Storie di spettri, possessioni e inquietudini profonde: dal film L’esorcista agli incubi famelici della pittura di Goya, dagli ologrammi delle star defunte del pop al racconto dei casi di cronaca nera sui media di oggi, passando per il body horror femminista nel cinema di genere e il mito del fantasma dell’opera.
Nel suo settimo numero, «Calibano», la rivista monografica di attualità culturale dell’Opera di Roma realizzata in collaborazione con la casa editrice effequ, scende nei meandri dell’orrore, componendo una mappa del perturbante che attraversa generi, epoche, linguaggi per parlare dell’oggi. Il nuovo volume – che ospita, fra i suoi contributi, un’intervista allo scrittore statunitense George Saunders, un racconto inedito di Letizia Muratori e una testimonianza del giornalista del Post e autore del podcast Indagini Stefano Nazzi – esce in occasione del nuovo allestimento di The turn of the screw di Benjamin Britten che Deborah Warner firma al Teatro Costanzi dal 19 al 28 settembre. La rivista sarà presentata insieme allo spettacolo mercoledì 17 settembre, ore 17.00, al Teatro dell’Opera di Roma (Sala Grigia). L’incontro, a ingresso libero, è introdotto dalla scrittrice Giulia Caminito, Premio Campiello 2021. Intervengono la regista dello spettacolo Deborah Warner, le autrici Letizia Muratori e Carmen Gallo, l’anglista Andrea Peghinelli e il direttore di «Calibano» Paolo Cairoli. In vendita in anteprima presso lo shop del Teatro dal 17 settembre, «Calibano. The turn of the screw/dove abita la paura» sarà disponibile in tutte le librerie e sul sito di effequ dal 26 settembre.
“Siamo tutti siamo perseguitati dal passato, ma ne siamo anche posseduti?” È la domanda che si pone David Bering-Porter, docente di Cultura e Media presso la New School di New York, nel saggio intitolato Prede del passato che apre questo nuovo volume di «Calibano». Partendo da un film cult sulla possessione come L’esorcista, Porter assurge il genere cinematografico dell’horror a chiave di lettura per interrogarsi sulla logica di ripetizione e perdita di individualità che caratterizza la produzione culturale contemporanea. Dell’orrore e della paura come strumento di espressione e trasgressione dell’agire femminile nel romanzo gotico inglese di metà Settecento scrive invece la ricercatrice Carmen Gallo, mentre Daniele Cassandro, giornalista musicale, ci conduce fra gli spettri della musica pop tra inedite pubblicazioni post-mortem, intelligenze artificiali che fanno duettare vivi e morti e ologrammi di star defunte in concerto. E se la storica del costume e giornalista Fabiana Giacomotti esplora gli aspetti morbosi della moda del lutto ottocentesca, un culto fatto di gioielli custodi di ciocche di capelli dei defunti, abiti di pizzo nero e pietre apotropaiche, Sergio Pace ci parla invece di spazi fisici dell’inquietudine in un saggio sull’architettura. Si torna poi a parlare di cinema, prima con la ricercatrice Elvira del Guercio, che riflette di riappropriazione del corpo femminile nel body horror delle registe contemporanee, e poi con Filippo Cerri, scrittore e qui autore di un saggio sulle pellicole del folk horror italiano. Di non morti, necromanzie e ghost stories nel mondo dell’antichità classica scrive infine Flaminia Beneventano, esperta di antropologia del mondo antico, mentre Claudio Strinati dialoga con le forme dell’incubo nella storia dell’arte. Al mito del Fantasma dell’Opera, a partire proprio dalle pagine del celebre libro di Leroux, è dedicato invece il saggio del musicologo Nicolò Palazzetti.
Le rubriche di questo numero sono dello studioso e scrittore Marco Malvestio e del musicologo Giuliano Danieli. «Calibano. The turn of the screw/dove abita la paura» ospita infine un racconto inedito di Letizia Muratori e una testimonianza del ben noto giornalista Stefano Nazzi, che ci guida nel lato più oscuro del reale raccontando la costruzione della cronaca dell’orrore sui media di oggi. Per la prima volta, inoltre, sulle pagine di «Calibano» trova spazio anche un’intervista: a dialogare con il direttore della rivista Paolo Cairoli è lo scrittore statunitense George Saunders, autore di storie, come Lincoln nel Bardo (per il quale ha vinto il Booker Prize 2017), in cui ricorrono elementi spettrali, surreali e inquietanti.
Tutte le illustrazioni del numero, compresa l’immagine di copertina, sono state realizzate dall’artista canadese Oona Ode con un software di intelligenza artificiale.
Nata come spazio di approfondimento di temi di attualità ispirati agli spettacoli in scena al Teatro dell’Opera di Roma, «Calibano» esce in libreria ogni quattro mesi con un volume monografico legato a un’opera e a un tema ad essa correlata. Dal numero 0, pubblicato a gennaio 2023, su Aida e il razzismo, la rivista ha poi esplorato il femminismo con Madama Butterfly, il postumano con Mefistofele, il proibito con Salome, l’outsider con Peter Grimes, il potere con Simon Boccanegra e la magia a partire dall’Alcina di Händel. Per ogni numero, è possibile leggere gratuitamente una selezione di saggi, in italiano e in inglese, nella sezione “Calibano online” del sito dell’Opera di Roma. I volumi sono disponibili negli store fisici e online di tutta italia, e sul sito di effequ (www.effequ.it).