Il
disco, patrocinato dalla Fondazione Centro Studi - Archivio Pier
Paolo Pasolini che ha proclamato in anteprima il progetto di
Interesse Culturale in quanto “opera
interessante e originale per come fonde ironia e satira e critica
della società edonistica dei consumi, con sincerità e vivacità”
(R.Chiesi – Centro Studi – Archivio P.P.Pasolini), è un’opera
cantautorale interamente ispirata al pensiero pasoliniano, ricca di
omaggi e riferimenti ad uno dei più grandi intellettuali e artisti
che l’Italia possa vantare.
Dopo
una personale e cinica analisi dell’Italia dei giorni nostri,
nascono 13 canzoni che tracciano un ritratto del nostro Paese
svelando personaggi e storie che omaggiano e richiamano chiaramente
l’intera opera di Pasolini, con una particolare attenzione alle sue
opere narrative e saggistiche.
I
Misero Spettacolo, progetto cantautorale di Beppe Tranquillino,
scelgono di rendere protagoniste, dello stile narrativo, l’ironia
cinica e la critica feroce come armi necessarie allo stimolo
intellettuale del fruitore finale. Spesso nelle canzoni la voce
narrante impersona il ceto plutocrate dominante, criticato e
condannato in un gioco di ruoli tipico della canzone d’autore.
Altre volte, al contrario, impersona il suddito vittima di un
edonismo consumistico e culturale dilagante nell’Italia di oggi.
Molte
sono le tematiche affrontate, attraverso una chiave moderna ed
ironica, in un disco concepito come fosse una sorta di documentario
musicale cantatautorale che, attraverso un percorso ben definito, si
addentra nel pensiero pasoliniano.
Grazie
alla fruibilità leggera della musica popular e ad un linguaggio
diretto, il disco intende far riflettere profondamente sul pensiero
filosofico di Pasolini che a distanza di oltre 40 anni risulta essere
ancora attuale ed innovativo.
Si passa
dall’omologazione culturale all’edonismo consumistico, dalla
ricerca della verità al ruolo dell’intellettuale, dalle strategie
del potere all’inganno della falsa democrazia, dall’amore per la
vita rurale e dei sobborghi popolari fino ad arrivare al capolavoro
incompiuto “Petrolio”. Il tutto coniugato in un peculiare stile
musicale folk-rock ed un utilizzo semiotico della lingua italiana
(licenze poetiche, accenti e dialetti popolari).
Copertina
ed illustrazioni della disegnatrice e fumettista Lucrezia Buganè
(Lucrèce).
La
copertina, ricca di particolari e omaggi alla poetica pasoliniana e
ai mondi visionari e filosofici di Camus, Orwell e Huxley, ritrae i
Misero Spettacolo camuffati da pirati che cercano o aspettano
qualcosa alla fermata di un autobus. Tra gli innumerevoli particolari
illustrati, ritroviamo, come nei precedenti dischi dei Misero
Spettacolo, anche l’immagine di un cane davanti ad un televisore.
TRACK BY TRACK:
Traccia
1: “INTRO”.
Il disco si apre con una introduzione che nasce da un postulato
filosofico che s’interroga sul ruolo sociale dell’intellettuale e
del pensiero nell’Italia dei giorni nostri. La breve ed ironica
introduzione è l’incipit che apre le porte al flusso di pensieri
di ispirazione pasoliniana che, in un ben definito percorso,
indagherà nelle canzoni successive la società italiana attraverso
una rilettura moderna e personale del pensiero pasoliniano.
Traccia
2: “L’ITALIA DEI
PENSATORI”. Canzone
ironica che condanna “l’omologazione culturale” e ideologica di
un paese popolato da “polli
d’allevamento, gli italiani”,
rei di aver “accettato la
nuova sacralità, non nominata, della merce e del consumo”
(cfr. Pasolini). Una pungente satira sul pensatore “fai da te” e
la sua smania di apparire e di esprimere opinioni pubbliche. Una
canzone in bilico tra sonorità “pulp” e cantautorato.
Traccia
3: “PRESSAPPOCHISTA”.
Dopo aver presentato tramite la canzone precedente un paese fondato
sul “pensiero” omologato e fine a sé stesso, dove esprimere
un’opinione pubblicamente diventa una moda culturale, con la
canzone PRESSAPPOCHISTA, tracciamo un ritratto pungente di un
italiano che migra in città, dalla campagna e dalla cultura
popolare, in cerca di un falso benessere piccolo-borghese. Il
pressappochismo si svela come conseguenza di un genocidio culturale
(cfr. “Genocidio” – Scritti Corsari) attuato dal potere
televisivo e non solo. In alcune parti del testo sono, per affinità
di pensiero, oltre a Pasolini, omaggiati altri scrittori quali
Orwell, Huxley, DeLuca e Verga. Si tratta di un primo ritratto cinico
di una vittima dell’ “edonismo consumistico”. Il
pressappochismo è sottolineato e portato all’esasperazione da una
semiotica letteraria (es: accenti spostati) e da un arrangiamento
rock lineare e schematico.
Traccia
4: “STRATEGIE DEL
BENESSERE”. Canzone che,
tra satira ed ironia, critica e condanna diversi aspetti dell’
“edonismo consumistico” rivelando una strategia del potere volta
a pilotare una mutazione antropologica dell’essere umano. Voce
narrante nella canzone è un indefinito stratega egemone che incita
la popolazione ad ignorare l’intellettuale Pasolini che palesemente
viene citato e nominato nei ritornelli con il nome proprio Pier
Paolo. Nella parte finale è la stessa voce narrante che svela la sua
strategia confessando la propria responsabilità per la “Scomparsa
delle lucciole” (cfr. “L’articolo delle lucciole” – Scritti
Corsari). Un viaggio musicale che in pochi minuti esplora diversi
generi musicali: dal country al rock’n’roll, passando per la
musica bandistica.
Traccia
5: “CANZONE DI PROFILO”.
Canzone ispirata al protagonista del romanzo “Petrolio”, Carlo, e
alla sua necessità storica sociale di sdoppiarsi nei due personaggi
Polis e Tetis. Il protagonista della canzone rappresenta l’uomo
moderno e la sua necessità di sdoppiare la individuale personalità
per riuscire a sopravvivere in un contesto sociale dominato da una
“divisa” borghese e ortodossa che condanna l’eterodossia e
pavoneggia quella “falsa tolleranza” tanto condannata da Pasolini
(cfr. “III – Ancora sul tuo pedagogo” – Lettere Luterane). Ma
non solo, in un arrangiamento in bilico tra tango e rock, la canzone
si rivela una critica sottile anche alle individualiste e, allo
stesso tempo confuse, identità politiche dell’Italia di oggi.
Traccia
6: “MWM”.
Questa canzone parte dall’idea di raccontare una storia d’amore
annichilita da un lutto, e con un’imprevedibile ironia, inizia ad
indagare sul concetto di verità che segna in maniera indelebile la
vita dell’essere umano. Nella parte finale, la canzone, nella
ricerca disperata della verità, si affianca alla parallela mutazione
antropologica letta come una inevitabile conseguenza culturale.
(cfr. “Lo storico discorsetto di Castelgandolfo” – Scritti
Corsari)
Traccia
7: “MOZY”.
Canzone che esalta l’amore senza condizioni, l’istinto animale,
l’amore ineluttabile materno, la cultura rurale e animale priva di
sovrastrutture borghesi, temi sempre presente nelle opere di Pasolini
a partire dalle sue opere poetiche fino ad arrivare alla narrativa e
al cinema.
Traccia
8: “PPP”.
Il titolo “PPP” è l’acronimo del nome Pier Paolo Pasolini ma
anche dell’intero disco “Porci, Pecore e Pirati”. La canzone
lascia però intendere un gioco di parole e ruoli che hanno a che
fare con l’iniziale “P”. Il narratore e protagonista della
canzone è un ipotetico plutocrate che durante un discorso oratorio
cerca di convincere il suo pubblico che la verità è dalla sua
parte, ironicamente confessa che la democrazia è solo una strategia
a danno delle minoranze, che la borghesia è solo un abito utile a
mascherare la verità, che la strategia del terrore è necessaria per
un potere ortodosso e nei ritornelli invita a diffidare degli
intellettuali come Pasolini e del loro pensiero, tracciando un
piccolo ritratto del pensiero pasoliniano con chiari riferimenti alle
sue ultime opere letterarie e alla sua storica dichiarazione “...
io so tutti questi nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi
colpevoli... Io so. Ma non ho le prove...”
(cfr. “Che cos’è questo golpe?” – Corriere della Sera)
Traccia
9: “MIA CANTINA”.
In un’analisi spietata e cinica di una società vittima
dell’edonismo consumistico e dell’omologazione culturale, in
questa canzone emerge l’invito a cambiare, ad indagare la verità
(ruolo fondamentale dell’intellettuale predicato da Pasolini)
diffidando dell’informazione pubblica (tv, mass media pilotati,
ecc.) e di ricostruire un paese partendo dalle fondamenta: la propria
“cantina” rappresenta l’individualità nascosta di ogni essere
umano, attualmente corrotta ma ottimisticamente risanabile dal
singolo individuo.
Traccia
10: “DALTONISMO CRONICO”.
Questa canzone è molto vicina alle tematiche affrontate nella
precedente traccia. In questa si è delineato un modello di
personaggio che in bilico tra cultura laica e cultura religiosa,
diventa un ignaro perseguitato dall’edonismo consumistico e schiavo
di scelte dicotomiche che non prevedono la percezione delle sfumature
(il personaggio narrante è un daltonico).
Traccia
11: “FRIGNONE”.
Canzone caratterizzata dai ritornelli in lingua dialettale
“romanesca”, che rappresenta la voce del popolo di borgata
(identificata nel dialetto romano in quanto dialetto della capitale
italiana) così come lo stesso Pasolini aveva messo al centro
dell’attenzione in gran parte delle sue opere narrative e
cinematografiche. In contrapposizione nelle strofe, la voce narrante
appartiene ad un nuovo intellettuale che guidato dal pensiero
pasoliniano (citato con chiaro riferimento a “Petrolio”), dalla
filosofia (omaggia chiaramente Albert Camus ed in particolare “La
caduta”) ed infine dalla canzone d’autore, scava nella propria
personalità in cerca di verità e in cerca di uno coscienza sociale.
Traccia
12: “L’UOMO DI FOGLIE”.
Tra omaggi alla poetica pasoliniana e al suo immaginario visivo
cinematografico, il protagonista della canzone, dedito ad accumulare
informazioni ed emozioni lungo il suo cammino passato, si accorge che
la vita e il vero senso della sua filosofia non sono nascosti nella
cultura pilotata ed ormai omologata e pubblica, ma nella vita delle
periferie, nelle strade di borgata, nei sobborghi, nella cultura
popolare di strada. Il protagonista della canzone rimpiange di non
aver amato la vita in maniera sensuale e folle così come invece
Pasolini dichiarava in alcuni suoi appunti “...
amo la vita così ferocemente, così disperatamente, che non me ne
può venire bene: dico i dati fisici della vita, il sole, l’erba,
la giovinezza... e io divoro, divoro, divoro..come andrà a finire
non lo so!” (cfr.
Pasolini)
Traccia
13: “TRANSUMANZA”.
In questa ultima traccia del disco, interamente ispirata al romanzo
“Petrolio” e ad una lettura semiotica dei suoi contenuti e dei
suoi personaggi, si distinguono 5 chiare classi sociali
rappresentative dell’uomo moderno e nelle cui storie personali si
individuano storie e personaggi tratte dal romanzo di Pasolini.
La
canzone presenta i 5 protagonisti che si stanno recando ad una festa
in onore della “transumanza” che rappresenta ironicamente nella
narrazione cantautorale “la libertà” individuale, ideologica e
culturale. La festa è voluta e tenuta in casa del misterioso Sig.
Troya (personaggio di grande potere, ambiguo e intimidatorio, che
domina nel romanzo di Pasolini). I protagonisti della canzone, al
termine della festa vengono decantati e iniziati ad una vita libera e
senza padroni grazie all’annientamento definitivo della loro
individualità.
La
canzone chiude l’album con un discorso cinico che lo stesso “Troya”
fa a tutti gli invitati e quindi al pubblico fruitore del disco
stesso, incitato tra ironia e cinismo a scegliere da che parte stare.
Traccia Fantasma:
“EMIGRANTE”. Dopo un
intero disco che in un gioco di ruoli ironizza cinicamente per
spronare e stimolare l’utente finale, una traccia audio nascosta, o
come nel gergo musicale si definisce “fantasma”, si aggiunge in
coda e chiude definitivamente il concept album “Porci, Pecore e
Pirati”. La canzone racconta la storia di un italiano che stanco
del suo paese fatto di scandali, cattiva politica e pressappochismo,
decide di emigrare alla ricerca di un nuovo terreno fertile da
coltivare per ricostruire la propria vita.
BIO
Misero Spettacolo è
un progetto del cantautore Beppe
Tranquillino (Giuseppe
Tranquillino Minerva), già compositore, arrangiatore e produttore di
altri progetti e colonne sonore. Formato da 5 musicisti e numerose
collaborazioni, il progetto
esplora il cantautorato tra musica, teatro, poesia e filosofia.
Dopo aver calcato i palchi dei migliori festival musicali, vengono
contattati dal produttore artistico Gabriele
Rustichelli della Zeta
Promotion. Prodotto dallo Zeta
Factory e distribuito
dalla Venus Distribuzione,
nel 2007 vede la luce il loro disco d'esordio "Tutto
è un'opinione"
(concept album che ruota attorno alla "Teoria della
Relatività"), accolto come uno tra i migliori esordi del 2007 e
che porta il progetto ad esibirsi in in circa 250 concerti.
Nel 2010 pubblicano, sempre per Zeta
Factory e Venus Distribuzione, il loro secondo concept album di 15
brani inediti "L'Inconcepibile"
(concept album che stavolta ruota attorno al "Secondo Principio
della Termodinamica") considerato dalla critica specializzata un
autentico capolavoro, un bagno di energia e intelligenza, un'opera
originale e profonda.
Il disco viene anticipato dall'uscita
del videoclip "La
maculata di Laura"
scritto, diretto e prodotto dai Manetti
Bros e
dall'apparizione televisiva su Rai2
per la terza stagione della serie tv L'ispettore
Coliandro,
per la quale i Misero Spettacolo compongono anche parte della colonna
sonora e scrivono la canzone originale "La
druda e il soldato"
cantata con l'attrice Raffaella
Rea.
Nel 2010 musicano la poesia "Primo
Settembre di Noie"
del poeta Mario Moroni tratta dalla raccolta "Il primo passo"
(edizioni Memoria del Mondo).
Nel 2011 musicano i contenuti
speciali e backstage della terza stagione de L'ispettore
Coliandro
pubblicata
in un cofanetto DVD
da RaiTrade.
Nel febbraio 2012 Beppe Tranquillino
scrive ed inizia a presentare una trasmissione radio su Ok
Radio intitolata "L'Italia
dei Pensatori",
scritta e ideata per i Misero Spettacolo ed ispirata al pensiero
pasoliniano. Nasce così, diventando sigla della trasmissione, la
prima canzone del disco intitolata “L'Italia
dei Pensatori”.
Nel 2013 vince il Premio
Speciale "Inedito" al Salone del Libro di Torino
per il testo de "L'Italia dei pensatori".
Lo stesso anno esce in
anteprima per XL REPUBBLICA il
nuovo singolo "Il
prezzo da pagare"
accompagnato da un fortunato videoclip in stop-motion.
Da anni Beppe Tranquillino con la
collaborazione dei Misero Spettacolo compone
e realizza colonne sonore
tra le quali ricordiamo le musiche composte per il documentario
"Tonino Guerra - Poeta
del cinema" (insieme
ad Andrea Guerra) e la serie
televisiva Rai "Community".
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