Festival del Film di Roma, si parla di Alzheimer con "Still Alice". Incontro con il regista Wash Westmoreland

Grande prova di recitazione per Julian Moore che, come racconta il regista Wash Westmoreland non appena ha letto il copione di questo film ci ha impiegato solo due ore per rispondere che l'avrebbe fatto. Tra i produttori del film spicca il nome di Maria Shriver, ex moglie di Arnold Schwarzenegger, giornalista del NBC, che ha subito appoggiato e sostenuto il film (lei fa parte di un'associazione che si occupa di Alzheimer). 

Come avete sviluppato il progetto soprattutto per quanto riguarda la fase recitativa? 
Ci siamo documentati con medici esperti, assistenti sociali, gruppi di sostegno a cui Julian è andata per capire fino in fondo lo stato d'animo dei pazienti affetti da questa malattia e tutto ciò che ne deriva. Inoltre Julian ha stretto amicizia con una donna della sua età, anche lei con i capelli rossi, che viveva la malattia allo stadio precoce. 
Come hanno reagito le persone malate alla notizia di questo film? 
Hanno avuto un atteggiamento positivo nei confronti del film, hanno collaborato e sono stati una fonte d'ispirazione e tutto questo per noi è stato importante per costruire sullo schermo un'immagine positiva della malattia. 
Cosa influisce di più nella malattia? 
Il linguaggio che pregiudica il pensiero con riduzione della memoria. 
Cosa pensa del lavora di Julian Moore? 
Che è di altissimo livello e che ha dato un giusto equilibrio al film. 
Mentre invece la scelta di Kristin Stewart come è avvenuta?
Ho seguito il lavoro della Stewart fin dai suoi esordi, ma non l'ho scelta per il suo successo in Twilight. Devo dire che è una persona così dura ed onesta, ma soprattutto brava che quando ho scritto il suo personaggio non potevo non pensare a lei per questo ruolo. Era giusto e le calzava su misura che non vedo altro nome per la parte di Lydia, la figlia di Alice. 
Richard Glatzer, l'altro regista, ha contratto la Sla, come è stato lavorare con lui a questo progetto visto la sua condizione fisica? 
Quando abbiamo iniziato questo film, la malattia di Richard era ad uno stadio veramente difficile e complicato. Ma lui è lo scrittore oltre al regista del progetto e la produzione ha capito che era una componente molto importante per la realizzazione del film. Pensate che nonostante tutte le difficoltà è stato presente fino in fondo. Molte volte parlava attraverso l'Ipad con Julian per dare delle direttive sulla recitazione del personaggio o idee per lo sviluppo del ruolo. E non posso pensare a questo film senza pensare a lui che è il mio partner lavorativo! Emanuela Del Zompo.
Fattitaliani

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