Palermo, al Museo Riso dal 27 giugno al 2 agosto la mostra "Viaggio in Sicilia. Quando il paesaggio è in ascolto"

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Dal 27 giugno al 2 agosto 2015Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia ospita a Palermo la mostra collettiva Viaggio in Sicilia. Quando il paesaggio è in ascolto, pensata appositamente per la Cappella dell’Incoronazione, spazio “out” del Museo per eventi speciali. Il progetto, ideato e prodotto da Planetaa cura di Valentina Bruschi, rientra nell’ambito delle attività multidisciplinari programmate dal direttore di Riso, Valeria Patrizia Li Vigni, per la valorizzazione dell’arte contemporanea, il rafforzamento e la coesione con il territorio.

L’esposizione, dal titolo Quando il paesaggio è in ascolto, è realizzata in occasione della sesta edizione di Viaggio in Sicilia,progetto di Planeta per l’Arte e il Territorio, ed è il risultato della residenza itinerante di cinque artisti svoltasi lo scorso settembre durante la vendemmia presso le sei tenute dell’azienda siciliana.
Sono presentati in mostra i lavori inediti, ispirati dal viaggio, di artisti che utilizzano linguaggi diversi – pittura, scultura, fotografia, installazione e suono – e scelti per la loro particolare sensibilità verso tematiche legate alla natura e al paesaggio: Adrianna Glaviano (New York, 1989), Paula Karoline Kamps (Bergisch Gladbach, Germania, 1990), John Kleckner (Iowa, 1978), Carlo e Fabio Ingrassia (Catania, 1985) e Ignazio Mortellaro (Palermo, 1978). Quest’ultimo e i gemelli Ingrassia fanno parte dell'Archivio S.A.C.S. – Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia, istituito dal Museo Riso per la valorizzazione e promozione della giovane arte siciliana.
Durante il viaggio, gli artisti sono stati affiancati dalla scrittrice Tiziana Lo Porto (Bolzano, 1972), che, dal periodo della residenza ad oggi, ha seguito il progetto annotando appunti e suggestioni sul blog viaggioinsicilia6.tumblr.com.
In occasione della mostra sarà realizzato un catalogo, edito da Azoto publishing, in italiano e inglese, con testi di Vito Planeta, Valeria Patrizia Li Vigni, un saggio e le interviste agli artisti a cura di Valentina Bruschi, e le annotazioni di viaggio di Tiziana Lo Porto.
 
Paula Karoline Kamps _01 It´s like no tomorrow, 2015
tecnica mista su tela  120 x 150 cm
ph Stefan Hostettler Courtesy Planeta
IL PROGETTO
Il viaggio si è svolto a settembre 2014 attraverso le sei tenute dell’azienda – Ulmo a Sambuca di Sicilia, Dispensa a Menfi, Dorilli a Vittoria, Buonivini a Noto, Feudo di Mezzo sull’Etna e La Baronia a Capo Milazzo – all’interno di un contesto in cui storia e paesaggio hanno avuto nei secoli una forte relazione e dove oggi il mondo del vino permette la riattivazione di un dibattito sul rapporto uomo/natura.
Questa sesta edizione di Viaggio in Sicilia prende spunto da alcuni celebri versi di una poesia di Emily Dickinson (1830 – 1886),Volcanoes be in Sicily (1862), in cui il fuoco sacro della creatività poetica è paragonato a quello dei vulcani attivi. Ispirati dalle suggestioni della poetessa americana sulla Sicilia – originata dai racconti di scrittori e artisti del Grand Tour tra Settecento e Ottocento – e dalla sua descrizione di “meridianità”, i cinque artisti hanno realizzato dei lavori inediti che possono essere ricondotti all’esperienza del viaggio. Inserite entro tali affascinanti territori si trovano le tenute dell’azienda, come quella di Castiglione di Sicilia, nei pressi dell’Etna, e quella storica dell’Ulmo sul Lago Arancio, non lontano dal Parco Archeologico di Selinunte e dalGrande Cretto di Alberto Burri, dove si è conclusa la residenza degli artisti.
 
Carlo e Fabio Ingrassia_02 Frammenti di una trilogia #2
pastello su carta Schoeller  8,2 x 8,2 cm
Courtesy Planeta
LA MOSTRA
Adrianna Glaviano e Ignazio Mortellaro hanno realizzato un reportage fotografico del viaggio, utilizzando tecniche e apparecchiature fotografiche diverse – tra cui una vintage Polaroid Land Camera 195 – catturando immagini analogiche e digitali dei paesaggi. La mostra raccoglie una selezione di Polaroid realizzate dagli artisti e alcuni scatti di Adrianna Glaviano. Una di queste immagini è stampata su seta e appesa alle pareti in pietra della Cappella dell’Incoronazione, come un arazzo. Lo sguardo della fotografa, volto a esplorare le relazioni manifeste e sotterranee tra paesaggio e identità dei luoghi, si caratterizza per un’attenzione ai dettagli naturalistici, con una particolare predilezione per la rarefazione dello sguardo.
Paula Karoline Kamps ha realizzato delle tele di grandi dimensioni a tecnica mista e inchiostro su tela, in cui memorie del viaggio sono trasfigurate in immagini oniriche – il pattern dei pavimenti barocchi decorati in pietra lavica e un braccio maschile tatuato – secondo la cifra stilistica propria dell’artista, tra astrazione e figurazione. Un colore blu intenso domina lo sfondo di una delle tele, dove cielo e mare si confondono dando origine a un orizzonte continuo, come quello che circonda l’isola.
John Kleckner presenta una grande pittura che gioca con la “mimesi” della tecnica del collage attraverso l’uso di forme surreali e astratte in una sovrapposizione di campiture di colore e inserti figurativi. Ricordi del viaggio sono trasfigurati in simboli e rimescolati tra loro all’interno di una composizione astratta, tra reale e artificiale, in una continua ricerca di equilibrio della composizione.
Carlo e Fabio Ingrassia realizzano due installazioni site-specific. La prima, collocata all’interno del muro della navata centrale, in tre spazi lasciati liberi dai conci di tufo mancanti, è costituita da opere a pastello di piccole dimensioni, per le quali gli artisti hanno preso spunto dalle immagini di alcune facciate di Noto e Modica. La seconda installazione, nella cripta, fa parte della serie I limiti del perdono (progetto Velature): attraverso la meticolosa stratificazione e saturazione di infiniti strati di colore porpora disegnati a pastello su cartone, scaturisce il timbro più puro del pigmento in un’opera astratta.
Adiacente alla Cappella, nella Loggia dell’Incoronazione – che si affaccia sulla Cattedrale di Palermo – Ignazio Mortellaro ha progettato una scultura utilizzando materiali come ferro e acciaio, mostrando una personale cosmogonia del viaggio che risponde a una misurazione utilizzata dagli architetti arabi alla corte dei re normanni di Sicilia, in riferimento all’architettura di questo particolare spazio espositivo. In uno spazio ipogeo della cripta, l’artista ha realizzato un’installazione site-specific con uno specchio inciso e un suono ambientale.
L’esposizione si sposterà durante il periodo della vendemmia 2015 presso la Casa Planeta del Comune di Menfi, sede dell’Associazione Si.Ste.Ma Vino.

Nella foto: PLANETA Etna FeudoDiMezzo 03
                  Courtesy Planeta

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