di Domenico Logozzo* - L’Italia
della cultura all’estero è molto apprezzata. E ogni anno sono
migliaia gli studenti di tutto il mondo che vengono nel nostro Paese
per arricchire la loro formazione universitaria. Tanti i figli ed i
nipoti di emigranti che ritornano nella terra degli avi. A fine mese
oltre cento universitari di New
York raggiungeranno
Firenze.
Tra loro l’italo-americana Emily
Macchia,
21 anni il 23 gennaio prossimo, madre abruzzese di Orsogna
e padre originario della provincia di Bari.
Ha le idee chiare: “Al Baruch College sto studiando Public Affairs
e spero di lavorare nel governo o con le organizzazioni no
profit. Ho anche aderito alla più grande organizzazione
internazionale gestita da studenti, l’AIESEC. Con loro sono
stata in Argentina, come volontaria, per insegnare l'inglese. Spero
di andare in altri paesi per un'altra opportunità di
volontariato”. Progetti chiari, con grandi prospettive.
Scelte probabilmente influenzate fin da bambina dall’ambiente
familiare e anche dagli incontri con due grandi politici americani. A
dieci anni, nel 2004, in una cerimonia pubblica conquistò la
simpatia di Mario
Cuomo:
il governatore si inginocchiò per baciarle la mano. Quattro
anni dopo partecipò alla cerimonia d’insediamento del
presidente Obama,
in rappresentanza del suo liceo. Ottimi risultati scolastici. Merito
riconosciuto dagli States.
Emily
nella “Grande Mela” è cresciuta a pane e cultura. “Sin
da bambina - ci dice - mi sono resa conto che la cultura della mia
famiglia era molto vivace. Il sapere come base di ogni azione
positiva. Volevo e voglio apprendere sempre di più”. Ha avuto
accanto persone illuminate, a partire dalla zia, la professoressa
Maria
Fosco,
una delle donne italo-americane più importanti ed attive
nell’affermazione dei diritti e dei valori della cultura italiana
negli States. Sostenuta dal governatore Mario
Cuomo,
morto a Capodanno all’età di 82 anni, l’orsognese Fosco
è stata tra le fondatrici dell’Italian
American
Museum.
Emily è una delle più preziose collaboratrici. “Il mio
coinvolgimento nell’attività del Museo e la decisione di
studiare a Firenze, sono
ispirati dal desiderio di saperne di più e rimanere sempre
connessa alle mie radici italiane. Ho seguito e seguo il lavoro
di mia zia molto diligentemente. Ho apprezzato la positività
di creare un istituto per sostenere gli italo-americani. E
ogni giorno che passa capisco l'importanza che ha per i nostri
connazionali. Sto cercando di fare la mia parte per aiutare le
persone ad avvicinarsi alla cultura e crescere con essa”.
A
fine mese tornerà in Italia, per motivi di studio. E’ anche
un’occasione propizia per conoscere meglio le grandi
risorse del “Bel Paese”.
“Amo
tanto l’Italia.
Pur
vivendo in America, tutto mi ha influenzato e continua ad
influenzarmi: la grande cultura, le tradizioni, la filosofia della
vita, i meravigliosi luoghi storici, i posti delle belle
vacanze, i gustosissimi cibi. Incantevoli sensazioni. Sono molto
entusiasta di questa nuova esperienza che durerà 4 mesi. In Toscana
potrò conoscere meglio la cultura e la politica italiana. A Firenze,
studierò temi come il "Diritto internazionale" e "l'Italia
e l'Unione europea" presso l'Istituto Lorenzo de 'Medici. Sarà
pure una bella opportunità per visitare zone italiane che non ho
ancora conosciuto. In passato sono stata a Pompei e Roma. E ho
appreso tanto sulla storia d'Italia”.
Il
pensiero costante è rivolto essenzialmente alle radici, ai paesi da
dove sono partiti i suoi per cercare quel lavoro che l’Italia non
riusciva a dare negli anni durissimi del dopoguerra. Dalla grande
emigrazione meridionale al notevole progresso degli Stati Uniti,
grazie all’eccezionale contributo dei nostri connazionali. Preziose
risorse. Tanti sacrifici, tante delusioni, tanti successi. Emily alla
vigilia del viaggio è felice: “Potrò rivedere i miei
parenti che vivono in Abruzzo e in Puglia. A Orsogna e a
Toritto, in provincia di Bari, ci sono stata altre quattro volte. Ho
visitato le due regioni. Così ho cominciato a capire la cultura e a
conoscere bene le buone e forti radici della mia
famiglia”. Poi con grande schiettezza confessa: “La parte che
preferisco del mio viaggio in Italia è la visita dei piccoli
paesi d’Abruzzo, come Guardiagrele, e la montagna, la
splendida Maiella”. E sottolinea: “Il fatto di avere seguito per
anni gli eventi dell’Orsogna Mutual Aid Society, mi ha
consentito di approfondire la cultura orsognese e conoscere molto
bene il dialetto. Tutto questo mi ha legata ancor più alle mie
radici. Continuo a frequentare costantemente, a New York, gli
eventi della comunità, dalle feste e le cene secondo la
cucina della tradizione, alle antiche manifestazioni di religiosità
popolare, come la processione di San Rocco”.
Di generazione
in generazione, molte tradizioni si tramandano e sopravvivono. Il
legame di Emily con la comunità italo-americana è molto forte, fin
da quando era bambina. “Sì, è vero. Ero giovanissima quando ho
marciato con mia zia, Maria
Fosco,
al Columbus
Day per
la Fondazione Columbus Citizen, che è la più importante
organizzazione italo-americana di New York City. Mi è sempre
piaciuto studiare, ottenendo buoni voti. Ho avuto anche una borsa di
studio dalla Fondazione quando avevo dieci anni”. E proprio a
10 anni, come abbiamo ricordato prima, Emily ha avuto anche il
felicissimo incontro con il governatore Mario
Cuomo
e la moglie Matilda. La foto del presidente che si chinava per
baciarle la mano fu pubblicata sui principali giornali americani.
Venne scattata al Plaza Hotel di New
York,
in occasione del Gala dell’Italian
American Museum.
Emily parla di “una serata che non dimenticherò mai”. Stava
accanto alla zia Maria Fosco, vice presidente della prestigiosa
istituzione culturale, per accogliere gli ospiti.
“Ero l'unica
bambina presente. Emozionata, perché circondata da tante persone
importanti. Il governatore arrivò con la moglie Matilda. Quando mi
vide si inchinò per baciarmi la mano. Rimasi molto sorpresa.
Meravigliatissima. Ma felice. Per me era una cosa strana
che un uomo adulto facesse questo omaggio ad una bambina”.
Sottolinea a questo proposito la zia, Maria
Fosco:
“Cuomo ha detto ai giornalisti che solo una volta si era messo in
ginocchio per baciare la mano di una donna, per la moglie Matilda, ma
quella sera ha voluto fare un'eccezione”. Emily aggiunge che “la
signora Cuomo fu così cordiale, mi diede i fiori. Io ero tanto
felice per tutta quella attenzione. Andai più volte al tavolo del
governatore per parlare con la signora Matilda. A quel gala,
conobbi anche Chazz
Palminteri
protagonista della pièce teatrale "A
Bronx Tale",
Joe
Piscopo
del film "Quei
bravi ragazzi",
e il vescovo Di
Marzio
dell'Arcidiocesi di New York City. Persone così aperte!
Hanno conversato affabilmente con me, nonostante la mia giovane età”.
E
poi a 14 anni ha partecipato all’insediamento presidenziale di
Barack Obama.
“E’
stato un momento di incredibile orgoglio. E’ stato bello vedere una
persona che è cresciuta ai margini della società americana
diventare presidente. Era un ambiente elettrizzante! Avevo già
partecipato a una conferenza leadership nazionale a Washington
DC, due anni prima, su indicazione dei miei insegnanti. Ho incontrato
Colin
Powell,
Al
Gore,
e Lisa
Ling.
Ricorderò per sempre quel momento storico e vorrei riviverlo
di nuovo!”. Emily è una ragazza molto determinata, studia e
sogna. Sostenuta da papà Pasquale, dal fratello Jonathan e da
donne forti dell’Abruzzo, come la zia Maria
Fosco,
sorella gemella di mamma Concetta. Emily scherzosamente dice: “Io
sono la terza gemella”. Crede ed opera per un mondo migliore,
impegnandosi intensamente nel volontariato: “Voglio
contribuire concretamente affinché il bene vinca sempre sul male e
ci siano pace e prosperità in maniera duratura in tutti
gli angoli della Terra”.
*già
caporedattore del TGR Rai