Segnalibro, Maria Letizia Polverini a Fattitaliani: difficile staccarsi dall’autobiografismo. L'intervista

Esistono Metodi e segreti per viaggiare felici (anche nella vita) che ognuno di noi può utilizzare a proprio vantaggio e organizzarsi meglio in vista di una partenza? Maria Letizia Polverini afferma di sì e lo spiega nel suo ultimo libro "Il bagaglio geniale" (144 pagine, € 14.00) uscito di recente con Centauria. Fattitaliani l'ha intervistata per la rubrica "Segnalibro".

Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?
Confesso che mi appassiono a tanti generi diversi: c’è il Piccolo libro dell’Ikigai di Ken Mogi che spiega la via giapponese alla felicità. Poi Ciao amore ciao di Assunta Sarlo che raccoglie storie di figli andati all’estero e di genitori a distanza (di cui purtroppo faccio parte). E infine Una donna può tutto, di Ritanna Armeni sulle donne sovietiche alla guida degli aerei militari nella Seconda Guerra Mondiale. 
L'ultimo "grande" libro che ha letto?
Lo considero grande perché riferito a una grande donna: Le temps Chanel di Charles-Roux, la storia di un’epoca con i suoi costumi, i suoi artisti e tutto ciò che girava intorno alla singolare figura di Coco Chanel.
Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro? 
Soprattutto le recensioni perché mi fido poco dei consigli di amici anche se con gusti affini. Preferisco sbagliare da sola…
Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?
Eugenie Grandet di Balzac, era nella libreria dai tempi della scuola, ma non lo avevo mai letto; forse era uno dei libri che la professoressa ci consigliava per l’estate. Finalmente ce l’ho fatta.
Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità? 
La saggistica perché trovo che tutti siamo sempre in cerca di approfondimenti sulle questioni che più ci stanno a cuore, poi la narrativa perché immergersi nella lettura di un buon romanzo è sempre molto piacevole.
Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente?
La letteratura noir e i gialli veri e propri, anche quelli a sfondo legale come i libri di Gianrico Carofiglio, ad esempio Le perfezioni provvisorie. Nei sui libri, a parte la trama, si trovano sempre passaggi profondi. 
L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere?
Quando meno te l’aspetti di Chiara Moscardelli, le battute sulla imperizia della protagonista mi hanno provocato scoppi di ilarità. (ora sto iniziando il suo ultimo libro).
L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere?
Anche se l’ho letto molti anni fa, ho pianto calde lacrime su Sognavo l’Africa di Kuki Gallmann, perché lei, trasferitasi in Africa per vivere in modo coraggioso e fuori dal mondo perde il figlio adolescente a cui, non avendo coetanei con cui giocare, aveva dato il permesso di collezionare serpenti, fino all’ultimo letale esemplare.
L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare?
La biografia di Greta Garbo che avevo sempre ritenuto un idolo per poi scoprire che nella vita era tutt’altro che una grande donna.
Quale versione cinematografica di un libro l'ha soddisfatta e quale no?
I rifacimenti dei libri di Agatha Christie con il suo Poirot interpretato da Peter Ustinov mi hanno sempre soddisfatto anche da un punto di vista dei costumi: Assassinio sul Nilo o Delitto sotto il sole sono perfetti. Invece sono rimasta delusa dall’ultimo recente rifacimento dell’Assassinio sull’Orient Express.
Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?
Il manifesto femminista di Mary Wollstonecraft e altri del genere come Dalla parte delle bambine della Gianini Belotti, perché anche se ora sembro una pacata signora, negli anni ’70 non si potevano ignorare i movimenti femministi.
Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? e l'antagonista?
Per me il bracchetto Snoopy rappresenta ancora oggi la personificazione della saggezza, amabilità e benevola furbizia che ognuno di noi vorrebbe possedere. I libri di vignette su di lui sono intramontabili. Lasciando da parte i fumetti, il cattivo antieroe che ho sempre odiato è la signora Danvers, la governante di Rebecca la prima moglie, romanzo di Daphne du Maurier.
Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe?
Jerome K. Jerome e P. G. Wodehouse per mantenere alta la comicità, Agatha Christie per la conversazione avventurosa e Michele Serra, che mi piacerebbe conoscere, come moderatore.
Ricorda l'ultimo libro che non è riuscito a finire? 
Per mio carattere porto fino alla fine anche libri che non mi appassionano, forse sperando sempre che l’autore si riscatti prima dell’ultima pagina e perché non mi piace dare giudizi sommari se non finisco l’opera. Sono rari i casi in cui decido di “buttare” un libro.
Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia? 
Non saprei di chi fidarmi e soprattutto non conosco nessuno che vorrebbe scrivere su di me… forse sarebbe meglio un’autobiografia!
Che cosa c'è di Maria Letizia Polverini ne "Il bagaglio geniale"?
Molti aneddoti, perché trovo divertente riportare avvenimenti buffi che mi sono capitati; la mia famiglia è una fonte inesauribile di storie bizzarre e a volte è difficile staccarsi dall’autobiografismo. Poi mi piace trovare collegamenti con film visti, libri letti o citazioni che mi hanno colpito. Giovanni Zambito.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL LIBRO
Non esiste la vacanza intelligente o la partenza intelligente, casomai può esserci un modo intelligente di organizzarsi, ma questo dovrebbe avvenire in ogni momento (o quasi) della vita. La differenza è che nella routine di tutti i giorni crediamo di sapere come muoverci mentre, messi di fronte all’ignoto di un viaggio, le nostre scelte diventano a volte un po’ più traballanti.
Maria Letizia Polverini torna, con questo libro, sul tema del riordino usando la valigia come grimaldello per mostrarci chi siamo, cosa ci fa stare bene e come possiamo migliorare la nostra vita. E così scopriamo che la capacità di organizzare un bagaglio è una questione pratica e al tempo stesso una metafora di come affrontiamo la vita, e che imparare a fare la nostra valigia è anche un’occasione per capire un po' di più di noi stessi e degli altri. 
Perché, in fondo, come scrive l’autrice “il bagaglio perfetto non esiste; è una futile aspirazione. Allo stesso modo, non esiste una valigia uguale a un’altra perché ognuno ci mette dentro le sue caratteristiche peculiari.”
 “Se leggendo questo libro avete trovato qualche consiglio appropriato, che vi aiuterà a procedere leggeri anche nella vita, è arrivato il momento di dirvi buon viaggio! E quando vi capita, buttate uno sguardo nel bagaglio degli altri perché… dimmi come fai la valigia e ti dirò chi sei!”
L'AUTRICE
Maria Letizia Polverini è nata a Roma ed è esperta di riordino. Viaggiando per il mondo si è appassionata alle culture orientali e ha cercato di applicarle al nostro modo di vivere per semplificarlo, allontanando ansie e preoccupazioni. Dopo L’arte del riordino dedicato a liberare la casa, questo è il suo secondo libro, per chi vuole alleggerire bagaglio e vita: idee e suggerimenti per viaggiare senza troppi pensieri attraverso paesaggi e città, con un occhio alla semplificazione anche nel quotidiano.
Fattitaliani

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