Arte, Valentina Faraone e la ricerca di diversi linguaggi artistici. L'intervista di Fattitaliani

Continuano le interviste di Fattitaliani agli artisti ospiti di "Ritrovarsi", festival dell'arte contemporanea, che si svolgerà a Sciacca dal 24 al 26 agosto 2018. Oggi è la volta di Valentina Faraone.

A chi volesse conoscerti in poche battute come definiresti il tuo poliedrico sentire artistico?
Come un sentire incondizionato, che esprime il suo fascino nella ricerca dei diversi linguaggi artistici e del loro confluire determinando connessioni nuove, attraverso una destrutturazione dell’opera o una sua citazione, l’Arte che esprime l’Arte, e lo fa celandone il riferimento, evocandone un nuovo ricordo.
Ci sono delle opere che ti rappresentano particolarmente? 
Certamente sì, Palingenesi è ad esempio il dittico che più mi piace, soprattutto per il suo significato. La scelta è stata di rappresentare dei soggetti a metà tra esseri umani e manichini in visione frontale ed in procinto di compiere il gesto con una mano di coprirsi come per pudore, e con l'altra di offrirsi. La prima figura ha lo stomaco bucato indica infatti la fine la seconda è intera e rappresenta l'inizio. La tecnica parte da una monotipia realizzata con tecnica mista e terre magre a cui si aggiungono altri gesti pittorici e stesure di colore.
Come ti sei formata? quando hai deciso che la tua inclinazione sarebbe stato anche un mestiere?
A Palermo, poi a Roma, i miei contatti con Artisti, Galleristi, mercanti d’Arte e  Storici, sono partiti da lì, a Roma ad esempio è nata una conoscenza con una Gallerista londinese che segue ad oggi il mio lavoro. Insieme a loro ho sviluppato la convinzione di portare avanti la mia personale ricerca artistica.
Quali soggetti maggiormente suscitano e alimentano la tua ispirazione?
Non esiste un soggetto predefinito in genere è l’Uomo e lo spazio, non esiste. Comunque un genere specifico. Per me un’immagine deve riuscire ad essere tutto per diventare Arte, per essere, secondo me, Arte Contemporanea.
Ci sono dei soggetti più adatti alla foto, alla scultura, alla pittura...?
Sì, ci sono e cambiano rispetto alla ricerca e a seconda del linguaggio adottato. Nella Fotografia ad esempio, dove mi piace sovvertirne le logiche, utilizzandola per rappresentare qualcosa di astratto, a tal punto astratto da somigliare ad una Pittura Astratta; nel Design è l’accostamento e la lavorazione di materiali specifici, studiati per generare nuovi accostamenti e pezzi unici di Design, per la prima volta creati, mi riferisco al progetto di Design artistico “Money Design”, oggetti realizzati col plexiglas trasparente plasmato dal fuoco e che incastona miliardi di coriandoli di banconote ridotte piccole, che esprimono la forma dell’oggetto, attraverso una particolare texture creata dai coriandoli di banconote di euro. Nella Pittura l’Uomo e lo spazio sono spesso i miei soggetti.
In che modo pure la tua città entra a far parte della tua espressione artistica?
In diversi modi, a breve ci sarà ad esempio il 24 25 26 Agosto Ritrovarsi, un percorso Artistico dedicato all’Arte Contemporanea in una lacation inusuale come lo storico vicolo e quartiere di San Lorenzo a Sciacca.
Quale opera vi porterai?
Un dittico mai esposto, semplicemente perché esige di essere installato al di sopra dello spettatore e in senso orizzontale, e grazie al progetto Ritrovarsi si è presentata l’occasione di farlo.
Qual è l'importanza di appuntamenti come "Ritrovarsi"?
Ritrovarsi per me è prima di tutto un’apertura alle contaminazioni tra stili artistici che si racconta in uno spazio diverso. Giovanni Zambito.
Biografia
Nata a Sciacca nel 1984, Valentina Faraone ha studiato presso la Libera Accademia di Belle Arti “R.U.F.A”, di Roma, conseguendo il Diploma triennale in Pittura e la specialistica in Grafica pubblicitaria.
Le sue opere sono state esposte in diverse mostre personali e collettive, in Italia e all’estero: Tra le mostre personali, quella al Museo Palazzo Caccia, Sant’Oreste, Roma, a cura della Galleria Vittoria nel 2014; nel 2015 la mostra-concorso “Arthug Roma- Cairo”, aggiudicandosi il primo premio con una mostra personale al Cairo; e nel 2016 la mostra personale presso l’Ambasciata Americana a Roma.
Tra le collettive: “Metriz” in Portogallo nel 2009; “Regart”, in Francia nel 2011; “Arte e ambiente” all’Auditorium parco della Musica di Roma nel 2012; “Io espongo”, al Pastis di Torino; alla Bloomsbury Art Londra e alla Fiera d’arte contemporanea “The Affordable Art Fair” di Hampstead; “Electronic Art Cafe”, collettiva a cura di Achille Bonito Oliva a Roma nel 2014, e nel 2016 presso lo spazio Etzaboz a Tel Aviv.
Intervista a
Fattitaliani

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