Tony Del Monaco, "Un artista in punta di piedi": "Quando il successo mi volterà le spalle, io me ne andrò in punta di piedi"

Tony Del Monaco grande artista e persona umile. Scoprì le sue doti canore a Roma dove studiava giurisprudenza e fu invogliato a cantare nelle feste studentesche.
Sono gli stessi compagni di corso a negarlo alla professione di avvocato ed a spingerlo verso quella di cantante. Sono anni molto difficili, a volte saltò anche i pasti. Tra un esame e l’altro, scriverà canzoni come paroliere ed altre che interpreterà personalmente. Nel 1959, firmò il suo primo contratto discografico con la RCA. La sua brillante carriera lo vide anche attore televisivo. Raccolse meritati successi nelle trasmissioni televisive “Scala Reale, Canzonissima, Partitissima”.
Ebbe successo in tutta Europa, in America ed in Giappone. Tuttavia, conservò la sua “anima da montanaro” come si riconobbe in un’intervista. Tra i suoi successi ricordiamo “L’ultima occasione” cantata anche da Mina e Tom Jones, “La voce del silenzio”, “Una spina e una rosa”, "A Maria” dedicata alla mamma.
Nello studio di registrazione Trafalgar, si è tenuta la presentazione del libro "Tony Del Monaco - Un artista in punta di piedi" di Giancarlo Colaprete e Fernando Fratarcangeli.
A prendere la parola per primo, Renato Marengo, produttore discografico: “La Trafalgar è la Casa della Musica, dove hanno iniziato molti artisti e compositori. Tony Del Monaco era di casa qui”. Ha partecipato alle colonne sonore di ben otto film che sono circolati negli anni 60 nelle sale cinematografiche italiane. Tra tutti ricordiamo: “Diciottenni al sole”, “Mani in alto” “La voglia matta” “Non ti scordar di me”. “Quest’anno a dicembre avrebbe compiuto 80 anni, quest’iniziativa arriva un po’ in ritardo ma è pur sempre molto importante, grazie anche alla testimonianza di molti artisti che lo hanno conosciuto”.

Giancarlo Colaprete: “E’ stata un’esperienza unica, ha rappresentato la mia seconda laurea valida in tutto il mondo. Conobbi Tony nella sua casa a Sulmona più di trent’anni fa anni fa ed ho il rimpianto di non avere una foto con lui. La finalità del libro è di dare la giusta dimensione ad un artista che non è stato molto seguito dalla stampa perché rifuggiva dalle cronache mondane, dai pettegolezzi pubblicitari, evitava di imbastire finti scandali per far circolare il proprio nome. Ho voluto riportare alle generazioni future una figura di artista eccezionale. Una specie di vendetta nei confronti di chi lo stava dimenticando. Ho iniziato a raccogliere materiale in tutto il mondo, es. Messico, Argentina, Uruguay, Perù, Cile, Brasile, Korea, Israele etc.. Lungo il percorso ho avuto il piacere di conoscere Fernando Fratarcangeli che ha condiviso l’interesse con grande professionalità ed amicizia. Il libro è edito dall’Associazione Culturale Nomadi Fans Club “Un giorno insieme” di Sulmona, con il contributo di Enti Finanziatori. La prima versione del libro era di 400 pagine perché avevamo riportato tutta la rassegna stampa, poi lo abbiamo snellito ed adesso è di 200 pagine. Tony è una grande risorsa non solo per l’Abruzzo ma anche per tutta l’Italia. Vorremmo avviare un Premio a lui dedicato, esiste un sito www.tonydelmonaco.it dove si può trovare in PDF anche il materiale che non è stato inserito nel libro. Sarebbe bello intitolargli una struttura culturale e dedicargli un francobollo celebrativo.
Fernando Fratarcangeli: “Sono passati quasi cinquant’anni dal suo primo disco “Vita mia”. Ero un bambino e chiesi ai miei di comprarmi un giradischi. Il negoziante mi regalò una serie di dischi ed è in questo modo che cominciai a apprezzare i Platters e Tony Del Monaco con la canzone “Parla tu cuore mio”. Nei primi anni della sua carriera era poco conosciuto, ha partecipato a quattro Festival di Sanremo ed ha scritto testi per molti cantanti internazionali. Fu il periodo in cui scrisse “Cronaca di un amore” riproposta poi da Massimo Ranieri.

L’autore televisivo e musicale Andrea Lo Vecchio: “Era un grande artista che la gente ha dimenticato. In Italia non abbiamo la cultura degli artisti di una volta, molti li considerano solo vecchi. Il libro è un’operazione culturale che fa bene alla musica.
Presente anche la sorella, Franca: “Il testo è veramente eccezionale. C’è un apparato documentale notevole, così come le testimonianze e le fotografie. Mio fratello era una persona sincera, colta, viveva con grandi valori. Non ha mai coltivato filoni commerciali. Era un antidivo per antonomasia. Amava il suo lavoro, era molto attaccato alla sua famiglia e a noi ed a tutta la parentela. Veniva a casa quasi ogni settimana. Nostra madre era il faro della sua esistenza, avevano un rapporto simbiotico. Ci rendeva sempre partecipi della sua vita. In questo modo riteneva di dover rimanere nel ricordo degli altri”.

L’Impresario Rocco Meuti: “Tony meritava molto di più, era una persona umile, facevamo le feste di piazza ed erano in moltissimi a partecipare”.
Il titolo della biografia “Un artista in punta di piedi” nasce da una risposta che Tony diede ad Elisabetta Ponti: “Io non sono convinto che il successo durerà per cui, quando mi dovesse voltare le spalle, me ne andrò in punta di piedi”.
A far da moderatore all’incontro, Antonio Ranalli. Il libro è in vendita sul sito e nelle librerie specializzate in musica ed è dedicato a Monica Marchesini, collaboratrice di Massimo Ranieri, scomparsa nel 2010 .


Elisabetta Ruffolo
Fattitaliani

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