In
occasione della “Giornata Europea della Cultura Ebraica”, si
inaugurerà alle
10.00 di
domenica 18
settembre 2016
presso la sede
museale dell’ANRP,
la mostra “Vitalità
dei linguaggi”
di Alberto
Baumann
(1933-2014). La mostra rimarrà aperta fino alla fine di ottobre.
Nelle
sculture e nei dipinti esposti, la curatrice Francesca
Pietracci
ha riassunto le interpretazioni delle “Lingue
e dialetti ebraici”,
tematica di questa XVII edizione della Giornata. Nel lavoro di
questo eclettico ed istrionico artista – attraverso forme, colori e
tecniche - si aggrovigliano ebraismo, famiglia, vicissitudini della
guerra, desideri reconditi e soprattutto perenne ricerca
intellettuale. Alberto è stato un comunicatore multifacciale al
servizio della cultura. Diceva: “...
Se sei un
poeta,
anche
dipingendo un quadro puoi scrivere dei versi”.
La
mostra ha il patrocinio UCEI
- Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Le
opere sono di proprietà “ABEF
– archivio baumann e fischer”.
Vitalità
dei linguaggi
Quadri
e Sculture di Alberto Baumann
A
cura di
Francesca
Pietracci
Inaugurazione
Domenica
18 settembre 2016 in occasione della Giornata Europea della Cultura
Ebraica
ore
10.00 – 19.00
ANRP
– Associazione
Nazionale Reduci dalla Prigionia dall’Internamento dalla Guerra di
Liberazione
Via
Labicana, 15/15a - Roma
Info
067004253 - anrpita@tin.it
– www.anrp.it
Per
maggiori info sull’artista: www.albertobaumann.com
- info@albertobaumann.com
www.albertobaumann.com
http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Baumann
https://www.facebook.com/albertobaumann
Biografia
di Alberto Baumann
Alberto
Baumann è nato a Milano nel 1933, ma è cresciuto in Toscana ed è
stato adottato all’inizio degli anni cinquanta dalla città di
Roma, dove si è spento il 1° novembre 2014.
Dopo
la nascita di Alberto, la famiglia si stabilì a Montecatini Terme.
La madre, Estelle, scomparve quando aveva sei anni. Il padre
Alessandro - giornalista ungherese ed inviato di guerra nel primo
conflitto mondiale del XX secolo -, fu spedito al confino dal regime
fascista in quanto ebreo e perché ne aveva rifiutato il distintivo.
Alberto dovette perciò crescere con i nonni e con la “banda”
della sua strada, di cui era il più piccino.
Le
peripezie di quegli anni hanno sempre accompagnano la sua estesa
fantasia, quasi nutrendola. Prima i svariati modi per procurarsi del
cibo, poi, per fuggire alle persecuzioni dei nazisti che avevano
occupato Montecatini, la fuga nelle campagne toscane ed il rifugio
presso dei gitani fiorentini, dai quali ha appreso varie arti
circensi.
Culturalmente,
come i più indottrinati geni artistici, Alberto Baumann è stato
cittadino di quel mondo perverso, senza scrupoli, duro, ma egualmente
tenero e romantico; preciso ma dispersivo e soprattutto insaziabile
ed infinito: quel mondo che ha per lui rappresentato il legame tra la
fantasiosa epopea artistica e la nuda realtà.
E'
stato giornalista per gran parte della sua vita, iniziando come
corrispondente da Montecatini per La
Nazione
di Firenze, poi collaborando con Il
Mondo
di Pannunzio e con L’Umanità
diretta da Aldo Garosci. E’ stato fra i fondatori del mensile
Shalom.
Scrittore e poeta, ha pubblicato la selezione di racconti Se
esco vivo da qui (1969)
e le raccolte di
poesie Il
sapore delle cose (1968)
e
Ti
presento il Signore Dio tuo (1970).
E' stato inoltre tra i precursori delle televisioni commerciali,
collaborando nell’organizzazione del palinsesto di una delle prime
televisioni private di Roma, la GBR, per la quale ha creato e diretto
delle trasmissioni divenute poi dei format
di successo.
Dai
primi anni Ottanta, ha espresso il suo estro attraverso la pittura e
la scultura: “... Se sei un poeta – diceva -, anche dipingendo
un quadro puoi scrivere dei versi”.
La
sua opera pittorica si ispira al primo astrattismo, benché nelle sue
composizioni siano riconoscibili, in grado o misura diversi, elementi
figurativi che danno al suo discorso una personalissima piega
filosofica di origine letteraria, con diretti richiami a poeti come
Paul Celan, Giuseppe Dessì, Giacomo Noventa, Salvatore Quasimodo e
ad amici come Sandro Penna, Alfonso Gatto, Rafael Alberti. Fonte di
ispirazione del suo agire di getto col pennello sono anche le musiche
di compositori a lui particolarmente cari quali Chopin e Mahler, ma
anche Max Bruch, Gershwin, Burt Bacharach e l’amico Ennio
Morricone; nonché le voci di Sinatra, Nat King Cole, Louis
Armstrong, Ella Fitzgerald, Dean Martin.
Anche
gran parte delle sue sculture rappresentano le intuizioni ricevute,
ma a volte dettate, da musica, poesia e letteratura, dall’arte di
cui Alberto si nutriva e respirava sin dal suo arrivo a Roma negli
anni cinquanta. Le ha tramutate in totem di ferro, aggrovigliamenti
di emozioni da palpare, statue che gemono ad ogni sussurro del vento,
pietre che sfidano le intemperie, vortici che si incuneano nei
pensieri.
La
sua arte ha trovato immediatamente riscontro positivo negli Stati
Uniti d'America. Sono numerosi i suoi collezionisti in California,
Florida e a New York.
Con
estrema naturalezza, Alberto Baumann ha giocato con le forme e i
colori, interpretando vari ruoli. I contendenti – rincorsi o
rincorrenti – rappresentano episodi di passione, ma anche di
malavita, e tentano tutti di deviare il corso degli eventi,
strappandolo da una realtà spesso crudele ed “incollandolo” o
“materializzandolo” in segno di liberazione.
Per
maggiori info sull’artista: www.albertobaumann.com
- info@albertobaumann.com