Mattia
Moreni e "il mestiere dell'attenzione", un microbo
intelligente nell'aria della fantasia. Queste parole sono il
manifesto di un pittore, un artista, che ha segnato il nostro ‘900.
La sua vita, da "diversamente abile", ha segnato un periodo
della nostra arte, della nostra creatività.
Un uomo a cui la
figlia Maria Francesca ha voluto dedicare un tributo curando una
mostra, allestita nella casa di Moleto, tra i suoi ricordi personali
e che si aprirà il 4 luglio con l'inaugurazione e un incontro
dedicato all'uomo e alla macchina. Infatti proprio Mattia Moreni, in
tempi non sospetti scrisse che internet sarebbe diventato la vera
interazione tra gli umanoidi (saremmo diventati delle macchine ed in
effetti tutti noi viviamo attaccati o allo smartphone o al
tablet....).
Un
uomo lungimirante che aveva previsto che il mondo in qualche modo si
sarebbe racchiuso in una scatola perdendo il "dono" del
contatto con l'altro. E lo vediamo oggi con il rifiuto verso gli
altri perché non siamo più abituati a condividere con altri umani.
Altra grande lezione di Moreni riguarda l'attenzione: l'abbiamo persa
ogni cosa viene fatta con superficialità, di fretta... Divoriamo il
giorno, i minuti senza "curarci" di ciò che accade. E poi
la sua vita dimostra come essere "diversamente abili" non
voglia dire essere dei reietti, portatori di male, da nascondere. Il
"diversamente abile" è una risorsa culturale, di
sensibilità e di crescita di una società.
Moreni
attraversa il '900 lasciando un segno indelebile che forse solo oggi
riusciamo a leggere completamente. Gli scritti ritrovati dalla figlia
Maria Francesca, gli aneddoti sull'amicizia con Raf Vallone e con
Cesare Pavese, e la testimonianza, unica ed inedita, video e audio
della moglie Myriam, recentemente scomparsa, renderanno la
manifestazione ancora più emozionante.
Il
Festival è stato reso possibile grazie al contributo della Regione
Piemonte e del Consiglio Regionale del Piemonte.
Informazioni
e Organizzazione:
Associazione
Mattia Moreni - 0142 921172 - associazionemattiamoreni@gmail.com
Frazione
Moleto, 5 - 15038 Ottiglio - Alessandria
Ufficio
Stampa: Nico Ivaldi 335 6352842
nicoiv@libero.it
Direzione
Artistica: Maria Francesca Moreni
www.mattiamoreni.com
PROGRAMMA
Sabato
4 Luglio 2015
UMANOIDE
TUTTO COMPUTER
Ore
18,00
Inaugurazione
Martina
Corgnati presenta le opere della mostra dedicata a Mattia Moreni
Presentazione
dell’Associazione Mattia Moreni (Maria Francesca Moreni,
presidente; Carlo Faletti; Maurizio Gianotti; Claudio Gombia; Mario
Napoli)
Renato
Barilli, storico dell’Arte Moderna, presenta Mattia Moreni
Ore
19,00
Talk
Introduzione
di Maria Francesca Moreni: “L’uomo di oggi secondo Mattia Moreni”
Partecipano:
Barbara
Carfagna (TG1): “Quarta rivoluzione - noi esseri onlife abitanti
dell’infosfera”
Carlo
Faletti medico: “L’immagine e la salute”
Coordinano
Maurizio Gianotti e Laura Aprati
Videointervista
a Myriam Falchi Moreni
Ore
20,00 Aperitivo offerto dalla Tenuta
Santa Caterina di Grazzano Badoglio
Ore
21,00
“Conversazione
sulle mafie, dal Sud al Nord” con Giuseppe Legato (La Stampa) ed
Enrico Fierro (Il Fatto Quotidiano)
A
seguire lo spettacolo di MALITALIA “O cu nui o cu iddi”, con la
regia di Laura Aprati ed Enrico Fierro, in collaborazione con Angela
Corica e Francesco Perrella
Sabato
11 Luglio
L’ETERNO
FEMMININO
Ore
18,00
Talk
Introduzione
di Maria Francesca Moreni: “Moreni e l’eterno femminino”
Partecipano:
Serafino
Penazzi, collezionista: “Fine dell’umanesimo”; Margherita
Savoini, psicoterapeuta Gaslini di Genova: “Dal modello ascetico al
modello estetico”; Maria Malucelli, psicoterapeuta: “Il ruolo del
femminile nello sviluppo emotivo ed affettivo: genio e follia”
Coordinano:
Maurizio Gianotti e Laura Aprati
Videointervista
a Myriam Falchi Moreni
Ore
20,00 Aperitivo offerto dall’azienda
Renato Capretto di Grazzano Badoglio
Ore
21,00 Spettacolo
“L’inferno
non esiste?” di Susanna Tamaro con Laura Lattuada
Sabato
25 Luglio 2015
DECADENZA
DELL’UOMO REGRESSIONE DELLA SPECIE
Ore
18,00
Talk
Introduzione
di Maria Francesca Moreni: “Moreni e la decadenza dell’uomo
moderno”
Partecipano:
Gian Ruggero Manzoni, scrittore: “Il tramonto dell’occidente”;
Alessandro Meluzzi, psichiatra: “Ritorno del Sacro e reincanto del
mondo: alle radici del Sé”; Bruno Gambarotta, scrittore: “Grande
è il disordine sotto il cielo. Difendersi dal caos o accettarlo?”
Coordinano
Maurizio Gianotti e Laura Aprati
Videointervista
a Myriam Falchi Moreni
Ore
19,30 Serata letteratura: incontro
con gli scrittori Camillo Scoyni, con il libro “Il male sulle
scarpe” e con Maurizio Gianotti con “Il segno del telecomando”.
Modera
Laura Aprati
Ore
21,30 Spettacolo Lezione di
Astronomia
Di
Maurizio Gianotti e Gustavo Verde - Con Gilberta Crispino, Abou Tourè
Bakary e Fabrizio Russotto. Regia: Donatella Massimilla
Una
produzione CETEC - Centro Europeo Teatro e Carcere
Sabato
29 Agosto 2015
LA
DISABILITÀ E L’ARTE
Ore
18,00
Talk
Introduzione:
Maria Francesca Moreni: “Moreni, la disabilità e l’arte”
Partecipano:
Roberto
Trinchero, Presidente camera penale “Vittorio Chiusano”: “Diritti
dei disabili”; On. Ileana Argentin, deputato PD - Osservatorio
permanente e accessibilità strutture comunali di Roma in
collegamento Web; Max Ulivieri, social media manager: “Disabili
asessuati?”
Coordinano
Maurizio Gianotti e Laura Aprati
Videointervista
a Myriam Falchi Moreni
Ore
20,30
Aperitivo/degustazione
offerto dall’Azienda Sulin di Grazzano Badoglio
Ore
21,30
Spettacolo
Danilo
Ragona, “REFLEX” - nuovo progetto d’arte contemporanea,
performance e spettacolo di danza contemporanea
Sabato
5 Settembre 2015
Ore
18,00
Talk
Silvana
Piatti, grafologa: “La grafia di Moreni e la perdita della
scrittura nella nostra epoca”; Flavio Arensi, critico d’arte:
“Moreni e la regressione”; Roberto Pissimiglia: “Il silenzio
nell’arte l’arte nel silenzio”; Arnaldo Colasanti, critico
letterario e scrittore: “Moreni o il segno della scienza”
Coordinano
Maurizio Gianotti e Laura Aprati
Ore
20,00
Videointervista
a Myriam Falchi Moreni (versione integrale)
Ore
21,00
“Il
mestiere dell’Attenzione” - testi di Mattia Moreni letti da Milly
Cavenaghi e Oreste Valenti
a
cura di Maurizio Gianotti
Presentazione
del libro “Altre direzioni - Storie di ordinaria periferia”, di
Enzo Brogi
Presentazione
de “Il mestiere dell’attenzione”, primo Quaderno
dell’associazione Mattia Moreni
Mattia Moreni è senza dubbio uno dei protagonisti del rinnovamento artistico a Torino dalla seconda metà degli anni quaranta all’inizio degli anni cinquanta, contraddistinti soprattutto dalla fase postcubista. Dopo un breve percorso all’interno del concretismo astratto europeo, Moreni dà l’avvio alla prorompente stagione informale, gestuale e materica che lo porterà a vivere per parecchi anni a Parigi dove, grazie all’incontro con Michel Tapié, il critico francese inventore del termine «informel» e teorico dell’Art Autre, entrerà in rapporto diretto con l’Action Painting americana. A partire dagli anni ottanta Moreni sviluppa l’ultimo impegnativo discorso pittorico, sempre più straripante e deflagrante: è un lungo capitolo della sua autobiografia per immagini (e per parole) in cui esplode in modo ribollente e magmatico il pensiero filosofico dell’artista che come i titoli delle opere descrivono in maniera fantasmagorica, nasce dalla coscienza profonda di una radicale e per lui irreversibile crisi dei valori umanistici della società moderna e contemporanea.
Mattia Moreni (Pavia, 12 novembre 1920 – Brisighella 29 maggio 1999) si formò a Torino dove frequentò l’Accademia Albertina nel 1940-41 avendo come professore, fra gli altri, Enrico Paulucci. Figlio di un ufficiale di cavalleria, Moreni aveva seguito la famiglia negli spostamenti prima a Gorizia e poi a Torino dove, ventiseienne, tenne la sua prima personale nel 1946 alla galleria La Bussola, con un’introduzione di Carlo Mollino e con recensioni di Italo Calvino, di Lalla Romano, di Albino Galvano. Amico di Spazzapan e Mastroianni, si fa promotore del Premio Torino 1947 che nasce in opposizione al clima culturale dominato ancora da Casorati. La sua pittura si caratterizza inizialmente in termini decisamente espressionisti figurativi contraddistinti soprattutto dalla fase postcubista e precisamente dalla realizzazione di quadri compositivamente molto studiati e costruiti con particolare forza plastica. Nel 1950 partecipa alla Biennale di Venezia con opere in cui è marcata l’influenza di un certo stile internazionale, costruzioni geometrizzanti astratto-concrete realizzate soprattutto nel periodo in cui l’artista si era trasferito ad Antibes, che sono sicuramente espressione di una certa personalità.
L’avvio della prorompente stagione informale, gestuale e materica, di Moreni puo’ essere identificato con i lavori esposti alla Biennale veneziana del 1954, e soprattutto con L’urlo del sole. Il suo lavoro di quel momento accende la fantasia critica letteraria di Francesco Arcangeli, che vede in Moreni forse il più significativo artista fra quelli da lui definiti “ultimi naturalisti”. Il critico teorizza un rilancio estremo, vitale e drammatico, dei temi romantici fondamentali, del rapporto fra uomo e natura. Ma l’incontro certamente più fruttuoso, è quello con Michel Tapié, il critico francese inventore del termine “informel”, e teorico dell’Art Autre. Tapié lo stimola a trasferirsi a Parigi e lo inquadra nell’ambito dell’informale internazionale, allo stesso livello d’importanza di artisti come Fautrier, Appel, Jorn, Soulages e Mathieu, e in rapporto diretto con l’Action Painting americana. Di lui ha scritto Tapié: “Nessuna opera meglio di quella di Moreni saprebbe illustrare la ricchezza dell’attuale confusione, l’immensità di un messaggio attualizzato del dramma latente della condizione umana, e allo stesso tempo la totale libertà nell’invenzione delle strutture espressive che ne sono il necessario supporto. Si può dire che verso il 1960 è tra i due o tre artisti italiani più noti in Europa. La sua pittura in questi anni si sviluppa con una eccezionale energia vitalistica, con una drammaticità espressiva che riesce a coniugare con grande talento gli impulsi emotivi e mentali più soggettivi e i temi privilegiati del gusto informale allora dominante. Nel 1964 Moreni inizia il lungo ciclo delle angurie con quadri di grandissime dimensioni: un’immagine ossessiva, ambigua, spesso orribilmente lacerata come una ferita che mai si potrà rimarginare.
A partire dagli anni '80 si sviluppa per serie successive l'ultimo impegnativo discorso pittorico di Moreni, sempre più straripante e deflagrante, sempre più delirante e apocalitticamente vitalistico, nel senso di un pessimismo cosmico. L’ossessione di Moreni, che i titoli descrivono in maniera fantasmagorica, nasce dalla coscienza profonda di una radicale e per lui irreversibile crisi dei valori umanistici, dalla fine di ogni illusione razionale illuminista e positivista della società moderna e contemporanea. Il caposaldo della sua concezione esistenziale (che coincide strettamente con la sua poetica artistica) è quello della "regressione della specie" a tutti i livelli, da quello sociale e politico, a quello organico del patrimonio genetico. Nel suo pensiero si intrecciano, in modo ossessivo ma anche paradossalmente ironico, le previsioni apocalittiche di una riduzione dell'uomo a una macchina totalmente alienata e di una crisi irreversibile della libido sessuale (fonte primaria di vita) addirittura fino alla definitiva atrofia degli organi sessuali. Anche nel campo del linguaggio artistico Moreni attacca con grande violenza ogni forma di conformismo compreso quello dell'avanguardia che ha finito per adeguarsi ai canoni normalizzanti del consumismo del lusso.