Catania Archeofilm, vince il documentario Rai Cultura sui Bronzi di San Casciano. Premio Tusa a Paolo Matthiae

 

Teatro Antico Catania_proiezioni film in concorso (ph. Parrinello)

E’ stato assegnato al grande archeologo Paolo Matthiae - al quale si deve proprio nel settembre di cinquanta anni fa, la scoperta dell’archivio reale dell’antica città di Ebla in Siria (III millennio a.C.) - il Premio Sebastiano Tusa da parte dell’omonima fondazione intitolata alla memoria dell’insigne archeologo siciliano.

La consegna è avvenuta a Catania, sabato 27 settembre, nell’ambito di Catania Archeofilm 2025, festival internazionale del Cinema di Archeologia, Arte e Ambiente organizzato dal Parco Archeologico di Catania e della Valle dell’Aci con Archeologia Viva/Firenze Archeofilm. A consegnare il Premio Tusa al prof. Matthiae è stata Valeria Livigni, presidente della Fondazione e moglie dell’archeologo.

 

A vincere il Premio Catania Archeofilm 2025, al termine di tre serate con il meglio del cinema documentaristico internazionale, è stato il docufilm prodotto da Rai Cultura “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei bagni”, diretto da Eugenio Farioli Vecchioli e Brigida Gullo, sequel del precedente e pluripremiato “Come un fulmine nell’acqua”. Un racconto dedicato all’ultima campagna di scavo nel sito archeologico del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (Siena) che, conclusa nell’ottobre 2024, ha rivelato scoperte eccezionali.

 

A valutare i film in concorso è stata come sempre la giuria popolare, con il pubblico – italiani e stranieri, alcuni per la prima volta al Teatro Antico di Catania - che ogni sera ha seguito con partecipazione le proiezioni e gli incontri con gli studiosi e ha poi espresso il proprio voto su apposite schede. Il premio “Catania Archeofilm” per i registi Farioli Vecchioli e Gullo è stato consegnato simbolicamente a Piero Pruneti, direttore della testata Archeologia Viva, da Giuseppe D’Urso, direttore del Parco archeologico di Catania e della Valle dell’Aci, e dall’archeologa Giulia Falco.

Scenario del festival, e sua location privilegiata, la straordinaria cavea del Teatro antico di Catania, complesso monumentale che, insieme all’Odèon, è custodito fra i caseggiati d’epoca di via Vittorio Emanuele. Grande soddisfazione è stata espressa dal direttore D’Urso: “Per la prima volta – ha detto - dopo il teatro, la musica e la danza il Teatro Antico di Catania ha ospitato una rassegna di cinema, in questo caso a tema archeologico. Un linguaggio trasversale, quello della settima arte, che vuole essere una forma di apertura verso il grande pubblico per coinvolgerlo nella conoscenza del patrimonio archeologico siciliano e universale”. La terza serata, complice il meteo incerto, si è spostata in via Crociferi, nella Chiesa barocca di San Francesco Borgia che, fra i capolavori del Settecento e la preziosa collezione di argenti e corredi liturgici dell’ordine dei Gesuiti, ha accolto il numeroso pubblico del Catania Archeofilm.

 

Secondo in classifica il film francese “I misteri della Grotta Cosquer” sui graffiti preistorici di 27mila anni fa scoperti nel 1985 nel sud della Francia; terzo posto per l’inglese “Il mondo perduto dei Giardini Pensili” con il racconto di Ninive, l’antica capitale degli Assiri.

 

 “Catania Archeofilm 2025” è stato organizzato dal Parco Archeologico di Catania e Valle dell’Aci della Regione Siciliana con Archeologia Viva/Firenze Archeofilm (Giunti editore), in collaborazione con Università di Catania - Scuola di specializzazione in Beni Archeologici, e Fondazione Sebastiano Tusa. Supporter dell’iniziativa Hi.Stories.

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