Radio2 Stai Serena, Roberto Bolle ricorda le gemelle Kessler: "hanno portato grazia ed eleganza nelle case di tutti"

 


“Grandi icone che hanno rappresentato un mondo.

Hanno portato in quegli anni gioia, bellezza, leggerezza, la novità. Hanno dato piacere che è quello che la danza riesce a fare meglio di altre cose”, così ha ricordato le gemelle Kessler Roberto Bolle ospite di Radio2 Stai Serena, condotto da Serena Bortone con Massimo Cervelli. “Con la loro grazia, eleganza e il loro essere solari e belle sono entrate nelle case di tutti”, ha aggiunto, “Ho fatto un omaggio bellissimo anche a loro a ‘Danza con me’ e alla televisione degli anni ’60: è un mondo che sparisce e mi ha fatto tristezza. La scelta di andarsene insieme ha emozionato e colpito tutti: un atto estremo di unione, amore e condivisione fino all’ultimo che ammiro e rispetto. Ci vuole molta forza in questo”.

 

Nelle librerie con la raccolta fotografica ‘Roberto Bolle’, l'étoile della Scala di Milano ha poi raccontato: “Quello che facciamo noi è effimero, un attimo. La fotografia, invece, rende immortale un gesto, un movimento. Lavorare con grandi fotografi mi ha fatto capire quanto ognuno di loro sappia cogliere un particolare emotivo e non solo fisico. Per me è stato emozionante mettere insieme queste fotografie, ce ne sono alcune in cui ho 18-19 anni che mi hanno colpito di più: i miei occhi, quell’innocenza. Era l’inizio di tutto e non sapevo ancora cosa sarebbe successo”. 

 

“Al primo spettacolo persi una scarpetta”, ha poi rivelato ripercorrendo la sua carriera, “non andò bene come esperienza. La danza ha sempre nutrito quella parte di bambino, di innocenza nel rapportarsi con un mondo magico come il teatro, in cui ti poni sempre in maniera pura e onesta. Quel seme è preservato in questo ambiente, un po’ fuori dalla realtà e dalle sue brutture”. E ancora: “C’è sempre la ricerca della perfezione, il lavoro con il corpo e il fisico è estenuante e doloroso, è una sfida quotidiana e ci sono limiti. le mie imperfezioni le nascondo il più possibile, non ve le dico. Gli strappi e le concessioni ci sono: quando torno a casa da uno spettacolo ho bisogno di confort e il cibo me lo dà, mangio con piacere”. Tra i numerosi impegni, anche una tournée nei teatri e la Fondazione: “Sono contento di portare a teatro Caravaggio, con le sue luci e ombre, è uno dei ruoli più belli, anche esteticamente. Della Fondazione sono contento, alcune iniziative sono partite due anni fa: oggi in alcune scuole medie si studia danza, il movimento, e vedere i ragazzi che si approcciano al corpo, e iniziano a capire qualcosa che per loro non è familiare è davvero importante”.

 

Alla domanda della Bortone su cosa lo infastidisce ha poi risposto: “Le ingiustizie, quando le subisco e le persone riportano verità a metà per attaccare gratuitamente un’altra. Mi è successo anche recentemente, ci vuole molto self control, ma delle volte è difficile”.


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