Rete 4, stasera a "È sempre Cartabianca" manovra economica e disparità economiche fra famiglie

 


Questa sera È sempre Cartabianca arriva all’ultima puntata prima della pausa natalizia e lo fa con un appuntamento che, più che chiudere l’anno, ne mette in evidenza tensioni e nodi irrisolti. Martedì 23 dicembre, in prima serata su Rete 4, Bianca Berlinguer e i suoi ospiti affrontano i principali temi di attualità senza filtri, intrecciando politica, economia e vita quotidiana proprio mentre il Paese si prepara alle festività.

È sempre Cartabianca: cosa aspettarsi dalla puntata del 23 dicembre 2025

Al centro della serata ci sarà un’analisi approfondita della manovra economica, approdata al Senato dopo giorni di frizioni all’interno della maggioranza. Uno dei fronti più critici resta quello delle pensioni, dove il governo è intervenuto più volte con modifiche e ripensamenti. Il nodo principale riguarda l’uscita anticipata dal lavoro: alcune aperture annunciate per il 2025 sono state accantonate, tra cui la possibilità di raggiungere il requisito minimo per la pensione di vecchiaia a 64 anni combinando pensione pubblica e previdenza complementare. A subire maggiormente le conseguenze delle nuove misure sono ancora una volta i lavoratori precari e chi svolge attività particolarmente pesanti.

I tagli previsti negli anni successivi appesantiscono ulteriormente il quadro: 50 milioni in meno nel 2033 e 100 milioni dal 2034 per le forme di anticipo pensionistico, insieme alla riduzione del Fondo destinato ai lavori usuranti, che dal 2033 perderà 40 milioni l’anno. Ci si domanda quindi come garantire una reale tutela a chi ha iniziato a lavorare presto o opera in settori logoranti, e fin dove sia possibile chiedere altri sacrifici a queste categorie. Cambiamenti anche sul tema del Tfr, con un ampliamento del numero di aziende tenute a versarlo direttamente al fondo Inps.

Nel corso della puntata si discuterà anche della situazione delle famiglie italiane alle porte del Natale. Dal confronto tra gli ospiti emergono forti disparità: c’è chi può permettersi cenoni, bottiglie pregiate e vacanze, e chi invece fatica a coprire perfino le spese essenziali. Un dato significativo fotografa l’evoluzione dei consumi: quasi un regalo su cinque viene acquistato a rate o tramite finanziamento. Le tredicesime, sempre più spesso assorbite da utenze e costi obbligati, non bastano a restituire respiro alle famiglie.

La spesa media per i doni si aggira sui 211 euro, ma non indica un reale miglioramento economico: a sostenere gli acquisti è soprattutto l’aumento generalizzato dei prezzi, non una maggiore disponibilità economica. Intanto circa dieci milioni di persone vivono in condizioni di povertà e la distanza tra chi ha molto e chi ha poco continua ad ampliarsi.

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