Sala Umberto di Roma, in scena fino al 14 dicembre "Il Prestito" di Jordi Galaran. Fattitaliani intervista Antonio Catania

"Il Prestito”, una commedia Divertente e Solvibile di Jordi Galaran, per la regia di Giampiero Solari, con Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti, presentata in Prima Nazionale al Festival di Borgio Verezzi, è in scena alla Sala Umberto di Roma fino al 14 dicembre. Grande successo sia in Italia dove viene rappresentata per la prima volta che in Spagna.
In maniera paradossale, il testo affonda il coltello in un dramma sociale, la crisi economica che ormai fa parte del nostro vivere quotidiano. L’autore si diverte a ridicolizzare il valore che diamo al denaro, rispetto a quello che concediamo alle persone.
Un uomo si reca presso la filiale di una banca per la concessione di un piccolo prestito indispensabile per lui e per la sua vita. Non disponendo di proprietà, presta come garanzie la sua “parola d’onore” e la sua “qualità di uomo onesto”.
Il rifiuto da parte del Direttore, innesca una serie di meccanismi esilaranti, mettendo in luce dei paradossi, a cui ormai siamo abituati quotidianamente. Le situazioni spiazzanti si susseguono a ritmi veloci ma lo scopo della Commedia non è quello di lanciare un messaggio morale ma di creare uno spettacolo di puro divertimento. Fattitaliani ha intervistato Antonio Catania, nel ruolo del Direttore di banca.
Il Prestito: mai titolo fu più attuale, vista la crisi che stiamo vivendo!
Infatti è un periodo un po’ cosi, in cui ci sono pochi soldi in giro. A Natale specialmente, molti chiedono dei prestiti, ovviamente le banche chiedono delle garanzie. Certo se uno avesse molte garanzie da offrire non chiederebbe neanche un prestito. Questo spettacolo introduce un tema molto personalizzato “le do la mia parola”, “io sono una persona per bene” nessuno si fida, nessuno conosce, però è buttato lì questo seme della possibilità di avere un prestito sulla base anche di garanzie personali, più qualità umane che non economiche. Lo spettacolo viaggia su questo doppio binario: le regole della banca che ti chiede delle cose precise (documenti, proprietà) e la logica di quest’uomo che va a chiedere il prestito che invece entra nel personale del direttore, minacciandolo addirittura e facendo pressioni su un fatto personale che è quello della moglie “Se non mi dai i soldi, vado a letto con tua moglie”. Si sposta tutto in una chiave un po’ grottesca. Da lì nasce la comicità di tutta la commedia.
Le minacce non sembrano preoccuparla molto in un primo momento!
No difatti, ma non si sa mai, lui si spaccia per un grande esperto del settore. Nella prima parte viene allontanato in malo modo.
Nella seconda parte i ruoli si ribaltano!
Quando uno ha troppe sicurezze, come nel caso del Direttore della Banca e, queste vengono intaccate da fatti personali che non hanno niente a che vedere con la minaccia di prima, però succedono delle cose in cui lui si sgretola, non ha più certezze, non sa più che cosa fare, farebbe qualsiasi cosa, addirittura decide di concedere il prestito, perché potrebbe essere quella la disgrazia di tutte le cose che gli capitano. Là si vede che potrebbe essere una pièce a parte, un uomo saldo, sicuro, con dei principi, delle regole che poi si ritrova ad essere un poveraccio che non ha più nessuna certezza, non ha più la famiglia, non ha più il figlio e quindi è un disperato, come era all’inizio quell’uomo che andava a chiedere i soldi.
Le do la mia parola”; “La sua parola non conta nulla”. Oggi quanto conta una parola data?
Sempre meno. Oggi siamo in una fase un po’ di declino, dei valori più che altro. L’onore, la dignità, la stretta di una mano vale tra persone che ci credono ancora. Se hai degli amici di cui ti puoi fidare, è ovvio, però è sempre più difficile.
Quando la moglie lo lascia, il cliente gli dice: "Guarda che i sentimenti non sono una scienza!" Cosa ne pensa?
Non c’è una meccanica, è chiaro che debba scattare sempre qualcosa. Lui parla di magia ed io invece parlo di trucchi. Io che sono disperato, pretendo che lui m’insegni degli espedienti, invece effettivamente i sentimenti sono una cosa naturale che deve scaturire, deve sgorgare in maniera naturale dal cuore.

Lo spettacolo dopo Roma, toccherà Castellammare di Stabia e poi Trieste e Milano.
Prossimo impegno televisivo di Antonio Catania, Squadra mobile, in onda a febbraio su Canale 5.

Elisabetta Ruffolo 
© Riproduzione riservata


IL PRESTITO 
Una commedia di Jordi Galceran 
Versione italiana di Pino Tierno 
 Regia GIAMPIERO SOLARI 
 Scene Alessandro Chiti 
 Costumi Maria Grazia Santonocito 
 Disegno luci Stefano Lattavo 
 Direzione tecnica Stefano Orsini 
 Un progetto teatrale di Gianluca Ramazzotti
Fattitaliani

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