Parigi, Fattitaliani intervista il pianista Giovanni Gorelli: l'essenziale della musica è farla

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Giovanni Gorelli nasce a Siena nel 1973 e cresce a Firenze dove comincia lo studio del pianoforte all’età di otto anni. Idoneo ad un approccio spontaneo con la musica, trovò con la sua insegnante un’intesa importante che lo portò ad esibirsi in pubblico già a dieci anni. Figlio di un professore universitario urbanista e di  una madre insegnante, è sempre stato stimolato culturalmente e la sua curiosità lo portò a suonare anche la chitarra moderna in alcuni gruppi durante la sua adolescenza. Si dedicherà poi fino ad oggi allo studio del pianoforte, incessantemente e assiduamente il suo strumento preferito. Dopo aver conseguito gli studi universitari laureandosi in Psicologia decide di perfezionarsi a Parigi, all’Ecole normale Alfred Cortot e poi al Conservatoire Rachmaninoff.
Il periodo parigino lo porterà ad una veloce maturazione artistica, potendo usufruire di una grande offerta e varietà culturale. Riesce a conservare il suo approccio eclettico alla musica e sviluppa anche sul pianoforte quella capacità di improvvisare che aveva ottenuto sulla chitarra. Avrà poi l’occasione di completare la sua formazione ottenendo il Diploma di Perfezionamento all’Accademia musicale di Firenze sotto la guida del Maestro Pier Narciso Masi.
Attivo da circa quindici anni nell’insegnamento, ottiene il posto di Professore di Pianoforte in due scuole private di Parigi continuando sempre la sua attività di concertista.
Si esibisce in Francia e in Italia, in modo particolare a Parigi, Roma, Puglia e Nizza dove ha l’onore di poter suonare al Consolato d’Italia nel 2013, in occasione della Festa della musica. Da due anni é seguito da un giornalista de Le Monde, che lo guida nella sua crescente visibilità su internet, scrivendo tra l’altro un articolo sul suo blog. Questo poi avverrà anche con alcuni giornalisti italiani.
I suoi compositori preferiti sono sicuramente Frederic Chopin e Ludwig van Beethoven, senza mai dimenticare i grandi riferimenti come J.S. Bach e W. A. Mozart ma anche senza metter da parte la ricchezza e la varietà del ventesimo secolo. Ha sempre prediletto un repertorio virtuosistico ma nutre un forte legame anche con pezzi più intimi e profondi.


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