Walter Nestola, giovane attore e regista pugliese emergente, conversa con noi di Cinema e “Arte vera”. L'intervista di Fattitaliani

Ho incontrato pochi giorni fa Walter Nestola, giovane attore e regista pugliese emergente, che ha da poco realizzato un lungometraggio dal titolo "Briciole sul Mare" (2016) che è uscito nelle Sale Cinematografiche italiane a partire da Venerdì 8 aprile 2016, giornata della prima al Cinema Caravaggio di Roma, e che ha riscosso un successo imprevedibile ma comprensibile una volta visto il Film.
Il Film ha ricevuto tantissimi importanti riconoscimenti pubblici, anche in Festival importanti dei quali ci parlerà Walter nella nostra conversazione. Il Film che ha fatto il giro del mondo, è ora disponibile in DVD presso Mondadori, Ibs, Amazon, ecc. Prodotto da Nino Chirco, scritto da Guido Cerniglia insieme a Nestola, con le musiche originali che accompagnano tutto il film della bravissima e talentuosa Loriana Lana (intervista di Fattitaliani). Nel Cast, Walter Nestola, Lorena Noce, Nino Chirco, Guido Cerniglia, Enrico Chirico, Stefano Martinelli, Elena Pistillo, Jonata Arata, Francesco Nannini, Pierpaolo Saraceno e la partecipazione amichevole di Sergio Friscia.
Ciao Walter, e benvenuto presso la nostra Redazione. Grazie per aver accettato il nostro invito per questa conversazione che sicuramente, almeno per me e per la nostra Redazione, sarà molto interessante.
La prima domanda che faccio sempre agli artisti che intervisto, è quella di chiedere loro di presentarsi ai nostri lettori con parole semplici. Tu sei un attore e regista conosciuto, non ancora al grande pubblico, ma hai già un nome nel settore cinematografico italiano. Se dovessi presentarti ai nostri lettori, cosa diresti loro di Te? Dell'Uomo Walter Nestola?
Walter è una persona che ama molto la natura, con tutte le sue sfaccettature bellissime... Il Cinema per me è l'Arte che più di ogni altra cosa si avvicina alla natura.

Walter, ricordi come hai scoperto il tuo talento per quest'Arte? Cosa è successo che ti ha illuminato!? Cosa ha avuto un ruolo nella scoperta del tuo talento di artista, di attore, di regista in particolare?
Da piccolo ho sempre amato i Film, anche quelli più semplici, di tutti i generi, mi facevano andare in estasi quelli di Totò e tutt'ora non rinuncio a guardarli. Non posso vivere senza recitare in un film, mi sembra di perdermi e così ho pensato di mettermi in gioco. Sempre da piccolo ricordo che balbettavo, ero molto timido, ma solo immerso nella natura e respirando aria pura tra gli ulivi e i vigneti riuscivo a recitare senza balbettare, li trovavo la mia calma, interagivo con loro, inventavo scene...tutto improvvisato...il mio pubblico erano gli alberi e gli animali.
Walter, il mondo del qual fai parte è un mondo durissimo vissuto dall'interno, così come è bellissimo dall'esterno, da spettatore comodamente seduto in una comoda poltrona di una multisala attrezzata con le nuove tecnologie per vedere e ascoltare la narrazione filmica in relax e interesse. Ma vissuta dall'interno, passo dopo passo, giorno dopo giorno, è tutt'altra cosa! Come è stata la Tua esperienza a partire da quando hai deciso, da giovanissimo, di iniziare questo percorso? Quali scuole hai frequentato e perché che hai frequentato e scelto proprio quelle?
Questo sicuramente non è un mondo che mi appartiene, io entro ed esco senza farne parte. Mi spiego meglio. Io amo il cinema, quindi ogni volta che interpreto un personaggio io sogno, immagino, vivo quel carattere, ma subito dopo ritorno alla base, e mi gusto tutto con molto distacco su quella poltrona del cinema.
Sicuramente non potrei rispondere a queste domande se non avessi frequentato la “Scuola di Cinema IMMAGINA” di Firenze, del regista Giuseppe Ferlito. Ricordo il primo giorno con tanta gioia, finalmente stavo percorrendo la strada che amavo tanto, ed era solo il primo giorno. Da li in poi non mi sono più fermato.
Walter, se dovessi fare dei nomi delle persone più importanti con cui hai lavorato in questi anni, che ti hanno lasciato qualcosa della loro esperienza di Artista, che hai incontrato nel mondo della tua Arte, chi ricorderesti raccontando di loro qualcosa ai nostri lettori, e perché proprio loro?
Guido Cerniglia, attore, maestro, ma anche amico, mi ha insegnato tantissimi trucchi, spero di aver assimilato almeno il 20%.
Giuseppe Ferlito, Maestro, regista, artigiano del cinema... il Top!
Walter, come tutti gli artisti che iniziano dal basso e non sono figli d'Arte, avrai incontrato delle difficoltà, avrai lottato e superato gli ostacoli che si sono frapposti tra il tuo sogno di fare l'Artista e la quotidianità con tutti i suoi problemi. Qual è stata la difficoltà più dura e più difficile da superare che ancora oggi ricordi con timore, ma al contempo con la soddisfazione di averla superata con successo?
Poter fare cinema, è bellissimo ma difficilissimo, ogni passo è un ostacolo, ma ben venga, sono giovanissimo con tanta voglia di sbagliare e imparare. Il mio timore più grande è non poter realizzare un sogno, quindi il cinema per me non è un sogno, ma una realtà che fa sognare.
Ma tutto questo ci porta dritti dritti ad un'altra interessante domanda, Walter. Spesso il mondo dell'Arte, del Teatro, del Cinema, della TV, si caratterizza per eventi spiacevoli che subiscono i protagonisti (gli attori, le attrici, i registi, i produttori, gli sceneggiatori, etc..) e che si materializzano dietro le quinte, nel backstage, nei luoghi che lo spettatore non vede e non immagina nemmeno. Qual è stata nella tua carriera l'esperienza più brutta che hai fatto e che non vorresti fosse mai accaduta?
Ancora non ho mai avuto questo tipo di esperienze, ma avrò tempo, ci scommetto! (sorride!).
Sai Walter, fin da ragazzino sono stato un grande lettore, amante della letteratura che mi faceva fare viaggi straordinari con la fantasia e con l'immaginazione. In adolescenza, a diciassette anni circa, ho scoperto quello che secondo me è il più grande scrittore del profondo dell'animo umano della storia dell'Uomo e della storia della letteratura internazionale: Fëdor Michajlovič Dostoevskij! In uno dei suoi romanzi più conosciuti e più belli, “Memorie dal sottosuolo” pubblicato nel 1864, tra le righe del suo romanzo ci parla della “Teoria dell'Umiliazione”. Sai, Walter, che questo concetto così importante che tracciò Dostoevskij nel 1864, a partire dagli anni '90, alcuni scienziati e psicologi americani, ne hanno fatto una vera e propria teoria psicodinamica, un modello psicologico? Questo approccio scientifico, che si basa su modelli scientificamente validati, parte dal presupposto che: «sono più le umiliazioni che subiamo nella nostra vita ad insegnarci a vivere meglio e a sbagliare sempre meno: si impara dalla propria esperienza e dai propri errori, soprattutto quando sono gli altri a farceli notare e magari ridono di noi!».
Cosa ci dici in proposito, per quella che è stata ed è la tua esperienza di artista ma anche e soprattutto di vita vissuta?
La penso anch'io in questo modo, sono però delle umiliazioni costruttive, errori che fanno imparare, le frasi non dette sono quelle più incisive. Tutto è positivo se serve a migliorare, chi vuole umiliare pensando di scoraggiarti, fa esattamente l'opposto.
Walter, il mondo del teatro, del cinema e dell'arte in genere è un mondo pieno di insidie e di compromessi. Spesso abitato da tanti piccoli serpenti che non hanno nulla a che vedere con l'Arte ma che si insinuano nei suoi meandri per trarne profitto o piccoli e meschini vantaggi personali, come per esempio sedurre con l'inganno giovani artisti o artiste con promesse che non potranno mai mantenere, portandoli verso strade senza ritorno. E' molto difficile trovare persone che ti diano una mano con sincerità e senza un tornaconto personale. Questa piccola introduzione l'ho fatta per chiederti cosa ti hanno detto i tuoi genitori quando hai comunicato loro che volevi fare l'attore, il regista, insomma l'artista della settima arte? Do chiaramente per scontato che quello che ho detto prima fosse risaputo e noto anche ai tuoi genitori. Ti ricordi che età avevi quando ne hai parlato schiettamente con loro? Sono stati da subito tuoi alleati oppure hanno cercato in tutti i modi di dissuaderti?
I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, con un pizzico di diffidenza e spesso grazia a quella diffidenza che ho ereditato da loro, mi sono trovato molto bene, quindi lontano da fatti spiacevoli, almeno per ora.
Walter, mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero rispetto ad una bellissima frase incisa nel grande Frontale del Teatro Massimo di Palermo, famoso perché costruito da due dei più grandi architetti del XIX secolo, Giovan Battista Filippo Basile e il figlio Ernesto Basile. Il Teatro Massimo di Palermo è il secondo più grande d'Europa per grandezza e capienza di spettatori e possiede una qualità acustica terza in Europa solo dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. La frase incisa sul Frontale è questa: «L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire».
Tu, Walter, leggendo questa frase cosa ti viene in mente? A cosa pensi? Cosa ti ispira che vuoi dirci riflettendoci un momento?
Teatro bellissimo, spesso mi sono fermato a guardarlo immaginando. Leggendo quella frase mi viene in mente questo: L'arte si fa se si ama.... anche senza soldi ma si fa... rimane per tutta la vita dentro di noi. Una semplice frase che racchiude tutto.
Walter, hai mai pensato di abbandonare la tua professione? Di lasciare perdere tutto? Non necessariamente per motivi di difficoltà o per problemi di lavoro, ma semplicemente perché volevi sperimentarti in un altro settore dell'Arte che hai imparato? Oppure fare un'altra professione per la quale hai nutrito da bambino un'intensa passione oltre al Cinema? In fondo l'Arte è proprio questo: la capacità di suscitare emozioni nell'essere umano! Se non c'è emozione, non c'è arte!
Mai pensato di lasciare, però penso spesso a dei cambiamenti, sperimentando e mangiando cinema, teatro e musica.
Walter, quali sono i lavori che ami ricordare ai nostri lettori che hai fatto negli ultimi due/tre anni, che hanno riscosso un successo di pubblico e di critica importante? E quali sono i motivi per i quali sei legato professionalmente e affettivamente in modo particolare a questi lavori?
Il film “L'affarista” (2014) di Giuseppe Ferlito, e “Ultimo Carico” (2010) di Giuseppe Ferlito, i miei primi due lungometraggi da coprotagonista.
Spot per il settimanale “Giallo” di Urbano Cairo andato in onda su La7 e RAI.
L'umo dal fiore in bocca” (2013), opera in musica tratta da un atto di Luigi Pirandello, diretto da Guido Cerniglia. Io recitavo e cantavo accanto ad Alberto di Stasio e Benedetta Rossi.
Un film sui Combattimenti diretto da Alessandro Baccini, “Una ragione per Combattere” (2014).
Briciole sul mare” (2016), dove interpreto uno svampito, intelligente, furbo, romantico, sarcastico...sembro fuori dal mondo, invece sono solo un sognatore.
Il primo ruolo in una serie TV “L'onore e rispetto parte 5“ con Gabriel Garko in onda nella primavera 2017.
Sono legato a tutti questi lavori perché sono i miei primi lavori … quelli dove impari di più, dove sbagli di più, dove inciampi e ti riprendi portando a casa delle grosse soddisfazioni.
Walter, io so – mi sono bene informato! (Sorrido!) - che il tuo ultimo Film, “Briciole sul mare”, il tuo primo da regista, ha ottenuto e sta ancora ottenendo tantissimi riconoscimenti dal mondo della settima arte e da tantissimi critici che spesso sono spietati quando giovani artisti si “avventurano” a realizzare delle Opere Cinematografiche. Vuoi dire ai nostri lettori di questi riconoscimenti nazionali ed internazionali e del successo che ha avuto questa intelligente, bellissima ed interessantissima produzione?
Briciole sul mare” è prevalentemente una commedia, ma spazia dal poetico al drammatico per poi passare dal grottesco al fantastico. Sicuramente è qualcosa di diverso che spesso non siamo abituati a vedere. Sono più storie, legate tra loro da un filo conduttore e un finale a sorpresa, inaspettato. Un film senza tecnologie in tutti i sensi. La bellezza del film è la purezza dei paesaggi di vita reale, il ritorno alle origini, tradizioni, quello che siamo ancora. La Sicilia, il Salento, la mia Copertino, il sole, il mare, una barca, gli spaghetti...la genuinità e l'entusiasmo di fare, la passione, l'amore e soprattutto il cuore, questi sono i fattori che hanno caratterizzato il film. Infatti è stato premiato al Formia Film Festival 2016 per le musiche di Loriana Lana, è stato apprezzato da alcuni critici cinematografici che ne hanno parlato anche in TV, nelle reti nazionali, dal “Cinematografo” di Gigi Marzullo su Rai Uno, a “Supercinema” di Canale 5, e su Rai DueTroppo Giusti”. Inoltre, apprezzato oltreoceano dove ci aspetta un tour cinematografico di ben 12 tappe nella primavera 2017, che toccherà le maggiori città americane e canadesi. Il Film è in concorso per i David di Donatello 2017. Tutto questo mi rende felicissimo e orgoglioso, come rende orgoglioso anche il produttore Nino Chirco, che più di tutti ha creduto in me e in questo film. Quindi il segreto di tutto ciò è una squadra vincente, fatta da un cast tecnico e artistico in piena forma, che prima ancora di essere ottimi professionisti e colleghi, siamo dei grandi amici nella vita. Abbiamo creduto tutti in un progetto che non è più progetto ma “Briciole sul mare”.
Quali sono, invece, le opere alle quali stai lavorando in questi mesi, dopo il film “Briciole sul Mare”, e quando potranno goderne i tuoi ammiratori, i tuoi fan e i tuoi follower?
In questo periodo sono calmamente agitato nel sognare un nuovo film! (sorride!). Tanti progetti che per scaramanzia artistica preferisco non parlarne.
Sei consapevole, Walter, che quando si diventa famosi e la professione assorbe tutto il proprio tempo diventa difficilissimo riuscire a mantenere un livello professionale ed artistico di altissimo livello? Tu oggi come fai a gestire la tua vita relazionale e amorosa? Molti artisti, soprattutto quelli hollywoodiani, amano dire «to become a great actor you have to choose: either work or love!» (per diventare un grandissimo attore devi scegliere: o il lavoro o l'amore).
Pensi che i grandi attori americani, vincitori di Oscar e Golden Globe, che hanno fatto questa scelta di vita, abbiano torto o ragione? Qual è il tuo pensiero in merito?
Purtroppo hanno ragione, ma sicuramente da qualche parte nel mondo l'amore aspetta loro.
Sai Walter, in un certo qual modo ne hai parlato anche Tu, paradossalmente non parlandone affatto nel tuo primo film “Briciole di Mare” - e questo devo dire la verità: è geniale! - che esiste un nuovo approccio psicodinamico e psichiatrico, che si sta sviluppando velocemente e sta richiedendo studi molto intensi ed interessanti che sono indirizzati nel cercare di capire quella che gli scienziati di questo modello definiscono “Second Life”?
È una “vita virtuale parallela” che si vive in contemporanea a quella reale del quotidiano, ma che spesso porta ad una sorta di dipendenza e di distacco dalla realtà sconfinando nel patologico e in vere e proprie forme di psicosi. Forse il Cinema Fantastico, il Cinema di Fantascienza, nel passato hanno avuto questo ruolo: consentire l'immedesimazione dello spettatore in una dimensione altra, fantastica appunto, fantascientifica se vogliamo! Oggi tutto questo, almeno nei ragazzi e negli adolescenti, viene vissuto normalmente attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie più innovative e attraverso l'esperienza diretta della realtà virtuale che porta molti ragazzi a vivere più intensamente e più emotivamente quella che è una dimensione finzionale, piuttosto che quella reale delle cose di tutti i giorni fatte di dolore fisico, di gioie condivise, di contatto con il proprio compagno o con la propria compagna, di umanità vera insomma. Ma qui rischiamo di aprire un portone che ci porterebbe altrove ma che certamente vorrei, la prossima volta, se vorrai, approfondire con Te perché, secondo me, l'Arte può avere un ruolo importante per arginare questo fenomeno in forte crescita ed espansione all'interno del mondo delle nuove generazioni. Nuove generazioni che si muovono su questi binari con estrema naturalezza e leggerezza, che a noi adulti sono spesso sconosciuti e incomprensibili: in fondo siamo un po' gli analfabeti del XXI secolo rispetto alle nuove tecnologie multimediali e virtuali che gli adolescenti di oggi, di tutte le latitudini, vivono come parte integrante di loro stessi. Noi invece non sempre comprendiamo questa “nuova dimensione” e non riusciamo ad introiettarla, come invece fanno loro naturalmente e senza alcuna difficoltà, fin quasi dalla nascita. Cosa pensi, Walter, di questo “nuovo mondo”, di questa “nuova dimensione di vita vissuta virtualmente”? Di questa cosiddetta “second life”?
Non sopporto assolutamente questa “second Life”, la digerisco male, la odio, non fa per me, però come si potrebbe vivere senza? Ormai è tutto social, saresti un asociale se non utilizzassi un social network, prima si socializzava per strada, ora la strada è più diretta ma non puoi guardare gli occhi di nessuno... lo specchio dell'anima, nella “second life” sono i social network.
Walter, adesso una domanda che a me piace tantissimo perché ci porta d'improvviso ai momenti più belli della nostra vita, l'infanzia dove sognavamo e giocavamo non conoscendo ancora cosa il futuro ci avrebbe riservato: hai un sogno nel cassetto che ti porti dietro fin da bambino, da allora, da quando giocavi spensierato e felice, e che oggi vorresti realizzare?
Andare sulla luna, ma è un sogno nel cassetto (sorride!).
Grazie Walter per essere stato con noi e per averci raccontato della tua Arte e della tua bellissima esperienza di Uomo e di Artista. Non mi resta che augurarti di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e importanti, e non posso che farti il mio in bocca al lupo per il tuo futuro artistico e professionale che sia sempre più glorioso e ricco di successi professionali ed umani. Grazie ancora e Ti aspetto per la prossima intervista!
Grazie mille alla Redazione, grazie di cuore ad Andrea Giostra per avermi intervistato, con delle domande particolari e interessantissime alla quale con tanto piacere e sfogo mi sono rapportato.
Andrea Giostra

Per saperne di più sul Walter Nestola, potrete consultare i link di seguito elencati:
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I lettori che volessero conoscere l'autore dell'intervista, Andrea Giostra, potranno consultare la sua Official Facebook Page:


Fattitaliani

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