Presentato ai Musei Capitolini il volume "MARCO AURELIO NELL'ERA DIGITALE"

 


Sono trascorsi vent’anni da quando, il 22 dicembre del 2005, è stata inaugurata la Sala dell’Esedra del Marco Aurelio ai Musei Capitolini, progettata da Carlo Aymonino nel Giardino Romano di Palazzo dei Conservatori in Campidoglio.

Destinata a ospitare il celebre monumento bronzeo dopo il restauro del 1990, nonché a offrire nuovi spazi espositivi e valorizzare i resti del Tempio di Giove Capitolino, la nuova aula rappresenta una delle architetture contemporanee più significative realizzate nel periodo, tracciando una traiettoria che dalla Roma classica attraversa Michelangelo per giungere alla museografia moderna.

 

Per celebrare la ricorrenza, nella stessa sala è stato presentato ieri il volume Marco Aurelio nell’Era Digitale (Gangemi Editore), frutto di una collaborazione tra Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali (Musei Capitolini) e Sapienza Università di Roma (Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica e Dipartimento di Architettura e Progetto). Alla presentazione sono intervenuti la Prorettrice di Sapienza Università di Roma Anna Maria Giovenale, nonché importanti personalità del mondo accademico e scientifico, quali Fabio Graziosi (Rettore dell’Università dell’Aquila), Manuel Orazi (professore presso l’Accademia di architettura di Mendrisio, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana), Luigi Oliva (Direttore dell’Istituto Centrale del Restauro) ed Eugenio La Rocca (Accademico dei Lincei). Presente, inoltre, Francesco Rutelli, già sindaco di Roma.

 

Il volume, curato dal Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce e dai professori Vincenzo Gattulli, ordinario di Scienza delle Costruzioni e Spartaco Paris, ordinario di Tecnologia dell’Architettura, illustra i risultati di un’attività di ricerca incentrata sull’Esedra di Marco Aurelio e sul monumento bronzeo, dove sapere umanistico e sapere scientifico si coniugano in una collaborazione multidisciplinare tra ingegneri, architetti, storici dell’arte e restauratori. Ambiti moderni quali la robotica, la sensoristica e la digitalizzazione (con la realizzazione di un “gemello” digitale del Marco Aurelio) sono stati messi a frutto per fornire una comprensione più profonda e offrire nuovi strumenti di tutela, incidendo sulla manutenzione predittiva del monumento e sul monitoraggio ambientale e strutturale della Sala dell’Esedra.

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