiato nelle migliori scuole, perché il mercato dell’Arte è gestito
prevalentemente da cinici mercanti d’arte e da affaristi che non hanno cura del
talento ma solo del potenziale business.
Da questo punto di vista accade spesso che questi giovani artisti vengano
“schiavizzati”, con compensi irrisori, da “Grandi Artisti” che li trasformano
nei cosiddetti “Nigger”, fenomeno
molto diffuso nei paesi anglosassoni (U.S.A., Inghilterra, Australia), ma
adesso anche in Europa, e in Italia da un po' di anni a questa parte. La parola
“Nigger”, lo saprai certamente, è il termine che nelle colonie americane del
'600 veniva usato per indicare gli “schiavi”! Ed oggi, con un'accezione neo-realista, questo termine si
ripropone soprattutto nel mondo della letteratura, della pittura e della
scultura: non sarebbe mai possibile che certi autori scrivano e pubblichino
due-tre libri-mattone ogni anno; oppure che Artisti delle arti figurative,
realizzino centinaia di Opere ogni anno! Ma questa è un'altra storia che magari
potremmo trattare in un'altra intervista! Comunque sia, quello che voglio
chiederti è: Quando eri un giovane artista hai mai ricevuto questo genere di
proposta? E insieme: Cosa pensi di questo brutto fenomeno del mondo dell’Arte
che sta sempre più dilagando a livello planetario?
E gli stagisti che si trovano a
lavorare gratis dappertutto cosa fanno? Lavorano otto o più ore al giorno,
completamente gratis per l’azienda, che grazie al loro lavoro fatturano
milioni.
I ragazzi di bottega sono sempre
esistiti, e ci saranno sempre. Con la differenza che una volta i Maestri d’Arte,
prendevano in carico la vita di questi ragazzi, garantendo alloggio e tutto per
il lavoro che facevano nella loro bottega.
Oggi, “artisti” come Perone,
pagano questi ragazzi meno di una donna di servizio per svolgere lavori come
per esempio incollare pellami puzzolenti su tronchi di alberi che poi vengono venduti
alle finte fondazioni d'arte per somme allucinanti. Penso che sia solo un
grande riciclo di soldi sporchi con dubbia provenienza.
Hai mai avuto la tentazione durante la tua carriera di
mollare tutto e dedicarti ad un'altra attività, ad un altro tuo talento?
Sì, ma mi passa veloce …
Se per un motivo qualsiasi dovessi abbandonare questo
lavoro, cosa ti piacerebbe fare nella tua vita professionale?
Sicuramente farei un lavoro che
mi consenta di stare in mezzo la gente. La pittura è un mestiere un po’ troppo
triste per i miei gusti. Immagina che un pittore, quando lavora, sta sempre da
solo chiuso in una stanza per delle ore.
Ecco perché avevo trasformato il
mio atelier d'arte a Sofia in una specie di casa aperta … c'era un via vai di
gente tutto il giorno. Nell'ora di pranzo casa mia sembrava il Parlamento
Europeo ... venivano persone da tutte le ambasciate di Sofia per parlare e
stare insieme … per vedere quadri o per incontrare altre persone di altri paesi.
Il tuo mondo, il mondo dell'arte in generale, è un mondo
pieno di compromessi e di serpenti travestiti da agnellini. Spesso per fare
carriera più velocemente molti artisti, sia uomini che donne, accettano
compromessi che li portano al successo in tempi più rapidi. Tu, Ilian, come hai
gestito i compromessi che ti sono stati sottoposti, dando per scontato che
tutto questo è una sorta di “must”
che diversi servizi di giornalismo d'inchiesta hanno spesso svelato ai non
addetti ai lavori e alla gente comune?
Il mondo dell'Arte, della moda e
dello spettacolo, sono famosi per il fatto che quasi mai si creano vere amicizie
tra gli artisti.
Perché noi, per motivi di lavoro,
abbiamo un ego smisurato. Ci sono sempre scontri sotterranei, magari privi di
violenza. È una competizione.
Per fortuna però che ci sono
sempre quelle minoranze che accettano di aprirsi un po’, anche tra colleghi
artisti ... ma sono veramente pochi.
Ho sempre pensato che se uno è
bravo e cerca di crescere, non deve temere la concorrenza. Purtroppo oggi come
oggi, si sono un po’ persi i criteri veri di ciò che è bello e di ciò che è
brutto. Sia nell'arte che nella moda. La musica forse si salva ancora ancora ...
ma a mio avviso è sempre meno bella rispetto al passato.
Non ho mai fatto compromessi né
con giornalisti né con galleristi.
Con clienti sì. Ho accettato di
modificare mie opere, di abbellire alcuni ritratti o addirittura ho cancellato
alcuni affreschi per ridipingerli come volevano i miei clienti ... d'altronde
sono loro che pagano e per me è un lavoro, anche se su commissione!
A cosa stai lavorando adesso, Ilian? Vuoi raccontarci
qualcosa in anteprima delle tue prossime Opere e dove saranno esposte perché i
nostri lettori e i tuoi tantissimi follower possano venirti a vedere?
In questo momento sto lavorando
su una collezione per un brand di Londra, sto preparando un dittico
interessantissimo per un cliente italiano e sono in trattative con una
associazione statunitense che vorrebbero un Budda in stile bizantino.
Sto lavorando molto su
commissione e difficilmente posso permettermi di fare mostre, per il semplice
motivo che non ho quadri disponibili.
Le mie creazioni d'arte si
possono vedere sul mio sito web WWW.ARTBYILIAN.COM, sul mio profilo Instagram @RACHOV, o sulla mia pagina Facebook:
http://www.facebook.com/artist.fanclub
.
Dal mese di novembre 2017, espongo
alcune opere in un nuovo Concept Store, accanto al Pantheon a Roma,
#AlessioConceptStore.
Adesso, Ilian, se ti fa piacere, descrivici qualcuna
delle tue Opere che i nostri lettori potranno ammirare con una foto che
allegheremo a questa intervista!
Una delle mie opere più famose è
il quadro di San Giorgio che uccide il drago. Una
moderna reinterpretazione di un'opera di Rubens. L'ho
realizzata con la tecnica originale del '600 dei fiamminghi, con colori ad olio
su tela. I grandi maestri utilizzavano tutt'altro procedimento per creare un
quadro. Totalmente diverso dai pittori di oggi. Pensa che il quadro prima si
dipingeva su una tela già colorata, poi si creava la grisaille, cioè il dipinto
monocromatico che poi veniva colorato con vari strati di colori velati, e solo alla
fine si aggiungevano i tocchi forti di bianco lì dove era necessario.
Il mio San Giorgio è dipinto
nella stessa maniera. Soltanto che per il viso, mi sono ispirato a Superman. Ho
inserito un tatuaggio sul polpaccio del Santo, ho messo un piercing sulla
lingua del drago e alla fine, la Principessa salvata dal Santo, non è altro che
Lady Gaga prima di tingersi i capelli di biondo.
Se
dovessi raccontare cos'è l'Arte a due bambini di dieci anni, con parole
semplici e comprensibili a qualsiasi bambino di quell’età, cosa diresti loro
per far capire questo mondo duro, difficile, ma al contempo incantato se visto
dall’esterno da spettatori e da appassionati d’Arte?
L'Arte dovrebbe essere abbellire, raccontare una storia o
semplicemente aiutare gli altri ad aprire la mente!
Ma la mia visione dell'Arte non coincide con la visione odierna,
quindi avrei lasciato i bambini a giocare.
Oggi il
mondo dell’Arte è invaso da tantissimi “critici-professionisti” che a mio modo
di vedere spessissimo sono delle persone che non capiscono nulla e che spesso
sono mossi da una sorta di “movente” quale quello che descrive benissimo
Sigmund Freud nel suo saggio «“Coloro che
soccombono al successo” (1916) …
altrui» aggiungo io; e che il grandissimo genio pittorico di Jean-Michel
Basquiat (1960-1988) descrive con queste parole: «Non ascolto ciò che dicono i critici d'arte. Non conosco nessuno che ha
bisogno di un critico per capire cos'è l'arte.» Tu cosa ci dici in
proposito?
Non ho mai lavorato con un critico d'Arte in vita mia.
Ma ascoltando i racconti di colleghi … più famoso è il critico,
più soldi ti chiede per avere una recensione o per scrivere un articolo.
E mi sono sempre chiesto ... e che cazzo! A me serve un critico?
Mi serve un venditore al quale dare una percentuale sulle vendite che fa delle
mie opere. Più vende più guadagna anche lui, no?
E così siamo tutti felici e soddisfatti ...
Sigmund
Freud ha scritto diversi saggi sull’Arte … lo saprai di certo! Ma il concetto
basilare era sempre lo stesso: «L’Arte è
l’espressione più poderosa del profondo dell’animo umano. Attraverso
l’espressione artistica possiamo sapere chi siamo veramente dentro la nostra
anima!» Non è proprio una citazione! Ma è quello che ne ho tratto io da
tutte le letture freudiane fatte sui temi dell’Arte, che in un certo qual modo
riprende il grande genio d’Arte contemporanea Jackson Pollock (1912-1956) con
queste parole: «Tutti noi siamo
influenzati da Freud, mi pare. Io sono stato a lungo junghiano. La pittura è
uno stato dell'essere. La pittura è una scoperta del sé. Ogni buon artista
dipinge ciò che è.» Qual è la tua opinione in proposito per quella che è la
tua esperienza di grande e affermato Artista contemporaneo?
Sinceramente non sono fan né di Freud né di Pollock. Il primo ha
cercato di analizzare ciò che fanno gli altri. Il secondo usava la gravità
e la casualità per creare panelli decorativi … ma non chiamiamola Arte!
Detto questo, secondo me nessuno dei due è un artista per capire
cosa prova un vero artista quando crea.
E una specie di orgasmo perverso, ma non con i genitali, a
livello celebrale. Un piacere fisico nella gola provocato dalla ghiandola
pituitaria (già il nome stesso la dice lunga!) che si trova tra le due
clavicole sotto il collo. E quando si prova per una volta questo piacere
fisico, essendo molto forte, noi “artisti” diventiamo dipendenti e cominciamo a
creare … ovvio che la testa è soltanto il computer da dove parte tutto. La mano
e gli occhi sono gli strumenti. Per poter realizzare il comando che parte dalla
testa, più sopraffini, più preparati e più allenati sono gli strumenti che
utilizzi, più bella esce fuori la tua creazione. Se quello che si cerca è la
bellezza.
Molti artisti, quando cominciano a perdere questa funzione e
sensibilità, cercano di riattivarla con alcool e droghe, ma questo li porta
soltanto verso la via del suicidio artistico ...
Io non sono un pazzo, ma soltanto una persona realista.
Se
dovessi scegliere un colore tra il rosso e il blu, quale sceglieresti? E
perché?
Il Rosso … è più caldo. Il Blu è bellissimo, ma freddo e
lontano. Nei paesaggi più si avvicina l'oggetto più caldo si dipinge ... l'arte
dell'illusione!
Adesso, Ilian, per finire la nostra chiacchierata voglio farti
una domanda che io amo molto: qual è il Tuo sogno nel cassetto che fin da
bambino ti porti dentro e che oggi vorresti realizzare?
Salvare gli indiani d'America!
Grazie per essere stato con me e per averci raccontato la
tua storia di uomo e di artista. Ti faccio il mio più grande in bocca al lupo
per il tuo futuro artistico, e alla prossima intervista allora. Ciao …
L'Arte è l'artista! Migliore è
l'artista migliore è la sua Arte. Non a caso esistono fin dagli inizi dei tempi
i Maestri Grandi, i pittori minori, correnti e seguaci.
Spero vivamente che i tuoi
lettori non si siano annoiati nel leggere le mie espressioni … ricordatevi che
io faccio il pittore-lavoratore, e non lo scrittore o il filosofo…
I lettori che volessero conoscere più da vicino l'Arte di
Ilian Rachov, possono consultare i link di seguito elencati:
di Andrea Giostra
https://andreagiostrafilm.blogspot.it
https://business.facebook.com/AndreaGiostraFilm/
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