La
prima partita di Tombola si è giocata clandestinamente nelle case di
Napoli nel 1734. La befana era presso i celti una figura mitica che
propiziava i raccolti. L’intimo rosso indossato a Capodanno è un
amuleto per scongiurare guerre e sciagure. Questi
sono solo alcuni esempi di tradizioni riconducibili alle festività
di fine e inizio anno nate proprio in Italia, ma la cui origine e’
totalmente ignorata dal 72% dei suoi abitanti.
Nonostante
siano molto legati al periodo delle festività natalizie, infatti,
oltre 7 italiani su
10 hanno rivelato di confondersi sull’origine delle proprie
tradizioni dell’ultimo dell’anno,
ammettendo di non conoscere, ad esempio,
come mai la notte di Capodanno si mangiano lenticchie (69%) o di
pensare che a San Silvestro si indossa l’intimo rosso perche’e’
stato eletto il colore più “sexy” per ben inaugurare l’anno
nuovo (61%).
È
quanto emerge da uno studio promosso da Incontri
Sanpellegrino – da
sempre simbolo del Made in Italy e attento a far scoprire agli
italiani la bellezza e le tradizioni di quell’Italia che “non si
aspettano” –,
condotto in occasione
della notte di fine anno su
oltre 2000 persone di
eta’ compresa tra i 18 e i 65 anni
con metodologia WOA
(Web Opinion Analysis) sui principali social network, blog, forum e
community dedicate, per capire quanti sono gli italiani che non
conoscono le proprie tradizioni natalizie e quali di queste sono le
piu’ dimenticate.
In
Italia, regione che vai usanza che trovi, soprattutto a Capodanno.
Una miriade di particolari e folkloristici rituali, alcune poi
diffusisi in tutto lo Stivale, sono vissute con gli amici, in
famiglia o con le persone più care, accompagnate dalla preparazione
di prodotti e piatti tipici locali. I dati dicono pero’ che solo
3 italiani su 10 si sono dimostrati esperti di queste tradizioni
millenarie, rivelando un’ampia diffusione nella Penisola di una
sorta di “ignoranza da San Silvestro”.
Da dove derivi il
gioco della tombola
durante le interminabili cene (78%),
chi sia davvero la
Befana (73%),
perche’ si mangino
lenticchie l’ultimo dell’anno (69%),
sono tra le principali domande a cui gli italiani proprio non sanno
rispondere.
La
tombola è il
classico passatempo che si fa aspettando la mezzanotte, ma chi
conosce i retroscena che hanno legato indissolubilmente questo
intrattenimento al periodo delle feste natalizie? 8 italiani su 10
(78%) non sanno che la tombola nacque a Napoli nel 1734 per ovviare
al gioco d’azzardo, fonte di guadagno per il Regno ma proibito
dagli ambienti clericali.
Per contrastare il crescente malcontento nella Chiesa, il Re decise
di vietare il gioco del Lotto, ma esclusivamente durante le
festivita’ natalizie. I
napoletani allora s’ingegnarono e inventarono un gioco molto simile
da praticare in maniera “clandestina” in famiglia.
Da quel momento nelle case italiane, durante questo periodo
dell’anno, ed in particolare nella notte di Capodanno, si gioca
tutti insieme alla tombola.
Lo
stesso discorso vale per la Befana, argomento sconosciuto per il 73%
degli italiani.
L'origine
dell’odierna protagonista dell’Epifania è da
ricondurre ad alcuni riti propiziatori pagani: gli antichi credevano
che nelle prime dodici
notti dell’anno,
fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per
propiziare i raccolti futuri.
Con la diffusione del Cristianesimo, la Chiesa condanno’ queste
credenze, ma il popolo non smise di essere convinto che tali
vagabondaggi notturni avvenissero, solo li ritenne non piu’
benefici, bensì infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a
molte
personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra
Befana. C'è
chi sostiene che sia vecchia e brutta perché rappresenta la natura
ormai spoglia che poi rinascera’
e chi ne fa
l'immagine dell'anno ormai consunto che porta il nuovo e poi
svanisce. Il suo
terribile aspetto, rappresentazione di tutte le passate pene, assume
cosi’ una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E
a questo può ricollegarsi l'usanza di bruciarla.
Il
vero motivo per il quale nella notte di Capodanno si mangiano
lenticchie invece sfugge al 69% degli abitanti dello Stivale.
È risaputo: le lenticchie vengono consumate per propiziare la
fortuna nel nuovo anno che sta per cominciare, ma
questa tradizione ha origine dall’antica usanza romana di regalare
una “scarsella”, ovvero
una borsa in cuoio, che s’indossava legata alla cinta e
che conteneva solitamente lenticchie.
Questo rito
rappresentava l’augurio che questi piccoli legumi si trasformassero
in denaro: il
termine “lenticchia” infatti ha preso vita dalla sua particolare
forma “a lente”, che ricorda quella di una monetina.
Oltre
ad essere una delle tradizioni più importanti e rappresentative del
Natale, quella del presepe è anche tra le più antiche.
Il 64%
degli italiani però non sa che il
primo presepe della storia fu realizzato da san Francesco e dai suoi
frati nella notte fra il 24 e il 25 dicembre 1223 tra le montagne di
Greccio, presso Rieti.
Il primo presepe fu in realtà una messa celebrata eccezionalmente in
una grotta anziché in una chiesa, a causa del divieto di dar vita a
drammi sacri in questi luoghi.
Qui fu posta una greppia riempita di paglia e accanto vi vennero
posti un asino e un bue.
Appena si sparse la voce accorsero dai dintorni i contadini di
Greccio e alcuni frati, che illuminarono la notte con le fiaccole per
ascoltare le parole di san Francesco. Oltre
6 italiani su 10 pensano che in realtà il primo presepe sia stato
inscenato a San Gregorio Armeno,
rinomata via del centro storico di Napoli, celebre a livello
turistico per le botteghe artigiane di presepi.
Dulcis
in fundo, il costume
italiano consiglia di indossare dei capi di biancheria intima rossi
durante la sera di Capodanno. Ma in quanti conoscono l’origine di
questa usanza tramandata nei secoli?
Il 61%
degli italiani crede si tratti solo di una scelta estetica per
festeggiare al meglio la prima notte dell’anno. In realta’, non
sanno che anticamente i romani indossavano biancheria intima rossa
come evocazione di sangue e guerra, per riuscire ad allontanare le
paure e scongiurare le sciagure nel nuovo anno.
Altri storici invece fanno risalire questa tradizione al 31 a.C., al
tempo dell’imperatore Ottaviano Augusto: in occasione del Capodanno
romano infatti le donne e gli uomini che indossavano qualcosa di
rosso rappresentavano il potere, la salute e la fertilita’.