Stasera su Retequattro il docufilm inedito «INFERNO AL BATACLAN» in seconda serata

 


A 10 anni dalla strage e dagli attentati di Parigi, Retequattro ricorda le vittime dell’attacco con il documentario in prima visione assoluta Inferno al Bataclan - 13 novembre 2015. 

Pris au piege - Le 13 novembre 2015, realizzato da Frédéric Tonolli e David Fritz Goeppinger, va in onda giovedì 13 novembre, in seconda serata, e riporta le testimonianze di molti dei sopravvissuti al più grande attentato terroristico della storia francese.

Una serata apparentemente normale si rivela una trappola mortale e una lotta per la sopravvivenza, che durerà diverse ore. Uno scenario, fino ad allora, impensabile. 

Diverse persone, in particolare, David, Nicolas, Émilie e Sébastien, raccontano minuto dopo minuto come siano riusciti a scampare dal caos, le scelte affrontate e i pericoli incontrati. Uno di loro, David, trova in sé risorse impensate per aiutare Caroline.

«Ho visto l’Inferno di Dante» ha affermato un agente intervenuto sul luogo del massacro, una volta uscito dal Bataclan. «Non mi hanno rubato l’anima» conclude, risolutamente, David.

Durante il concerto degli Eagles of Death Metal, mentre suonano la canzone Kiss the Devil, un gruppo armato dell’ISIS, composto da Ismaël Omar Mostefaï, Samy Amimour e Foued Mohamed-Aggad, si accanisce sugli spettatori e sul gruppo rock americano all’interno dello storico teatro parigino.

L’attacco inizia alle 21.47 e si protrae fino alle 00.58, quando termina il blitz di B.R.I. (Brigade de Recherche et d'Intervention) e R.A.I.D. (Recherche, assistance, intervention, dissuasion). 

Il bilancio è di 90 vittime, tanti i feriti. Tra i sopravvissuti, molti soffriranno di disturbo post traumatico da stress.

Nello stesso momento in cui si consuma la strage del Bataclan, Parigi è teatro di una serie di attentati, concentrati nel I, X e XI arrondissement e allo Stade de France, a Saint-Denis, nella regione dell'Île-de-France.

Il commando è composto da almeno dieci persone, fra uomini e donne, e sarà responsabile di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie. 

Le vittime, in totale, saranno 130, cui si aggiungono 413 feriti, di cui 99 gravi. Si tratta della più cruenta aggressione in territorio francese dalla Seconda guerra mondiale e del secondo più grave atto terroristico nei confini dell'Unione europea, dopo gli attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid. 

Un evento durante il quale, in un discorso televisivo, il presidente francese François Hollande dichiarerà lo stato di emergenza in tutta la Francia e annuncerà la chiusura temporanea delle frontiere. 

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