Proprietà intellettuale, 93% dei marchi subisce truffe online. Parla Enrico Zanoli

Nel mondo, il 26 aprile è la Giornata dedicata alla proprietà intellettuale. L’iniziativa si ripete ormai dal 1970, anno in cui l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale dell’Onu ha lanciato il progetto. L’obiettivo è quello di incoraggiare l’innovazione e la creatività ma anche di promuovere la protezione della proprietà intellettuale e far conoscere i diritti degli inventori. Daniele Gargagliano ha chiesto a Enrico Zanoli, presidente dell’Ordine dei consulenti in proprietà industriale, quali sono le minacce per i proprietari di marchi e brevetti. 

R. – Sono le copiature, come sempre. Chi è titolare di un brevetto o di un marchio: sono due tipi di diritti molto diversi, perché il brevetto ha a che fare con l’innovazione tecnologica, quindi è un’innovazione di tipo tecnico, mentre il marchio è una protezione commerciale che si dà a un logo, a un simbolo, a delle parole che contraddistinguono prodotti o servizi ma che non sono necessariamente innovativi: può essere il marchio di un capo d’abbigliamento… Sia nel caso del brevetto sia nel caso dei marchi, la legge conferisce diritti di esclusiva a chi ha ottenuto un brevetto o a chi a registrato un marchio e i rischi invece sono che questi diritti vengano violati da copiature o da imitazioni.
D. – Il 93% dei “brand” più noti subisce truffe sul web. Cosa serve per contrastare questo fenomeno?
R. – Il web è uno degli aspetti che hanno reso più evidente, che hanno accentuato il fenomeno della contraffazione o della copiatura dei marchi. Occorrerebbe in primo luogo una cultura che preveda un maggiore rispetto per le creazioni degli altri. Le leggi prevedono la tutela dei diritti di esclusiva e se questi diritti vengono violati è possibile agire per via giudiziaria per fare cessare queste attività di contraffazione.
D. – Quali sono le strategie migliori da attuare per proteggere il proprio marchio o brevetto?
R. – La strategia migliore è quella di depositare domande di brevetto e quindi ottenere questi brevetti, e lo stesso vale per il marchio. Alla fine di questo iter, si ottiene questo certificato di protezione. Questa è la strategia migliore. Poi, magari, non è sufficiente al 100% a escludere che le contraffazioni possano verificarsi. Se però si è ottenuto un diritto, allora è possibile agire in giudizio per tutelare i propri diritti. Se invece non si provvede all’ottenimento del brevetto o alla registrazione del marchio, non ci sono sostanzialmente modi per difendersi in modo veramente efficace dalle imitazioni. Nel campo del brevetto, ci può essere la strategia del segreto, cioè chi realizza un’invenzione, una nuova tecnologia, un nuovo prodotto, ha sostanzialmente due strade per tutelarsi: una è quella che ho detto prima, di richiedere un brevetto e di ottenerlo, l’altra è quella di cercare di mantenere il segreto circa questa innovazione che è stata realizzata. Ma naturalmente mantenere il segreto è molto difficile, in certi casi è impossibile: quando infatti l’innovazione riguarda un prodotto nuovo che va su mercato, non è più possibile mantenere il segreto circa la sua struttura e il suo funzionamento perché, essendo sul mercato, può essere acquistato, analizzato e le sue caratteristiche innovative vengono rese note tramite la commercializzazione, la disponibilità sul mercato. Il discorso è un po’ diverso per le innovazioni che riguardano i processi di lavorazione, perché i processi di lavorazione si svolgono dentro le quattro mura di uno stabilimento e in teoria è possibile mantenerlo segreto.
D. – Che tipo di assistenza fornisce l’Ordine dei consulenti in proprietà industriale?
R. – Noi forniamo consulenza e assistenza alle aziende e anche agli inventori nel campo dei brevetti, laddove però ormai la maggior parte dei titolari di brevetti sono aziende – piccole o grandi – startup innovative in molti casi, e noi li aiutiamo fin dall’inizio a identificare quello che può essere protetto – ad esempio, un nuovo marchio o un’idea tecnica che può essere protetta con un brevetto – facendo delle ricerche per vedere se ciò che si vuole tutelare esiste già o è effettivamente una cosa innovativa, e poi li aiutiamo nel preparare tutta la documentazione che bisogna presentare all’Ufficio Brevetti per ottenere i brevetti o la registrazione dei marchi. Assistiamo i clienti insieme agli avvocati che magari fanno parte dei nostri studi o con i quali collaboriamo, per far cessare questi episodi di violazione di questi diritti. Daniele Gargagliano, Radio Vaticana, Radiogiornale del 26 aprile 2016.
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