"L'elasticone", dal 14 al 18 gennaio al Teatro dei Satiri le canzoni e i tormenti di Sabrina Di Stefano: relazionarsi è l'azione umana più complessa e sofisticata. L'intervista di Fattitaliani

L’Amore, il più nobile dei sentimenti, è il protagonista de L'elasticone - Prendi lascia, prendi lascia, una sorta di teatro canzone a più voci che dal 14 al 18 gennaio è in scena al Teatro dei Satiri di Roma. Sul palco Sabrina Di Stefano, cantautrice romana, che ha voluto dire la sua sull'amore. Con lei, sotto ai riflettori. altre due attrici, Nadia Perciabosco e Laura De Marchi per dare vita ad un vero e proprio spettacolo-concerto ironico, spregiudicato, riflessivo, malizioso e tragicomicamente vero, diretto da Marco Simeoli. Le relazioni.

Chi di noi ne ha capito veramente qualcosa? - afferma il regista - Filosofi, psicologi, sociologi ne hanno fatto la base della loro scienza; l’argomento ha ispirato e motivato artisti, poeti, cantautori, musicisti, registi, danzatori, terapeuti; sono stati prodotti migliaia di libri, trattati, ma anche canzoni, poesie, racconti. Sabrina Di Stefano ha voluto dire la sua sull’argomento con questo spettacolo che analizza e sintetizza le relazioni sentimentali in quattro tappe fondamentali: conoscenza, relazione, crisi e capitolazione. Sul palco la stessa Sabrina Di Stefano “canta” le proprie emozioni, disturbata dalle attrici Nadia Perciabosco e Laura De Marchi, che, con i loro interventi ironici, comici e a volte taglienti, fanno da contraltare alla musica. Le tre artiste insieme esplorano le particolarità, i giochi, le strategie, le amarezze, i paradossi di un incontro, tema tanto conosciuto quanto sconosciuto, tanto scontato quanto nuovo. L'intervista di Fattitaliania a Sabrina Di Stefano
Le canzoni e i tormenti dello spettacolo hanno un qualcosa di autobiografico? 
Ho sempre pensato che lo fossero, ma confrontandomi con gli altri, mi sono resa conto di avere scritto delle realtà comuni in forma periodica. 
Quali situazioni universali rappresentano? 
Le relazioni, in qualsiasi forma e genere. Entrare in relazione con qualcuno è l'azione umana più complessa e sofisticata: tanto ricercata quanto rifuggita. Comunque assolutamente affascinante perché sempre diversa. 
Il punto di vista è solo femminile visto che sulla scena siete tre donne? 
Oscar Wilde scrive "La faccia di un uomo è la sua autobiografia. La faccia di una donna è la sua opera di fantasia". Tutti i testi, sia cantati che recitati sono scritti da noi, rappresentano certamente il nostro punto di vista con più o meno ironia, sarcasmo, visione ed estro. 
La direzione affidata a Marco Simeoli media un poco la prospettiva? 
Marco è a nostro parere un ironico e scanzonato creativo. È entrato "seriamente" nel gioco, rispettando le individualità e personalità di ognuna di noi e con il suo sensibile punto di vista ha reso omogenei e fluidi i nostri tormenti, cioè ha trasformato dei deliri in uno spettacolo divertente e riflessivo allo stesso tempo. 
Oggi con i social network gli incontri sono facilitani oppure è il contrario secondo lei? 
Semplicente diverso. I social network sono delle piattaforme per la comunicazione. Una volta si instauravano relazioni epistolari, poi si scendeva in piazza. Ora, in un'epoca in cui è difficile l'autoidentificazione molte persone preferiscono questo tipo di incontro; per contro facilita certamentela comunicazione a distanza; questa mattina ero in chat con un'amica in Patagonia… 
Nei suoi diversi incontri che cosa l'ha stupita negativamente e positivamente nelle relazioni umane? 
Dipende dai momenti e dal tipo di relazione. In passato facevo valutazioni che partivano solo dal mio punto di vista. Ho imparato ad osservare a lungo cercando di non tirare somme. È difficile, perché si deve sviluppare una specie di pazienza sospesa nei confronti delle persone. Oggi penso che tutte le contraddizioni umane trovano la loro unità nella nostra personale comprensione. Non è buonismo ma saper accettare che ci si può manifestare in molti modi, ed alcuni certamente non ci piacciono. 
In ambito artistico le cose cambiano?
Personalmente non credo cambi qualcosa. Penso che l'arte, al di là degli aspetti tecnici con la quale si rappresenta, è o dovrebbe essere una espressione del sé il più possibile aderente ai cambiamenti della propria vita. Mi piace pensarmi come un serial a cui manca sempre l'ultima puntata. Giovanni Zambito
© Riproduzione riservata



L'elasticone - Prendi lascia prendi lascia
canzoni e tormenti di Sabrina di Stefano
disturbate dalle attrici Laura de Marchi e Nadia Perciabosco
alle percussioni Leonardo Cesari
alle chitarre Vittorio Giannelli e Anna Barletta
regia Marco Simeoli


Teatro dei Satiri
via di Grottapinta 19
dal 14 al 18 gennaio 2015
ore 21.00 domenica ore 18.00
info e prenotazioni 066871639
Biglietti: Intero 17.00 – Ridotti 14.00
Fattitaliani

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