“È arrivato il momento di smettere di delegare, eleggendo i paladini dell’antimafia e poi mettendosi tutti alla finestra a vedere come finisce la corrida. Così è troppo facile. La mafia verrà sconfitta quando i siciliani vorranno sconfiggerla veramente”.
Sono parole di rabbia e di amore per la propria terra quelle che Pif pronuncia a Spoleto, ospite nella penultima giornata degli Incontri di Paolo Mieli, la rassegna firmata dal Gruppo Hdrà, che da quattro anni è parte integrante del Festival dei 2Mondi. Il regista e autore televisivo ha richiamato a Palazzo dei Vescovi una folla di spettatori debordante per una confessione sempre in bilico tra la sfera pubblica e la sua dimensione più intima. “Io sono ancora il ragazzo che viveva con rabbia la Palermo di fine anni ’80 – ha raccontato Pif al celebre giornalista – sono quello che leggeva Cuore, la rivista satirica di Michele Serra, e che un giorno è andato al funerale di Giovanni Falcone. Quell’incazzatura non l’ho persa. In questi giorni, per esempio, mi indigna vedere come la Sicilia sia tutta un incendio. Sappiamo bene che gli incendi in Sicilia creano posti di lavoro. Diciamo che questo è un po’ il Jobs Act in salsa siciliana. Siamo così autolesionisti che per lavorare diamo fuoco alla nostra terra”.
Pif è già al lavoro per la realizzazione del suo terzo film dopo gli ottimi riscontri del secondo, “In guerra per amore”, e soprattutto del primo, “La mafia uccide solo d’estate”. “Quando ho iniziato a girarlo ero certo che fosse un modo nuovo di trattare l’argomento mafia. Parlavo con i co-sceneggiatori e speravo che avesse il cammino dei “Cento passi”, in cui ero stato assistente alla regia, che all’inizio non ebbe tanto successo, ma poi diventò una pellicola riferimento sul tema. Il mio film ha avuto un riscontro più immediato e ha continuato ad avere molto seguito, per esempio quando andò su Sky. Girare il secondo è stata dura. In questi casi bisogna in qualche modo uccidere il primo film. Ci è venuto in mente di farlo sullo sbarco americano in Sicilia, un fatto storico che ha veramente cambiato le sorti del nostro paese. Con quello sbarco la mafia, che naturalmente già esisteva, è diventata politica, perché gli americani da sempre hanno l’abitudine di allearsi con i nemici dei loro nemici, chiunque essi siano”.
Gli Incontri di Paolo Mieli si concluderanno domani con due importanti scrittori, Camilla Baresani ed Edoardo Nesi. La rassegna è un format di Hdrà a cura di Maria Carolina Terzi, Maddalena Maggi e Paolo Giaccio. Tutti gli incontri sono in diretta su Twitter su #Mielincontra e fruibili sui social seguendo l'hashtag #Mielincontra.
A sostenere per il primo anno "Gli Incontri di Paolo Mieli” è JTI Italia, società del Gruppo Japan Tobacco, uno dei maggiori produttori di tabacco a livello internazionale. Da sempre impegnata nella valorizzazione dell’arte e della cultura come volano per lo sviluppo della società e per la crescita delle comunità locali, JTI Italia quest'anno ha scelto di puntare sugli Incontri di Mieli.