"Scusa" è il singolo d'esordio di Secondo, disponibile da giovedì 6 novembre su tutte le piattaforme di streaming digitale.
Il brano nasce come un impulso viscerale, una scarica emotiva che si apre lentamente fino a diventare una confessione. Dietro la sua energia iniziale si nasconde un gesto di resa, un momento in cui la rabbia si scioglie e lascia spazio alla vulnerabilità. "Scusa" è una parola che si incrina, che si tende tra orgoglio e bisogno d’amore, tra il peso di ciò che non si è detto e la leggerezza che arriva solo dopo averlo detto davvero.Secondo, con questo singolo d'esordio, attraversa il conflitto e approda all’intimità: un dialogo a cuore aperto con se stessi e con chi ci ha cresciuti, amati o feriti. Nel testo, le scuse diventano una catena di immagini familiari - "Scusa mamma, scusa se mi sono fatto del male / Scusami papà, non c’è uomo più di te" - che si intrecciano fino a trasformarsi in una preghiera laica, accesa dal desiderio di perdonarsi.
“Scusa” racconta quel momento fragile in cui ci si riconosce umani, quando dire scusa non è più un atto di debolezza, ma un modo per guardarsi allo specchio e provare, finalmente, a fare pace con ciò che si è.
Il brano "Scusa" è stato scritto da Stefano Squillante, prodotto da Marco D’Antuono.
Il mix ed il master sono stati curati da Matteo Conzatti.
Le fotografie sono di Maria Camilla Torre.
L'artwork è stato dipinto da Piervincenzo Nocera.
Modello: Roberto Fortunato.
Secondo nasce da un gioco di significati: è il secondogenito, ma anche la figura che resta nell’ombra, indispensabile e silenziosa, come un secondo nel tempo - fugace, invisibile, eppure essenziale.
Il progetto prende vita nel 2018, quando, dopo anni da corista e musicista al servizio di altri artisti, sceglie di mettersi in primo piano per scoprire sé stesso attraverso la musica.
Le sue canzoni nascono dal desiderio di dare voce a emozioni comuni ma spesso taciute, con parole semplici che diventano universali. Musicalmente, il suo mondo intreccia cantautorato classico, rock, suggestioni popolari napoletane e una certa solennità liturgica, in un equilibrio tra immediatezza e profondità.



