Arte, a Montmartre Parigi celebra ed esalta la modella ciociara Agostina Segatori

In effetti giovedì 4 giugno il Comune di Parigi metterà in opera una targa in omaggio alla modella Agostina, al Boulevard de Clichy, cuore storico di Montmartre: va considerato un altissimo privilegio quello di godere di una targa commemorativa sui muri cittadini di Parigi e in particolare in questa magnifica antica via alberata che è stata sempre la casa e il laboratorio di tutti gli artisti presenti a Parigi a quell’epoca: per godere perciò di pregio ed onore siffatti, le motivazioni alla base debbono essere non comuni, diciamo pure: eccezionali. Ed è quello che andremo ad evidenziare qui appresso.

Agostina Segatori, originaria di Subiaco ma nata a Roma nella via della emigrazione dei genitori, quindi anche lei della vasta famiglia delle modelle ciociare: Subiaco oggi in provincia di Roma, ha fatto parte per oltre venticinque secoli dell’ampia regione a Sud dell’Urbe, nota come Lazio Nuovo o Campagna di Roma o Ciociaria Storica. Vari membri della famiglia Segatori, pure originari di Subiaco, erano presenti nella Città Eterna già dalle prime due decadi del 1800 e tra questi risalta la figura della zia di Agostina, Fortunata Segatori, modella apprezzata e ricercata particolarmente nell’ambiente artistico tedesco, come testimoniano le opere nei musei. E Agostina, dotata anche lei di tutti i doni naturali adeguati, introdotta dalla zia, inizia già adolescente a prendere contatti col mondo degli artisti. Rammentiamo che è in questo inizio del secolo che si consolida e costituisce la categoria professionale del modello di artista, è qui a Roma che nasce dunque il ‘mestiere’ del modello ed è anche in questo momento che si sente in giro la parola ‘modella’ al femminile, per la prima volta.
Non abbiamo notizie dell’attività di Agostina a Roma, ma sappiamo per certo che verso
la metà degli anni sessanta, 1865-66, la incontriamo a Parigi nello studio di Corot: come e quando ha lasciato Roma non è noto. In verità una delle sciagure che attanaglia la figura del modello di artista come qui individuato nella sua nascita, è la mancanza assoluta di scolarizzazione, il loro analfabetismo completo, fonte e radice del buio attorno a loro. Nello studio di Corot, innamorato dell’Italia, erano ammassati decine e decine di abiti di tutte le regioni della Francia e del Maghreb e tra questi i più rappresentati e più usati furono di gran lunga i costumi ciociari acquistati dall’artista stesso in occasione dei suoi tre soggiorni in Italia, a Roma e zona circostante. Un rapporto, quello tra Agostina e Corot, durato circa dieci anni, fino alla morte dell’artista e che diede origine a quadri che oggi fanno l’orgoglio di molti musei del pianeta: La Signora in blu, al Louvre; La lettura interrotta, al Museo di Chicago; Il nudo sdraiato sull’erba, al Museo di Ginevra; La ragazza con la rosa, al Museo di Amburgo; L’Italiana, alla Gall. Naz.di Washington e almeno altre venti opere. Affianco e contemporaneamente era ricercata da altri artisti: Cabanel, Gérôme, Perrault e a lei ricorse anche il giovane Renoir per il quale la figura umana davanti a lui era un elemento indispensabile di ispirazione. Anche questo delicato rapporto con Renoir, fino ad oggi inesplorato, meriterebbe una ricerca più approfondita poiché Agostina tra il 1766 e 1771/2 ha svolto un ruolo significativo nella sua opera. E almeno una decina di quadri sono da ricondurre alla sua presenza in posa davanti all’artista: di certo: Ragazza con scialle bianco, al Museo di Dallas e Torso prima del bagno, a Philadtelphia. Altri artisti hanno avuto rapporti con Agostina , tra i quali anche lo Zandomenighi, e qualcuno anche sentimentale con qualche altro artista ma, oltre naturalmente a Corot e a Renoir già ricordati, due sono i Maestri quelli che veramente hanno reso e renderanno nei secoli immortale Agostina: Edouard Manet, il titano dell’arte occidentale che segna e marca il passaggio tra il realismo del passato e l’impressionismo del futuro, si servì anche lui verso la sua fine, sicuramente vista e ammirata nello studio dell’amico Corot, di Agostina e anche da lui fatta vestire in costume ciociaro, sicuramente a mio avviso preso in prestito dall’amico: un capolavoro smagliante, come pochi altri sgorgati dal suo pennello, conserva ai posteri (in collez. privata americana) il busto sorridente di Agostina. E ad Agostina i suoi titoli indiscutibili e incontrastabili alla eternità e alla gloria le vengono riconosciuti grazie ai suoi rapporti con Van Gogh e ai due ritratti che l’artista le dedicò nel 1886: dei due a noi piace sottolineare quello esposto al Museo d’Orsay a Parigi che ritrae Agostina in una fantasmagoria balenante di colori, in costume ciociaro. Speriamo poter tornare su questo argomento di Agostina ma il ricorso al libro “MODELLE E MODELLI CIOCIARI a Roma, Parigi e Londra nel 1800-1900” resta indispensabile per conseguire una informazione esaustiva, e in gran parte anche esclusiva, sul tema da parte del lettore curioso.
Ora abbiamo portato a conoscenza di un avvenimento del massimo prestigio e coloro, pubblico o privato, che vogliono saperne di più, possono rivolgersi direttamente alla Mairie di Montmartre a Parigi. Auspichiamo che le istituzioni italiane che si occupano di arte e cultura e non solamente quelle pubbliche, nonché quelle preposte alla cura delle relazioni diplomatiche e internazionali battano un colpo, diano un segno di vita, rispetto all’alto omaggio tributato da Parigi e dalla Francia ai modelli di artista ciociari.

Michele Santulli
Fattitaliani

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