di
Goffredo Palmerini L’AQUILA
– Una giornata particolare, il 23 aprile, per gli studenti del
Corso di Cinema del Colorado
College,
guidati dal prof.
Salvatore
Bizzarro,
docente di letteratura italiana e latinoamericana in quell’eccellente
ateneo di Colorado
Springs
(Usa) e direttore delle missioni formative in Italia, che di solito
si svolgono in primavera o in estate.
Da molti anni i corsi
residenziali, della durata di un mese, si tengono a Sulmona.
Una scelta che il prof.
Bizzarro
motiva con le bellezze artistiche ed ambientali dell’Abruzzo,
in posizione centrale per le escursioni nelle maggiori città d’arte
italiane. E ogni anno, nei corsi, una giornata è dedicata a
L’Aquila,
per visitare le istituzioni cinematografiche ed i principali
monumenti della città. Neanche dopo il terremoto del 2009 la
tradizione si è interrotta, tanto che proprio per questa ragione la
visita assume un sapore particolare, d’arricchimento culturale per
gli studenti, di certo, ma anche il valore d’una testimonianza
d’affetto e di vicinanza verso L’Aquila
così duramente colpita dal sisma. L’anno scorso lo scrisse in un
bel messaggio la Rettrice del Colorado College, Jill
Tiefenthaler,
ringraziando le istituzioni culturali aquilane e chi scrive, che da
sempre, su richiesta dell’università americana, appronta l’annuale
visita nel capoluogo abruzzese.
Raccontiamola,
dunque, la giornata “speciale” che i 18 studenti americani, con i
loro docenti Salvatore
Bizzarro
(Salvino) e Andrea
Righi
e due accompagnatori, hanno vissuto a L’Aquila.
Alle 9 e mezza l’arrivo da Sulmona
nel
piazzale della Biblioteca Provinciale “Salvatore Tommasi”,
temporaneamente sistemata in un grande fabbricato nel Nucleo
industriale di Paganica-Bazzano. E’ in attesa di poter tornare nel
cuore storico della città, quando sarà restaurato il palazzo dove
la prestigiosa Tommasiana aveva sede dal 1848, quando fu aperta. La
necessità di far nascere una biblioteca pubblica venne nel 1814 in
seguito all’istituzione del Reale Liceo degli Abruzzi, insediatosi
nel Convento adiacente la Chiesa di San Francesco, che prospettava su
piazza Palazzo. Raccolse il patrimonio bibliografico della Badia
Celestiniana di Sulmona e dei Gesuiti dell’Aquila. Alcuni anni dopo
l’apertura venne deciso l’ampliamento degli spazi ad essa
destinati, con l’abbattimento della chiesa e di parte del convento
francescano, quello stesso dove il 20 maggio 1444 Bernardino
da Siena
morì e che attualmente conserva la celletta del trapasso del santo.
Nel 1883 l’inaugurazione della Biblioteca ampliata, che venne
dedicata al medico e filosofo Salvatore
Tommasi,
professore di clinica all’Università di Napoli. Lì la Biblioteca
ha servito la cultura abruzzese fino al 2009, quando lacerata dai
terribili colpi del terremoto, ha dovuto trovare temporanea
sistemazione in strutture lasciate indenni dal sisma, in attesa di
poter tornare nella sede storica dopo un’augurabile sollecita
ricostruzione.
E’
stata la dr.
Antonella Torazzi
a dare il saluto dell’Amministrazione provinciale e della
prestigiosa Biblioteca, accogliendo la delegazione nella sala
conferenze. Ha parlato dell’ingente patrimonio librario della
Tommasiana,
costituito dalla sezione moderna e dal prezioso “fondo antico”,
che vanta 3500 cinquecentine, 31 libri liturgici e corali, una
copiosa dote di manoscritti tra i quali l’intera opera degli
Annales
di Anton
Ludovico Antinori,
131 incunaboli, tra i quali i primi due libri stampati a L’Aquila
nella seconda metà del Quattrocento da Adamo
di Rottweil,
allievo di Gutemberg, che nel 1483 aprì in città una stamperia tra
le prime in Italia. La dr.
Torazzi
ha quindi mostrato agli studenti americani due libri corali in
gregoriano, le coperture in pelle con rinforzi di ottone bullettato,
con pagine in pergamena impreziosite di splendide miniature.
“Fantastico”, questa l’esclamazione degli studenti di fronte a
tanta bellezza, antica di almeno mezzo millennio. E ancor più la
sorpresa nel conoscere dalla valente bibliotecaria come fossero
necessarie le pelli di almeno 20 pecore per realizzare le pergamene
occorrenti per uno solo di quei volumi liturgici! La dr. Torazzi ha
inoltre mostrato un incunabolo, uno delle rarità presenti nel fondo
antico, di cui esiste solo un altro esemplare nel mondo. Ha quindi
parlato della carta, come fosse arrivata dalla Cina
fino agli Arabi, che la diffusero in Sicilia
e in Spagna
nel XII secolo, e quindi in Europa.
La sezione moderna della Biblioteca - ha concluso la dr.
Torazzi -
dispone di 260 mila volumi, un’emeroteca di giornali e riviste di
2.289 periodici, di cui 230 correnti, e di una sezione audio-visiva
multimediale cui si sono recentemente aggiunti 15 mila titoli
dell’Istituto Cinematografico dell’Aquila, da quando la Provincia
ha deciso di ospitare l’Istituto nella struttura temporanea della
Biblioteca, per via dell’inagibilità della sede della prestigiosa
istituzione culturale, nel Parco di Collemaggio, martoriata dal
terremoto.
E
proprio l’Istituto
Cinematografico dell’Aquila “La
Lanterna Magica”,
rappresentato dal vice Presidente Goffredo
Palmerini
e dal responsabile organizzativo Giovanni
Chilante,
ha fatto accoglienza alla delegazione del Colorado College nel Museo
delle Arti e Mestieri del Cinema,
realizzato in un’ampia parte del piano superiore della Biblioteca.
Il Museo espone parte delle collezioni dell’ente, pervenute da
donazioni, tra le quali quelle dell’attrice Maria
Pia Casilio,
delle costumiste Marilù
Carteni,
Odette
Nicoletti,
Catia
Dottori,
Maria
Rita Barbera:
3500
pezzi unici tra oggetti personali, foto autografate dai grandi
personaggi del cinema italiano ed americano, bozzetti, figurini, foto
di scena, ritagli, cartoline, appunti, quaderni facenti parte di
collezioni private di grandi professionisti dei vari mestieri del
cinema.
E poi la collezione del protezionista aquilano Aquino
Reato,
noto
per aver portato il cinema nelle piazze in tutta Italia e per
l’Europa, dapprima con un piccolo schermo e dopo con un vero e
proprio cinema viaggiante con la possibilità di offrire lo
spettacolo cinematografico sullo schermo più grande d’Italia. Nel
corso del 2014 il figlio, Marco
Reato,
ha donato all’Istituto oltre duecento foto autografate di
importanti personaggi del cinema italiano ed americano, oltre a molte
particolarità come la cambiale firmata di Amedeo
Nazzari
o il frammento della calza di Marilyn
Monroe.
Il patrimonio dell’Istituto vanta inoltre collezioni di manifesti e
locandine, mezzi di proiezione e macchine storiche, emeroteca,
videoteca e biblioteca, una ricca fototeca con 50 mila immagini (foto
e diapositive) sugli eventi cinematografici realizzati nella storia
dell’istituzione, nata nel 1981.
Infine
la preziosa Cineteca,
intitolata a Maria
Pia Casilio
- attrice nata a Paganica,
recentemente scomparsa -, avviata
nel 2000
e
giunta oggi a custodire un patrimonio di oltre 1500 film in
pellicola, tra i quali titoli di notevole interesse storico anche per
la loro rarità ed importanza artistica e per questo riconosciuti
come bene da tutelare e vincolati dal Ministero per i Beni e le
Attività Culturali. Lo stesso Ministero, peraltro, ha riconosciuto
nel 2007 la Mediateca dell’Istituto quale Centro Regionale per il
deposito legale con lo scopo di catalogare, conservare e rendere
fruibili i documenti audiovisivi, multimediali e sonori di carattere
culturale realizzati nel territorio regionale. Oggi missione
dell’ente è la valorizzazione e l’implementazione
dell’archivistica di settore, investendo sul rilevante patrimonio
di storia, opere, dotazioni artistiche, pellicole cinematografiche,
progetti, memorie video-fotografiche, accumulato nel corso della sua
ultra-trentennale esperienza. Un vero e proprio Centro
Archivio Cinematografico
d’interesse nazionale, appunto.
L’Istituto,
infatti, sin dalla fondazione s’è caratterizzato nell’ideazione
e realizzazione di attività che ne hanno fatto un punto di
riferimento rilevante per operatori, studiosi e appassionati del
mondo del cinema e dell’audiovisivo, consolidando importanti
rapporti con esponenti della cultura e dello spettacolo, con società
ed istituzioni di diversi Paesi, con la stampa nazionale ed estera.
Ad esso peraltro si deve - ed in particolare al suo fondatore
Gabriele
Lucci
- la nascita dell’Accademia
dell’Immagine,
centro di alta formazione nel settore della settima arte, e
dell’Abruzzo
Film Commission.
Di queste attività gli studenti del Colorado
College
hanno voluto informarsi e poi conoscere le tecniche di restauro delle
pellicole, oltre che apprezzare le esposizioni presenti nel Museo,
costituenti solo una piccola parte del patrimonio archivistico della
“Lanterna Magica”.
Alle
11 abbiamo quindi fatto una puntata nel centro storico dell’Aquila:
dalla Fontana Luminosa lungo Corso Vittorio Emanuele, fino a Piazza
Duomo. Commossi gli studenti americani alla constatazione di tanta
devastazione al patrimonio architettonico. Ma anche lieti del
fermento operoso della ricostruzione d’una città che li ha
intrigati già a prima vista. Impressionati dalle bellezze dei
portali e delle finestre, dalla finezza delle lavorazioni in pietra,
dalle volte ad archi dei fondaci sotto restauro, dalla qualità dei
restauri ultimati. Migliaia di scatti fotografici, anche ai dettagli,
al particolare. Un’attenzione che rivela l’apprezzamento per la
bellezza d’una singolare città d’arte, dove ogni pietra racconta
la storia. Molti gli operai nei cantieri, lungo il Corso imbandierato
di tricolori, come d’altronde tutta la città, in vista dell’88^
Adunata
nazionale Alpini
che si svolgerà a L’Aquila
dal 15 al 17 maggio prossimi. Nei pressi di piazza Duomo c’è molto
movimento di mezzi, uomini in divisa, volontari della Protezione
Civile con le loro divise gialle fosforescenti. Si preoccupano, i
nostri ospiti americani, pensando a qualcosa di grave accaduto. Parlo
con il prof.
Bizzarro
perché li tranquillizzi. C’è un’esercitazione in corso di
protezione civile, con simulazione d’un sisma nella città. Osservo
tra me e me, con tristezza, quanto sia stridente, per quanto utile,
un’esercitazione del genere a sei anni dal devastante terremoto del
6 aprile 2009!
Piazza
Duomo è un caleidoscopio di colori, sgargianti divise e tute dei
volontari, molti i cappelli alpini, in una regione dove i volontari
della protezione civile attingono ampiamente al serbatoio di
generosità e solidarietà presente nell’alpinità abruzzese.
Domenico
Logozzo,
penna raffinata del giornalismo, già Caporedattore del TGR della
Rai, tutto documenta con centinaia d’immagini fotografiche. Ha
rinviato d’un giorno la partenza per la sua natia Calabria
per poter essere con noi all’Aquila, per incontrare l’amico
Salvino
Bizzarro,
per parlare con i giovani del Colorado
College
e infine scoprire quanto per loro sia attraente la cultura italiana,
il nostro modo di vivere, l’arte e le meraviglie architettoniche
delle nostre città. Molti di loro parlano un po’ d’italiano, lo
studiano per scelta, per amore verso l’Italia, che tanto li
affascina nonostante le nostre carenze. Per noi italiani davvero una
lezione che ci dovrebbe far comprendere come il migliore investimento
per l’Italia è sulla cultura, sulla promozione della nostra
lingua, sul rispetto e sulla conservazione del nostro patrimonio
artistico ed ambientale, dello straordinario paesaggio italiano.
Ma
ora è tempo di raggiungere il Centro
Sperimentale di Cinematografia,
che è all’altro lato della città. Ci aspettano per mezzogiorno.
Arriviamo con qualche minuto di ritardo. Il traffico in questi giorni
all’Aquila è complicato, per via della preparazione degli eventi
che ci attendono il mese prossimo. Ci accoglie Rinaldo
Aristotile,
responsabile tecnico per la sezione Abruzzo della Scuola
Nazionale di Cinema.
Tutto è pronto, come convenuto nei giorni scorsi con Alessia
Moretti,
responsabile del settore didattico. Aristotile
dà una dettagliata informativa sulle peculiarità della scuola,
sulla specializzazione dei corsi, sulla tipicità della formazione
che vede gli allievi frequentemente impegnati in stage e produzioni
video didattiche, con la supervisione dei loro docenti. E infatti
viene proposto agli ospiti del Colorado
la visione del documentario “Ri-costruzione”, girato dagli
allievi sulla città del dopo-terremoto, dove si mette in parallelo
il silenzio spettrale del centro storico con la vita parossistica nei
centri commerciali, diventati per gli aquilani luoghi d’incontro,
surrogati di agorà. E come due artisti cerchino di ricomporre questa
separazione del centro storico della città dai suoi abitanti,
portando dentro la città lacerata e disabitata i suoni e i rumori
registrati nei luoghi d’incontro dei cittadini. Mentre nei centri
commerciali vengono esposte immagini fotografiche giganti del centro
storico realizzate su supporto murario. Un video davvero efficace,
capace di generare emozioni e pathos.
Gli
studenti americani guardano quindi una bella mostra fotografica,
realizzata dagli allievi della Scuola, sulla condizione della città.
Recentemente è stata esposta a Perugia,
durante il recente Festival del giornalismo, a ricevendo lusinghieri
apprezzamenti e riaprendo un focus d’attenzione sull’Aquila.
Soddisfatti della visita, si lascia il Centro Sperimentale. Sono
quasi le 2 del pomeriggio, e c’è ancora una esperienza da fare,
una lezione da prendere. Anche la nostra gastronomia per la
delegazione del Colorado College è materia di studio. Per conoscere
ed apprezzare il gusto italiano. La nostra cucina tipica, i nostri
vini, il nostro modo di stare a tavola sono per loro opportunità di
conoscenza dell’italian
way of life,
che tanto li affascina. Il contesto ambientale di Villa
Feronia
conquista i nostri ospiti, le prelibatezze che offre in molteplici
varietà anche. E’ una grande festa di comunione, di amicizia, di
complicità culturale. In fondo ancora una volta, quest’anno, si
rinnova e si rafforza il legame affettivo e culturale tra L’Aquila
e questa università del Colorado.
Nei saluti “ufficiali” che chiudono l’agape scorre il feeling
che si è stabilito da anni, grazie all’amore che Salvino
Bizzarro
nutre per l’Abruzzo,
lui di origini napoletane nato a Tunisi
ed emigrato ragazzo negli
States,
che scelse di far nascere suo figlio a Sulmona.
Forte risuona l’augurio che ciascuno possa, negli anni prossimi,
tornare in visita all’Aquila. E trovare la città rinata, più
bella di prima.