Da
un punto di vista drammaturgico la figura della Lupa, che era già
una figura femminile di rottura nella produzione verghiana, risuona
oggi di grande attualità come ogni personaggio archetipo della
letteratura. Gnà Pina ha un fascino e una forza che emergono
con grande facilità dal testo, consentendo un lavoro di riscrittura
stimolante e creativo.
È
lei oggi, fuori dalla Sicilia di Verga, una figura distruggente,
che non ha nessuna attenuante né psicologica né storico-sociale. La
Lupa è radicalmente feroce. Il suo fascino è esercitato su tutti
coloro che le stanno vicino senza pietà, come un maleficio che porta
sofferenza, dipendenza e morte. Il linguaggio poetico, fatto di canto
e giochi di parole, che Gnà Pina utilizza per sedurre Nanni o quello
crudo, violento, subdolo per sottomettere la figlia hanno in questa
versione il ritmo adamantino di un sortilegio verbale.
La
prosa è volutamente contemporanea nella scelta del lessico pur
rimanendo ancorata all’impianto linguistico verghiano. Solo grazie
alla presenza di Lina Sastri, una delle poche attrici in grado di
sostenere un ruolo così complesso, in cui l'interprete deve
interrogare gli strati più profondi della sua anima, si è potuto
realizzare il progetto "Lupa"
In
quest’ottica drammaturgica la messinscena si gioca tutta su
un’alternanza di luce e ombra, di sole e luna, che non è però
dicotomia bene/male quanto piuttosto una scansione naturale della
vita bestiale ruota intorno a La Lupa.
In
Verga la lotta è sempre per la sopravvivenza. Tutti i personaggi
sono buttati in mezzo a una terra desertificata a sbranarsi gli uni
con gli altri, agiscono come gli animali per esigenze primarie:
mangiare, dormire, riprodursi. La Lupa impone le sue traiettorie, il
suo territorio di caccia e condiziona gli spostamenti degli altri che
ne subiscono la costante minaccia. Così ci sono due anelli
concentrici: l’anello esterno quello della difesa dei ruoli, degli
scontri feroci e anche il luogo della morte; e l’anello interno, il
mondo notturno, la tana dove si allevano i cuccioli, si nascondono
segreti e si consumano gli incesti.
Il
buco nero del maleficio.
Guglielmo
Ferro & Micaela Miano
prima
stampa martedì 17 novembre
(con
repliche fino al 29)
Compagnia
Molière
ABC
Produzioni
Lina
Sastri è
LA
LUPA
di
Giovanni
Verga
adattamento
di
Micaela Miano
con
Giuseppe Zeno
e
con
Clelia Piscitello Enzo Gambino
Eleonora
Tiberia Simone Vaio Giorgio Musumeci
Valeria
Panepinto Giulia Fiume
gli
arrangiamenti musicali sono di Franco
Battiato
musiche
Massimiliano
Pace
scene
e costumi Françoise
Raybaud
coreografia
Giovanna Velardi
regia
Guglielmo
Ferro
personaggi
e interpreti
Gna
Pina Lina
Sastri
Nanni
Lasca Giuseppe
Zeno
Zia
Filomena Clelia
Piscitello
Malerba
Enzo
Gambino
Mara
Eleonora
Tiberia
Bruno
Simone
Vaio
Neli
Giorgio
Musumeci
Grazia
Valeria
Panepinto
Lia
Giulia
Fiume
Lo
spettacolo ha una durata di 2 ore compreso intervallo