Musica, Fattitaliani intervista Nino Velotti e Vittorio Esposto degli Hueco: vi presentiamo la nostra "Maddalena"

A tre anni di distanza dall'album tre anni dall’album Canzoni dall’armadio verde gli Hueco si ripropongono al pubblico con il nuovo singolo "Maddalena" il cui video è stato girato in una cantina del '600, in un'atmosfera tra il sacro e il profano, tra l'oscuro e il mediterraneo con il patrocinio morale del Comune di Pompei/Patrimonio dell'Umanità e di vari enti pubblici e privati che si occupano di arte, moda e cultura. Fattitaliani ha intervistato i due componenti del gruppo, Nino Velotti e Vittorio Esposto.
In spagnolo "Hueco" significa più cose. Nel vostro caso perché la scelta di questo nome? 
Nino Velotti: Perché era una parola contenuta in un verso di Jimenez collegata a “voz”, voce, che colpì molto Vittorio, sia per il suo suono che per il significato: “mi piace questo silenzio, la mancanza della tua voce”. "Vuoto", "assenza", "mancanza", quindi, oltre che buco fisico, qualcosa da riempire con della buona musica originale e dei testi non banali. 
Nino Velotti
Da quanto tempo cantate e suonate insieme? Che cosa vi ha spinto a unirvi? 
Vittorio Esposto: Nino suona piano e tastiere, canta e traffica con computer e aggeggi audio, io canto e scelgo suoni e arrangiamenti, componiamo, arrangiamo e facciamo arte insieme dalla fine degli anni '80, abbiamo attraversato un bel po' di stagioni, dal periodo post-new wave al dark - che a Napoli, dove ci siamo conosciuti, all’epoca andava per la maggiore - al trip-hop, all'house-music e alla techno. Nino, notoriamente anche poeta di una certa autenticità e spessore nonché autore di libri per ragazzi, è un appassionato di musica anni '70, progressive soprattutto, e di musica etnica e folk, io invece prediligo gli '80 e sono un cultore di arti figurative, moda e club culture. Ci ha uniti una certa differenza, ma un profondo comune amore per la creatività tout court. Siamo soprattutto entrambi delle persone molto oneste e non arriviste, per cui, anche se non abbiamo finora raggiunto un successo planetario, siamo fieri ed appagati di aver realizzato dei bei dischi particolari con canzoni dal carattere deciso in maniera molto libera e realmente indipendente. Sul finire degli anni ’90 ci si prospettò un’uscita con una major, ma poi non ci mettemmo d’accordo, forse è stato meglio così. La cosiddetta musica indipendente ha un suo suono tipico e omologato essendo indirizzata a una determinata fascia di acquirenti, o meglio di frequentatori di concerti dove circolano soldi, il nostro suono tipico è invece vario, sui generis e senza costrizioni di mercato. Il suono di “Maddalena”, una torch song dai toni gotici e mediterranei, ma soprattutto quello del nostro prossimo videoclip, più consono a qualche gruppo tipo Talking Heads e paradossalmente più mainstream, sarebbe improponibile per un progetto di musica italiana di oggi indirizzata a liceali o universitari alternativi.
Che cosa vi unisce soprattutto oltre all'amore per la musica? 
Vittorio: Un lungo sodalizio di vita e di arte che supera l'amicizia e l'amore nella pura ricerca della Bellezza, cercando di “dare stile al caos”, per dirla con Pasolini. 
Vittorio Esposto
Facile farsi avanti nel vostro territorio in particolare e in discografia in generale? 
Nino: Se si dà la priorità al farsi avanti, al vincere ad ogni costo, l'essenziale, insieme alla fortuna che non si può controllare, è dato dalla capacità di sapersi vendere, poco conta il talento effettivo, magari conta un certo virtuosismo da fenomeno da baraccone per destare curiosità superficiale e fare audience o avere più visualizzazioni su youtube - in questo caso, più si è trash più si fa colpo. Termini ormai diffusissimi come "obiettivo", mutuati dal linguaggio militare e passati dalla psicologia cognitivista-comportamentale alla scuola ed ai talent-show, sono la misura quotidiana della competitività selvaggia che impera. Un gioco che poi non vale la candela per quanto riguarda il settore della musica in Campania, in Italia e nel resto del mondo, data la rovina totale in cui versa l'industria discografica. 
Dove è stato girato il video di Maddalena? Chi la interpreta? 
Vittorio: È stato girato in una cantina del '600 a Boscoreale in provincia di Napoli. L'ha girato il fratello di Nino, Nicola Velotti, su soggetto di Nino e con la direzione artistica di entrambi noi Hueco. Introdotto da una presentazione del critico d'arte Eugenio Viola, che ci scrisse anche una significativa nota di presentazione al nostro album d'esordio Living in a bathroom/Pensando all'amore, ha avuto il patrocinio morale del Comune di Pompei, la mia città, e di vari enti culturali pubblici e privati che si occupano d'arte, moda e cultura in Campania soprattutto. Siamo soliti fare incursioni in territori altri e non strettamente musicali, moda, letteratura, cinema e arte soprattutto. Nelle parti della Maddalena, vestita da Ludovico Felice e Valentina Romano e con accessori d’arte realizzati appositamente da Nicola Giordano con richiami all’India oltre che alla Terrasanta, c’è una giovane modella, Martina Bilibau, attorniata da tre ragazzi, Alessandro Pepe, Giuseppe Birsa e Felice Visone, altrettanto giovani e belli… Non invecchiare mai è il titolo di un nostro singolo-manifesto contenuto in Canzoni dall'armadio verde, che ebbe molto successo in Germania qualche anno fa. "Annulla il tempo lo spazio del cuore”, “gatto randagio o fanciulla in fiore”, dei versi significativi della canzone. 
E oggi chi sono le Maddalene? 
Nino: La Maddalena del mito religioso, dell'iconografia su cui si basa il video, tra il cinema d'autore e d'arte, rappresenta la sposa più o meno mistica del Cristo, colei a cui Gesù appare per prima dopo essere risorto, l'apostola degli apostoli, la pazza rinsavita liberata da sette demoni, oltre che la prostituta redenta, stando all'interpretazione cattolica-popolare dei Vangeli canonici, che identifica Maria Maddalena con l’anonima peccatrice. Nel video nelle nostre intenzioni rappresenta un po’ il femminino sacro come elemento ontologico fondante, una sorta di Dio Madre. A questo proposito, su consiglio dell’amico storiografo Antonio Trinchese, abbiamo scelto come emblema del video la figura gnostica della "Maddalena incoronata", presente come affresco nel complesso paleocristiano basilicale di Cimitile, vicino Nola dove abito. Le Maddalene di oggi? Di Maddalena ce n'è una sola, a parte qualche amica.
Il brano fa parte di un disco o ne farà parte? Parlateci dei vostri imminenti progetti
Vittorio: Accanto a Disorientami tu (il santo demone dell’amore), una canzone scritta e arrangiata per Army (intervista di Fattitaliani), amico caro che ha partecipato come doppia voce al nostro primo album, con un videoclip che uscirà sotto Natale, stiamo un po' alla volta realizzando un nuovo album, di cui farà parte un nuovo brano, un pezzo tutto sommato molto malinconico e poetico ma con un videoclip coloratissimo in chroma key, il tutto ispirato alla musica latino-americana anni '50 ed ai primi anni '90. Vi anticipiamo il titolo: Frutto nuovo. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
Fattitaliani

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