La difesa del bufalo, 6° caso per il commissario Mancuso nel nuovo romanzo di Carlo Barbieri. L'intervista di Fattitaliani

Mancano pochi giorni e "La difesa del bufalo" (Dario Flaccovio editore) il nuovo romanzo di Carlo Barbieri, che i lettori di Fattitaliani conoscono molto bene da vicino, verrà alla luce. Il libro è incentrato su un argomento di tragica attualità: il ritorno a Palermo di un foreign fighter con una missione suicida. Un romanzo con una certa potenziale "presa" sull'immaginario. Le prime due presentazioni sono fissate a Roma il 22 giugno, poi al Punto Flaccovio di Palermo il 29. Abbiamo intervistato l'autore.

Che cosa ci possiamo attendere dal romanzo?
Il romanzo, come tutti gli altri miei gialli, ha due protagonisti: Palermo - con la sua monumentalità, le sue miserie, il cibo da strada, la gente - e il commissario della Omicidi Mancuso: un commissario cittadino, uno che non si ammazza di lavoro ma quando si coinvolge diventa un mastino e un vero sbirro, con qualche mania.
Per esempio?
Nel modo con cui consuma il caffè: al bar Marocco in corso via Vittorio Emanuele, spalmandone qualche goccia sul bordo per non sentire il sapore della tazzina, e poi piazzandosi davanti alla Cattedrale finché non trova un particolare mai notato prima...
Per chi ancora non conosce Mancuso, che cosa puoi aggiungere su di lui?
È amante del cibo di strada un po' per passione e un po' per scapolaggine; sente il bisogno di un legame sentimentale stabile ma è imbranato con le donne; al momento innamorato di una ragazza decisamente più giovane di lui - ma non si sa di quanto - che abita nello stesso palazzo con sua madre. E dal momento che la madre deve avere un certo caratterino, se il marito l'ha lasciata anni prima di punto in bianco facendole trovare un bigliettino di due sole parole: "Mi bastò", i due si incontrano ma salvando le apparenze.... per esempio rientrando separatamente. Insomma un commissario "diverso" dal grande Montalbano: cosa riassunta felicemente da un recensore (Pippo La Barba) due... gialli fa: "Carlo Barbieri, il giallista che non somiglia a Camilleri". 
Tornando a "La difesa del bufalo", è il sesto caso di Mancuso: il lettore affezionato che cosa vi ritrova?
Il libro ha il carattere distintivo di tutti i mei gialli, ossia momenti di umorismo e di riflessioni sotto traccia, ma anche intuizioni momenti drammatici e addirittura ad altissima tensione; in più un paio di cose che non sfuggiranno al lettore. La prima è il "perché e come si diventa foreign fighter", affrontato dall'interno della mente del radicalizzato; e il "cosa succederà alla nostra vita di tutti i giorni sotto l'incubo del terrorismo, una minaccia a cui non eravamo abituati". 
E il significato del titolo?
Non posso rivelarlo. C'è il passaggio in cui il commissario Mancuso, che sta per essere tirato dentro gli avvenimenti che non gli competerebbero - ci lavorano infatti i Servizi segreti - e che al momento sa solo delle voci di un attentato, decide di parlarne riservatamente con Tranchina, il suo collaboratore più fidato. È il punto in cui si capisce, e credo porti dentro un grossa considerazione. E se non è grossa, per lo meno è mia. Giovanni Zambito.

Quarta di copertina
Un altro grande giallo di Carlo Barbieri dalle scene e i ritmi di un film, ricco di crescente tensione ma anche di tenerezza e umorismo. In primo piano è la Palermo estiva e colorata nei giorni in cui si prepara alla grande festa in onore della Santa patrona, il Festino. Ma questo non sarà un anno come gli altri: secondo i servizi segreti, è in preparazione un attentato suicida di matrice islamica. E la notizia non deve trapelare.
Tra i pochi che ne vengono informati vi è il commissario Francesco mancuso della Omicidi, la cui vita professionale e privata viene immediatamente condizionata. Lavorando su un caso di routine a Ballarò, Mancuso si troverà a essere il protagonista decisivo in una vicenda che accelererà rapidamente verso una partita a due con un finale al calor bianco. 

Carlo Barbieri è nato nel 1946 a Palermo. Ha vissuto nel capoluogo siciliano e a Catania, Teheran e  Il Cairo. Adesso risiede a Roma ma torna spesso nella sua Sicilia.
Ha scritto Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non, i gialli La pietra al collo, Il morto con la zebiba (pubblicato anche nella collana Noir Italia de IlSole24Ore), Il marchio sulle labbra e Assassinio alla Targa Florio - gli ultimi due con Dario Flaccovio Editore. Con la stessa casa editrice ha pubblicato anche la raccolta di racconti Uno sì e uno no. Barbieri è stato premiato, fra l’altro, al Giallo Garda,  al Città di Cattolica, al Città di Sassari, all’Efesto-Città di Catania e per due volte all’Umberto Domina. Cura una rubrica con Malgradotutto e collabora con diverse testate web. 

Fattitaliani

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