Stasera MIGUEL BENASAYAG. ESISTERE NELL'ERA TECNOLOGICA al Centro Culturale di Milano

 


Per il ciclo di incontri “DALLA PARTE DELL’UMANO. Protagonisti delle neuroscienze, della filosofia e della psichiatria”giovedì 27 novembre alle 21 al Centro Culturale di Milano Miguel Benasayag – neurologo, biologo e psicoanalista franco-argentino – guiderà una riflessione su “Esistere nell’era tecnologica. Singolarità, umano, artificiale”.

Oggi, molte utopie – politiche, tecnologiche, ecologiste – pur differenti nel colore hanno un punto in comune: una crescente svalutazione dell’umano, quasi un suo sottile disprezzo.

Si sogna un mondo dove gli errori e le imperfezioni dell’uomo vengano cancellati da un’organizzazione tecnologica, economica e sociale più efficiente.

 

Idee che abitano la nostra cultura da decenni sembrano giunte a un bivio: l’essere umano, visto come una “macchina” vivente, può essere sostituito, messo fra parentesi, persino osteggiato in nome del progresso e di un ordine che bandisca differenze e conflitti.

Ciò che un tempo apparteneva allo sforzo umano, oggi pare possa realizzarsi con maggiore efficienza e velocità grazie alle nuove tecnologie.

Nel linguaggio del potere, gli individui valgono finché producono o consumano, tanto che la violenza delle guerre rende la morte di decine di migliaia di uomini, donne e bambini un evento ritenuto inevitabile, al quale occorre rassegnarsi e addirittura abituarsi.

Ma allora, che ne è dell’irriducibile nucleo dell’essere vivente?

Nelle scienze, nella pratica medica e psichiatrica, in filosofia e in letteratura, questa domanda emerge con forza sempre maggiore.

 

Che cosa possiamo ancora chiamare “umano”?

Che cosa lo custodisce, lo distingue, lo fa resistere?

E che cosa permette all’umano di fiorire, di espandersi senza perdere sé stesso?

Che cosa educa davvero all’umanità?

Infine, perché questa via, fragile e complessa, è migliore – anche socialmente, civilmente, economicamente – delle scorciatoie che promettono perfezione?

 

Sono tutte domande che non chiedono risposte rapide, ma uno sguardo capace di restare. Ed è a questo sguardo che l’incontro invita.

 

Miguel Benasayag filosofo e psicoanalista, ricercatore ed epistemologo, è nato in Argentina. Dopo la prigionia sotto la dittatura militare, si è rifugiato in Francia dove vive tutt'oggi. Attivo politicamente e nel sociale, è fondatore del collettivo internazionale «Malgré Tout». Noto in Italia per il volume “Oltre le passioni tristi” (Feltrinelli, 2015), per Jaca Book, oltre al presente, Benasayag ha scritto la Postfazione al libro di Paolo Bartolini e Lelio Demichelis “La vita lucida. Un dialogo su potere, pandemia e liberazione” (2021) e nel 2021 ha pubblicato “La singolarità del vivente”.

 

Il ciclo di incontri continua

 

23 Febbraio 2026 h. 21

Thomas Fuchs

La fioritura dell’umano. La realtà della incarnazione

 

17 marzo 2026 h. 21

Derrick de Kerckhove

“Datacy” e perdita del senso.

Comunicare e condividere l’umano

 

Fattitaliani

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