Manuela Porta autrice
insieme ad Emanuela Cavalca Altan di 3R in cucina - Risparmia,
Recupera, Ricicla. Tanta passione nella vita ma anche in cucina. Da
cosa nasce?
L’avevo già da piccola
che non era creare il gran piatto ma crearlo con il cuore. Giravo
spesso tra i fornelli anche se ho vissuto spesso con maschi, i miei
tre cugini e sono riuscita a trasmettere anche a loro questa
passione. Credo che l’amore per la cucina, avvenga veramente
nell’infanzia, un po’ dai profumi che ci portiamo dietro perché
il piatto preferito è un ricordo di tanti profumi e così è stato
poi nella mia vita. Alla fine questa passione si è trasformata anche
in amore verso lo star bene. Siamo quello che mangiamo ed ho capito
che si può far bene da mangiare, usando degli alimenti sani e
soprattutto freschi. Bisogna scegliere l’alimento di stagione per
avere la garanzia che tutti gli elementi principali siano intatti, in
questo modo si mangia bene e sano. Questa mia filosofia di vita che è
sfociata anche nello scrivere è sicuramente legata alla cucina,
vista non solo come salute e benessere ma anche come piacere della
tavola.
Le nonne insegnavano “non
buttare via nulla, tanto serve sempre”. È un detto molto valido
per il momento di crisi che stiamo attraversando, Tornare alla cucina
di recupero e alle vecchie tradizioni.
La fantasia è un comun
denominatore del nostro libro. Non tutti siamo cuochi e davanti a
quattro o cinque ingredienti ci perdiamo. E’ proprio in questo
momento che deve scattare la fantasia perché è grazie ad essa che
non buttiamo via nulla. Basta conoscere bene l’alimento, affidarci
un po’ al nostro sentire. Capire quando un alimento si possa
abbinare ad un altro. Dipende tutto dal nostro gusto e capire che con
poco può nascere tanto. Capita di voler riempire il frigorifero con
la smania di dire, io domani non avrò nulla da mangiare. Questo è
un gravissimo errore che poi fa buttare un grande quantitativo di
cibo, bisogna contrastare lo spreco alimentare per salvaguardare la
natura e anche per risparmiare. Dobbiamo fare nostro il principio che
col nulla può nascere tutto. Bisogna avere sempre a disposizione
oltre a frutta e verdura di stagione, anche cereali, carboidrati e
proteine in modo da poter fare i giusti abbinamenti. Abbiamo lavorato
tanto anche per EXPO. Il libro, soprattutto per quanto riguarda il
recupero, ha seguito molto il filone di EXPO “Nutrire il pianeta è
energia per la vita”. Abbiamo capito che anche donne semplici, una
mamma come me, una donna single come Emanuela, potevano far capire
che basta veramente poco per combattere lo spreco. Basta già fare la
spesa in un modo diverso.
Le ricette sono state
tratte da vecchi quaderni sgualciti, tradizioni regionali,
rielaborazioni personali.
Il libro non si limita ad
essere un semplice libro di cucina proprio perché è nato dai
racconti delle persone che abbiamo incontrato. Un libro che si è
arricchito con il tempo, fino a diventare di quattrocento pagine.
L’amore per il cibo e per la cucina come espressione di amore e di
comunione è veramente diffuso. Le persone stanno cercando di
riunirsi per il piacere di mangiare ma soprattutto per il piacere di
stare insieme. Abbiamo ascoltato veramente tutti: la nonnina, lo chef
mancato che ha dovuto spolverare la sua arte perché mollato dalla
moglie si è buttato sui fornelli, diventando veramente bravo. I
quaderni sgualciti sono quelli utilizzati dalle zie, nonne che sono
passati di casa in casa. Ricette vecchissime che man mano si sono
trasformate a seconda della Regione in cui venivano appunto trattate
le ricette. Trasformate anche nella stessa Regione ma di casa in
casa. La cucina siamo noi, quindi ogni ricetta parla di noi. La
stessa ricetta non avrà mai lo stesso sapore e lo stesso affetto
perché ognuno di noi ci mette del suo.
Un uomo può essere più
bravo di una donna in cucina?
Penso di sì. Amo gli
uomini che sanno cucinare perché capisco che tipo di uomini siano.
Un uomo che sa cucinare è un uomo di cuore. Tenetelo d’occhio, non
lasciatevelo scappare perché un uomo che sa cucinare meglio di una
donna, vuol dire che ha una parte femminile dentro di sé e ciò è
apprezzato da me e da gran parte delle donne. Insegno ai miei tre
figli maschi che bisogna saper far tutto nella vita, sta alla donna
non approfittarne troppo. Se un uomo sta in cucina, lo fa molto
volentieri ma non deve essere una scusa per la donna di non mettersi
più ai fornelli.
Abbiamo parlato di
passione, di amore, per chiudere ci dai la tua ricetta del cuore?
E’
una ricetta molto banale che mi ricorda la mia famiglia. E’ uno
strudel che utilizzo per esprimere la ma fantasia. Può essere fatto
di pasta frolla o sfoglia ma è il ripieno che fa la differenza. Il
mio è uno strudel estivo energizzante che è fatto di frutti estivi
rossi, quindi ricchissimo di vitamine, di antiradicali, aggiungo
anche un po’ di melograno ricchissimo di vitamina C.
Elisabetta Ruffolo