A Radio2 è intervenuta in collegamento con “Le Lunatiche” Jodie Alivernini e Barbara Venditti, Cristina D’Avena (intervista di Fattitaliani).
Icona di intere generazioni, in tour con i suoi intramontabili successi, ha detto: “Il pubblico che viene a vedere i miei concerti mi considera un’amica, nei live ridiamo insieme, ci divertiamo. Io vivo molto intensamente e mi piace condividere con gli altri la mia voglia di vivere, il mio sorriso, la mia positività”. “Ogni città che ho toccato è stata meravigliosa”, ha proseguito, “perché la gente ha cantato tutte le mie sigle e si è emozionata con me. Una ragazza che ha pianto per quasi tutto il concerto mi ha confessato che per lei gli anni più belli sono stati con sua nonna e che insieme ascoltavano e guardavano sempre Kiss Me Licia”.“Alessandra Valeri Manera, una persona straordinaria, che ha creato la televisione dei ragazzi e un impero di sogni, mi disse ‘ho una canzone per te’, erano i miei primi anni di lavoro. Andai in studio con il maestro Giordano Bruno Martelli, che aveva scritto la musica per questa nuova sigla e da lì poi è nata tutta la mia carriera musicale, e non solo, perché sono diventata non solo una voce ma un volto, perché ho poi interpretato la Licia in carne ed ossa. Quindi Licia è un cartone che per me è stato veramente importantissimo”, ha raccontato. “Occhi di gatto fa cadere i muri, è veramente una sigla amata da tutti, da grandi e piccini, ma anche dai nonni, adesso è appena uscita la nuova sigla di Capitan Tsubasa, il remake di Holly e Benji, che si intitola Solo noi (Play to fight) e i bimbi di oggi già la cantano”.
Tornando a Kiss me Licia, ha rivelato: “Avevo 19 anni e quando mi hanno buttata tra i Bee Hive, tutti ragazzi che erano bellissimi, ho pensato ‘Porca miseria! Mamma mia, cosa mi è successo tutto in una volta?’. Pasquale Finicelli, che interpretava Mirko, faceva il modello e non l’attore, quindi abbiamo avuto delle problematiche con i baci, perché lui pensava di baciarmi realmente, c’è stato lo stop del regista che gli ha detto ‘Ma sei matto? Non così! Devi appoggiare leggermente le labbra!’. Quello è stato il nostro primo approccio, ci siamo fatti una risata e con lui è stato tutto molto divertente”.