Cinema, Fattitaliani ha visto "The Founder" di John Lee Hancok: la storia imprenditoriale di Ray Kroc fondatore di MacDonald’s. La recensione

Il Film di John Lee Hancok, sceneggiato da Robert D. Siegel, ambientato alla fine degli anni ’50 negli Stati Uniti d’America, racconta la storia imprenditoriale di Ray Kroc, fondatore del marchio “MacDonald’s”, del quale è inutile qui scrivere di cosa stiamo parlando, visto che oggi è tra i dieci Brand più conosciuti e importanti del pianeta, almeno secondo il “Forbes”!

La sceneggiatura è originale, ma prende spunto dalla canzone “Boom, Like That” (https://www.youtube.com/watch?v=vFUSTz3p_WY) di Mark Knopfler - ex leader della famosissima Rock-Band inglese nata alla fine anni ’70 e sciolta agli inizi degli anni ’90, i “Dire Straits” - inserita nel suo quarto CD da solista dal titolo “Shangri-La” del 2004. Le parole scritte dal Geniale Cantante, Compositore e Chitarrista Mark Knopfler, di fatto contengono già tutti gli elementi essenziali ed i pilastri fondamentali che permisero a Robert D. Siegel di scrivere la sua brillante sceneggiatura, sviluppata ed ampliata magistralmente, mettendo in evidenza gli ingredienti del successo americano di Ray Kroc, così come si potrebbe dire del successo americano di Daniel Plainview (“There Will Be Blood”, 2007); così come si potrebbe dire del successo americano di Mark Zuckerberg (“The Sociale Network”, 2010); così come si potrebbe dire del successo americano di Steve Jobs (“Jobs”, 2013).
Il protagonista della storia, Ray Kroc - impersonato alla perfezione dal sempre più bravo e oramai Big Star indiscussa hollywoodian, Michael Keaton - nelle sue peripezie lavorative pre-successo da venditore porta a porta di frullatori superveloci, ad ogni insuccesso ripete a sé stesso sempre la stessa frase: «Non sono il talento, la genialità, la cultura, il sapere, la scienza a condurre al successo americano, a far guadagnare milioni di dollari; sono invece la perseveranza, la costanza, la tenacia!». Insomma, sembrerebbe che Kroc - almeno nel film e nella sceneggiatura dal quale è tratto - indichi una strada giusta e condivisa, saggia e di speranza per tutti i temerari, che certamente richiama nobilissimi e storici discorsi tenuti in momenti molto drammatici e decisivi delle sorti dell’umanità del secolo scorso; che certamente possiamo prendere in prestito proprio per confortare le parole che Kroc ripeteva a se stesso; e lo faccia con lo straordinario e incisivo discorso tenuto ai giovani studenti inglesi della “Harrow School” di Londra dov’era andato per una visita istituzionale, e dove da giovane era stato uno dei suoi allievi come allora lo erano quei ragazzi ch’era andato ad incontrare; discorso tenuto da uno dei più Grandi Statisti della storia dell’uomo di tutti i tempi, che a questi ragazzi, orgogliosi ed entusiasti della vita, che lo incitarono ripetutamente e a gran voce a parlare, disse: «The pessimist sees the problems in every opportunity. Whereas the optimist sees the opportunity in every problem … Never give in, never give in, never, never, never, never; in nothing, great or small, large or petty; never give in except to convictions of honor and good sense». Winston Churchill (1874 - 1965), discorso tenuto il 29 ottobre 1941 agli studenti della “Harrow School” di Londra. («Il pessimista vede i problemi in ogni opportunità. Invece l’ottimista vede l’opportunità in ogni problema … Non arrenderti mai. Non arrenderti mai. Mai, mai, mai, mai; in niente, grande o piccolo, importante o insignificante. Non arrenderti mai, se non di fronte ai tuoi principi o al buon senso.»).
Ebbene, il Film è veramente interessante e bello. Keaton è certatamene da candidatura al Golden Globe e all’Oscar! Non c’è dubbio alcuno. Il Cast è perfetto. Le ottime musiche di Carter Burwell accompagnano la narrazione filmica in maniera impeccabile e amplificano le emozioni e il pathos che genera la narrazione nello spettatore. Certamente è un ottimo Film. Ma il messaggio che alla fine del Film arriva allo spettatore attento, non è quello che abbiamo appena scritto citando lo sceneggiatore Siegel e scomodando inopportunamente Churchill.
Il vero messaggio è un altro, ed è lo stesso messaggio che lasciano gli altri bellissimi Film che ho citato, che raccontano la storia di personaggi famosissimi, che da poveri sono diventati ricchissimi, che hanno in comune, non certamente la “perseveranza”, ma la viscerale e cerebrale fortissima motivazione de “le tre leggi fondamentali dell’evoluzione” di Charles Darwin (1809-1882), riportate nel sul saggio scientifico “L’Origine della Specie” pubblicato a Londra nel 1859: «1) Spesso i membri di una popolazione hanno caratteri variabili, la maggior parte dei quali è ereditata dai genitori; 2) Tutte le specie possono generare una prole più numerosa di quella che può poi trovare sostentamento nell’ambiente. La disparità tra numero di individui e risorse disponibili porta necessariamente a una “lotta per l’esistenza”. In questa lotta per l’esistenza sopravvivono i più adatti, cioè gli individui i cui caratteri sono più vantaggiosi. Tutti gli altri non sopravvivono, perché la natura (cibo scarso, clima avverso, predatori, ecc.) opera una selezione naturale; 3) Gli individui che sopravvivono, quindi i più adatti, riproducendosi, trasmettono ai loro discendenti le caratteristiche vantaggiose, definite adattamenti».
Quali sono allora le “qualità” e i “talenti “ che devono possedere una donna o un uomo per avere gloria nell’età del consumismo e dell’economia globale, per avere successo nell’era della globalizzazione e del mercato unico internazionale, per diventare miliardari e “felici” come il “sogno americano” ci sussurra all’orecchio ogni momento della nostra vita?
Sono le “qualità” e “i talenti” raccontati in questi Film di cui ho scritto … non ne ho citati altri per ovvi motivi!
Vedere questo Film è anche un modo per capire cosa si deve fare per raggiungere il sogno americano e quali azioni bisogna mettere in atto, senza scrupoli, senza pensarci neanche un nanosecondo, senza esitazione alcuna, e le “qualità” per avere successo dalla prospettiva della quale stiamo discutendo sono: il cinismo, il tradimento, la falsità, la furbizia, l’insensibilità umana, l’indifferenza verso il prossimo, l’essere spietati, l’essere metaforicamente sanguinari, ignobili, avidi … in una parola, al posto dell’anima bisogna possedere la cupidigia! O come ha scritto nella sua bellissima canzone Mark Knopfler: «Or my name is not Kroc that's Kroc with a K ӏ A crocodile is not spelt that way now ӏ Ohh it's Dog eat Dog, Rat eat Rat ӏ Dog eat Dog, Rat eat Rat now ӏ Ohh it's Dog eat Dog, Rat eat Rat ӏ Kroc style - Boom like that».
Ecco il vero segreto! Tutto il resto sono chiacchiere per distrarre il povero sognatore, per convincerlo che la cultura, il talento, la genialità, ed il rispetto sono alla base di tutto in questa vita terrena di questo secolo. I fatti, purtroppo, che anche questo Film ci racconta, sono ben altri! 
Nell’ultima scena del Film, a San Bernardino in California, quando i fratelli Dick e Mac McDonald chiedono a Kroc come abbia potuto fare quello che ha fatto loro, Kroc senza esitazione alcuna, guardando il fratello minore Dick dritto negli occhi, gli dice «Se tu vedessi che il tuo peggior nemico sta affogando, lo salveresti. Io no, Dick! Io prenderei dell’acqua e gliela butterei in gola per farlo affogare. È questa la differenza tra me e voi. Per questo non siete riusciti a costruire un impero col vostro talento. Nel business se non sei capace di fare queste cose, non puoi fare business, non puoi avere il sogno americano.» Kroc guarda per l’ultima volta i McDonald, li lascia ricchi ma spogliati della loro geniale idea che adesso è divenuta di sua proprietà, e corre verso il successo miliardario planetario che lo renderà uno degli uomini più ricchi e più potenti di tutti i tempi.
ANDREA GIOSTRA.
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Fattitaliani

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